L’Europa di oggi e’ un qualcosa di molto diverso da quanto ci viene costantemente mostrato e prospettato. E da quanto credono, di conseguenza, gli stessi europei. L’Europa, geopoliticamente intesa, non solo non e’ piu’ il centro del mondo ma e’ anzi divenuta un’entita’ vassalla, in tutto e per tutto, dell’impero anglosassone. Che la usa per i suoi scopi e le sue mire geopolitiche senza esitazioni. Questo perche’ il vecchio continente, se pur in declino, rappresenta ancor oggi un mercato enorme ove confluiscono merci da tutto il mondo. E la chiusura di un mercato del genere puo’ ovviamente rappresentare un’arma economica e geopolitica senza eguali. Lo si e’ visto nello scontro contro la Russia di Putin. Washington e Londra si sono servite dell’Europa ( il maggior acquirente mondiale di materie prime minerarie russe) per distruggere le finanze del Cremlino. Interrompendo i rapporti commerciali fra Bruxelles e Mosca e privando quindi quest’ultima di entrate preziose per il proprio bilancio. Nonostante i contraccolpi che una tale mossa ha provocato anche nell’economia europea (che ha estremo bisogno di materie prime a basso costo per la sua poderosa industria di trasformazione) la leadership politica europea non ha mostrato nessuna opposizione a tale politiche ed anzi le ha sostenute con estrema decisione. Il che rivela una sottomissione completa a quanto decidono Washington e Londra. Ma perche’ l’Europa non agisce in base ai propri interessi ? E perche non e’ in grado di ribellarsi ai propri padroni ? E perche’ i singoli paesi non si ribellano alle decisioni prese a Bruxelles? Perche’ non hanno piu’ la sovranita’ monetaria. Delegata a Bruxelles che stampa e crea moneta a piacimento (dal nulla e senza sottostante alcuno, sulla scia di quanto fanno da anni la FED e la banca centrale giapponese) e poi la riversa sui singoli stati dell’Unione. I quali non hanno piu’ voce in capitolo su niente e devono accettare i dettami della commissione europea che e’ diretta da politici atlantisti e, de facto, filoamericani. Questo spiega perche’ l’Europa non agisce piu’ per i suoi interessi ma piuttosto per quelli di Washington e Londra. Cio’ dimostra come il processo di unione politica e monetaria dell’Europa sia stato , per i singoli stati europei, un grande imbroglio. Finalizzato solo a creare un’Europa asservita, in tutto e per tutto, alle mire geoeconomiche e geopolitiche dell’establishment anglosassone. E’ per questo che oggi il vecchio continente sta vivendo la sua grande crisi. Apparendo sempre piu’ come un vaso di coccio tra vasi d’acciaio. Come una mera pedina nella mani di Washington e Londra nel loro scontro con Mosca e Pechino. E con prospettive di crescita impietose. E’ chiaro che se non si cambiera’ subito strada nei prossimi anni l’Europa iniziera’ una fase discendente da cui probabilmente non uscira’ piu’. Soprattutto se verra’ trascinata in una guerra commerciale con Pechino. Cosa che sarebbe devastante per la sua economia (anche in considerazione del fatto che il mercato indiano non e’ ancora in grado di riassorbire le mancate esportazioni sul mercato cinese). E dal momento che le circostanze geopolitiche attuali non lasciano dubbi su un tale scenario e’ del tutto evidente che l’economia europea va verso una debacle senza precedenti. Con profonde ricadute anche sulle condizioni di vita della popolazione del vecchio continente.
LA CRISI DELL’EUROPA ED IL FUTURO INCERTO DEL VECCHIO CONTINENTE
Oggi l’Europa e’ quindi in una fase storica molto delicata. In cui ai problemi interni (denatalita’ ed invecchiamento della popolazione, ridimensionamento del mercato interno ecc) si sovrappongono quelli esterni determinati dalla dinamica geopolitica mondiale. La chiusura del mercato cinese alle merci europee, la perdita di materie prime a buon mercato per il proprio apparato industriale e l’avanzata russa e cinese in Africa, nelle ex colonie europee (che determina l’impossibilita’ di sfruttare le immense risorse minerarie di quelle regioni), stanno gettando un’ombra inquietante sul futuro del vecchio continente. Che , sempre piu’ privo di risorse, e’ ormai ostaggio della “finanza creativa” anglosassone. I cui artifici sono a tutti noti. E riguardano la creazione continua di nuova moneta e di nuovo debito e la crescita incontrollata dei mercati finanziari anche in condizioni di recessione o di depressione economica. Il modo piu’ semplice per creare ricchezza dal nulla ma che non puo’ sopperire al profondo collasso dell’economia reale. E nemmeno alle enormi spese di guerra che gli impegni bellici ,a cui e’ e sara’ costretta, le imporranno. In particolar modo nel teatro bellico dell’Europa orientale dove la guerra di logoramento del Cremlino minaccia di esaurire, letteralmente, le gia’ esauste risorse del vecchio continente. Basterebbe aprire un qualsiasi libro di storia contemporanea per capire in che razza di guaio si sono cacciati a Bruxelles ( per volonta’ dei propri padroni). Ma le affermazioni della leadership politica europea sembrano non aver colto il senso storico degli eventi. E l’entita’ del disastro che si profila all’orizzonte. Eppure tutto sta andando proprio come in passato! Comunque, a ben vedere, e’ la condizione di vassallaggio dell’Unione Europea che la condanna a subire tutto cio’ che sta subendo. Ed a percorrere il percorso che sta percorrendo. Solo il ritorno ad una reale sovranita’ potra’ cambiare il corso degli eventi. E rilanciare il ruolo del vecchio continente nel mondo. Ma in assenza di un simile scenario il suo destino appare segnato.