Il costo della guerra in Ucraina e la crisi dell’occidente

Nessuno, ad oggi, puo’ sapere con certezza a quanto ammonta la spesa di guerra  dei vari stati coinvolti nel conflitto ucraino. Questo perche’ i governi dei paesi belligeranti non hanno interesse a divulgare un aspetto cosi scottante ( e poco popolare) alle proprie opinioni pubbliche. In genere si copre il tutto con la propaganda di guerra il cui compito e’ appunto quello di omettere dati o falsificarli senza troppi problemi. In casi estremi (ed e’ il caso dello stato italiano, ad esempio) si arriva a coprire tutta la vicenda col segreto di stato. Ma perche’ il governo italiano e’ arrivato a secretare tutte le notizie relative alle forniture militari a Kiev celando l’entita’ ed il costo delle stesse ? Domanda da un milione di dollari. Cerchiamo di capire il perche’ di una mossa tanto estrema quanto pericolosa.

SPESE SOCIALI E SPESE DI GUERRA

La leadership politica occidentale sembra ormai talmente vittima del proprio isterismo nei confronti della Russia da non rendersi piu’ conto della condizione dei propri “fronti interni”. Ci sono molteplici segnali che la crisi economica in occidente si stia aggravando e non sembrano esserci le premesse per una ripresa nel prossimo futuro. L’inflazione rimane molto alta ed il costo del denaro e’ ormai a livelli che hanno sempre anticipato severe recessioni.Il livello del debito pubblico e privato ha raggiunto livelli mai visti nella storia dell’umanita’ e continua a crescere senza la reale possibilita’ che possa essere in qualche modo fermato. D’altronde la crescita dell’economia occidentale e’ stata sospinta negli ultimi trent’anni da due leve che, per motivi diversi, sembrano non poter piu’ operare al meglio. La prima e’ ,appunto, il debito. Ma ai livelli di indebitamento attuali non si puo’ piu’ far conto su questa leva in modo sconsiderato. Anzi, bisogna contenerlo per evitare crack bancari e societari nonche’ default di stati ed un crack sistemico. La seconda e’ lo sfruttamento delle risorse economiche dei paesi controllati dall’occidente e dipendenti da esso. In particolare ci riferiamo ai paesi in via di sviluppo sottoposti a sfruttamento neocoloniale. Ma il numero di questi paesi si e’ ridotto notevolmente negli ultimi venti anni dal momento che molte di queste nazioni sono passate alla cooperazione economica con Russia e Cina e si sono ribellate allo sfruttamento dei vecchi colonizzatori ( solo i paesi dell’ex impero coloniale francese in Africa rimangono nell’orbita occidentale ma negli ultimi anni e’ iniziato un processo di ribellione in quest’area che non fa dormire sonni tranquilli all’ establishment europeo e statunitense). Anche l’espansione in Europa, iniziata con il crollo dell’ URSS e che ha avuto il suo culmine con la riuscita rivoluzione colorata a Kiev nel 2014, e’ ora contrastata militarmente dalla Russia che vuole riprendere possesso delle immense risorse agricole e minerarie dell’Ucraina. Con implicazioni devastanti sugli equilibri geopolitici mondiali. Per mantenere il proprio controllo sull’Ucraina l’Europa e gli Stati Uniti sono costretti a spendere somme folli e di fatto insostenibili nel lungo periodo. Non solo il costo della guerra in se’ ma anche quello relativo al “sostentamento” dell’ Ucraina che e’ un paese in totale bancarotta. Tutto cio’  a discapito della spesa sociale che sta subendo un brusco ridimensionamento (ne sono un esempio la riforma delle pensioni in Francia , approvata scavalcando il parlamento e largamente impopolare nel paese d’oltralpe, e lo smantellamento dello stato sociale in Italia dove il governo sta provvedendo a scardinare il reddito di cittadinanza e le agevolazioni di base per i disoccupati). Da tutto cio’ si evince come lo sviluppo economico in occidente sia seriamente compromesso e di come siano destinate ad aumentare le tensioni sociali al suo interno. Ecco il perche’ del segreto di stato apposto dal governo italiano sulle forniture militari a Kiev. Come reagirebbero gli italiani se conoscessero l’entita’ del costo della guerra mentre lo stato sociale del proprio paese viene progressivamente smantellato ? Male probabilmente, apprendendo che i soldi per “difendere” l’ Ucraina ci sono mentre mancano per quella rete di protezione sociale che era stata attivamente incrementata con la crisi pandemica del 2020. Quindi meglio secretare tutto. In modo da porre un velo sulla questione e non alimentare un conflitto sociale che potrebbe portare a drammatiche conseguenze per il bel paese. Certamente, pero’, tale situazione non puo’ durare a lungo ed il progressivo impoverimento della societa’ occidentale portera’ inevitabilmente a turbolenze sul “fronte interno” ed a proteste di massa. Come far comprendere alla propria opinione pubblica che non e’ ( e non sara’ ) piu’ possibile vivere al di sopra delle nostre possibilita’ ? Come spiegare loro che le due leve economiche sopra citate appaiono ormai del tutto compromesse e che non si tornera’ mai piu’ agli standard economici ( e di qualita’ della vita) che hanno caratterizzato le societa’ occidentali negli ultimi trenta anni ? Semplicemente tutto cio’ non sara’ spiegato. Si ricorrera’ alle abilita’ della propaganda mainstream per celare la drammaticita’ della situazione. O magari ci pensera’ un’altra crisi pandemica costruita ad hoc per distogliere la massa dai profondi cambiamenti economici e sociali che l’aspettano.

DISSESTO FINANZIARIO IN ARRIVO

La situazione economica e finanziaria dell’occidente appare ancora piu’ grave se si considerano le  spinte inflattive e la dissennata politica delle banche centrali che le hanno alimentate. Siamo di fronte ad un circolo vizioso da cui, con ogni probabilita’, non si uscira’ piu’. Un circolo vizioso che sembra anche alimentato dall’innalzamento del costo delle materie prime che e’ seguito all’invasione russa dell’Ucraina. L’era delle materie prime a basso costo appare finita. E le industrie di trasformazione occidentali devono prenderne atto. Ne conseguira’ un aumento dei costi dei prodotti finiti e ,di riflesso, la perdita di competitivita’ delle merci occidentali sui mercati mondiali. Con conseguente calo della produzione industriale ed aumento dei licenziamenti e della disoccupazione. Al tempo stesso l’innalzamento dei tassi di interesse operato dalle banche centrali portera’ ad un tale aumento del costo del danaro da mettere in crisi il sistema creditizio nel suo complesso. Anche questo portera’ ad un deciso calo dei consumi ed ad un aumento della disoccupazione. Con conseguenze econoniche e sociali facilmente prevedibili. Anche nel caso di un ripensamento della politica monetaria delle banche centrali seguita da un deciso ribasso dei tassi di interesse le cose non andrebbero meglio. E se da una parte questo ridarebbe fiato al settore creditizio ed ai consumi dall’altra trasformerebbe l’inflazione galoppante in iperinflazione danneggiando (forse irrimediabilmente) il potere d’acquisto dei salari. E’ facile dunque comprendere come la situazione economica dell’occidente sia veramente disperata. Nessuna operazione di ingegneria finanziaria potra’ sovvertire il corso degli eventi. A nostro avviso non vi e’ modo di invertire la dinamica economica che ha preso forma in Europa e negli Stati Uniti negli ultimi anni. Tanto piu’ ora che potenti rivali geopolitici si mettono di traverso e sembrano quasi deridere la pretesa egemonica che l’occidente pensa ancora di vantare sul mondo intero. 

CONCLUSIONI

In questa breve disamina del quadro geopolitico, sociale ed economico dell’occidente ci siamo volontariamente astenuti dal parlare di cifre nella consapevolezza che cio’ che si sa non e’ cio’ che realmente e’ ( non sappiamo e non sapremo mai il vero costo della guerra in Ucraina dal momento che la leadership politica non ha interesse a fornirci informazioni realistiche al riguardo) ma quasi sempre frutto di propaganda e di mistificazioni di ogni sorta. Abbiamo preferito soffermarci sulle criticita’ presenti e future del sistema sociale, economico e finanziario dell’occidente. In rapporto ,ovviamente, alle dinamiche belliche che hanno preso forma dal 24 febbraio del 2022 (data di inizio dell’invasione russa dell’Ucraina). Il futuro dell’occidente dipende anche (o ,forse, soprattutto) dall’esito di questo conflitto. Se non riuscira’ a prevalere ( e ragioni storiche, gia’ palesate in altri articoli di questo blog, ci fanno ritenere del tutto verosimile che non ci riuscira’) e non riuscira’ nell’intento di riportare all’ordine le potenze ribelli in ascesa, l’ordine mondiale imposto dall’impero anglosassone si incrinera’ a tal punto da estinguersi in tempi (storici) relativamente brevi. C’e solo da vedere come tutto questo, precisamente, avverra’.

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