Le “Garanzie Occidentali” a Mikhail Gorbaciov e l’Espansione della NATO: Cosa Fu Promesso, Cosa Fu Attuato e Cosa Fu Infranto

All’inizio degli anni ’90, l’Europa visse una trasformazione epocale: il crollo del Patto di Varsavia, la riunificazione della Germania e la dissoluzione dell’Unione Sovietica. In questo contesto, i leader occidentali — in particolare quelli della NATO — avviarono negoziati con la leadership sovietica, guidata da Mikhail Gorbaciov, sul futuro assetto di sicurezza europeo.

Dal punto di vista russo (e, in parte, anche da quello occidentale), nacque la convinzione che l’Occidente avesse promesso a Mosca di non espandere la NATO verso est, cioè verso i confini russi. Secondo questa narrazione, quelle assicurazioni furono poi ignorate o infrante, alimentando il clima di sfiducia che ancora oggi segna i rapporti tra Russia e Occidente.

Questo articolo analizza nel dettaglio il contesto storico di tali “garanzie”, cosa fu realmente detto (e cosa no) nel 1990, come si sviluppò poi la politica di allargamento della NATO e in che modo la divergenza tra aspettative e realtà abbia avuto conseguenze geopolitiche durature.


1. Il Contesto Storico: 1989-1991 e la Fine del Blocco Sovietico

Alla fine del 1989, il blocco orientale si stava disgregando: il Muro di Berlino cadde il 9 novembre, il Patto di Varsavia perse coesione e la Germania Est accelerò il processo di riunificazione con la Germania Ovest.

In quei mesi cruciali, leader occidentali come James Baker (Segretario di Stato USA), Hans-Dietrich Genscher (Ministro degli Esteri tedesco) e il Cancelliere Helmut Kohl intrapresero negoziati con Gorbaciov.

Il 31 gennaio 1990, Genscher dichiarò che la riunificazione tedesca non avrebbe dovuto compromettere la sicurezza sovietica e che “la NATO doveva escludere un’espansione del suo territorio verso est, cioè più vicino ai confini sovietici”.

Il 9 febbraio 1990, a Mosca, Baker chiese a Gorbaciov se preferisse una Germania unita fuori dalla NATO o all’interno, ma con la garanzia che “la giurisdizione militare della NATO non si sarebbe spostata di un solo pollice verso est”.

Queste dichiarazioni crearono la percezione di una promessa implicita: che la NATO non si sarebbe estesa oltre i confini della Germania Est. Tuttavia, resta controverso se tali garanzie si riferissero solo alla Germania o a tutta l’Europa orientale — e se fossero vincolanti o solo dichiarazioni verbali di natura diplomatica.


2. Cosa Fu Promesso? Le Diverse Interpretazioni della “Garanzia”

2.1 La Narrazione Russa

Secondo la prospettiva russa — poi ripresa da Vladimir Putin — l’Occidente avrebbe promesso verbalmente di non espandere la NATO verso est, o almeno non fino a quando la Russia non si fosse sentita al sicuro.
La successiva adesione di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca nel 1999 (e di altri Paesi negli anni successivi) sarebbe stata quindi vista come una violazione dello “spirito” di quelle promesse.

Questa percezione di tradimento è diventata una costante nella retorica del Cremlino, utilizzata per giustificare l’opposizione russa all’espansione della NATO e la sua postura geopolitica più assertiva.

2.2 La Narrazione Occidentale

Gli analisti occidentali — come Steven Pifer della Brookings Institution — sostengono invece che nessun impegno formale, scritto o vincolante fu mai preso.
Le discussioni del 1990 riguardavano solo la Germania Est e non i Paesi del Patto di Varsavia. Lo stesso Gorbaciov, in interviste successive, riconobbe che l’espansione della NATO non fu mai oggetto di negoziati oltre il caso tedesco.

2.3 Il Nucleo della Controversia

La disputa si concentra su tre domande chiave:

  1. L’Occidente diede davvero assicurazioni alla leadership sovietica?

  2. Se sì, riguardavano solo la Germania Est o tutta l’Europa orientale?

  3. Tali assicurazioni avevano valore legale o erano solo verbali?

Documenti declassificati mostrano che nel 1990 furono effettivamente discusse limitazioni all’espansione, ma nessun trattato ufficiale le sancì. L’unico accordo formale, il Trattato “Due più Quattro” del 1990, riguardava esclusivamente la Germania riunificata.


3. L’Espansione della NATO: Dalle Promesse all’Azione

3.1 Le Prime Fasi (1999–2004)

Nonostante le assicurazioni informali, la NATO iniziò ad allargarsi negli anni ’90.

  • 1999: adesione di Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca.

  • 2004: ingresso dei Paesi baltici, Slovacchia, Slovenia e altri.

Dal punto di vista occidentale, l’allargamento rispondeva al principio della “porta aperta” della NATO e alla richiesta di sicurezza da parte dei nuovi Stati democratici.
Dal punto di vista russo, fu una chiara violazione delle promesse del 1990.

3.2 Le Conseguenze Strategiche

Mosca iniziò a percepire l’espansione come una minaccia diretta. Nel 2007, nel suo celebre discorso di Monaco, Putin accusò l’Occidente di non aver mantenuto la parola data.

Per gli Stati Uniti e l’Europa, invece, l’allargamento non era un atto ostile, ma una risposta alla volontà dei Paesi dell’Europa centro-orientale di unirsi alla NATO.


4. Le Implicazioni Geopolitiche delle Garanzie Infrante

4.1 L’Incertezza Egemonica della Russia

La percezione di essere stata ingannata ha plasmato la strategia russa. Mosca ha interpretato l’espansione della NATO come un accerchiamento, spingendola a rafforzare le proprie capacità militari e a intervenire militarmente in Georgia (2008) e in Ucraina (dal 2014 in poi).

4.2 Il Deficit di Fiducia tra Occidente e Russia

L’assenza di un accordo vincolante ha alimentato un profondo deficit di fiducia.
La Russia ritiene di essere stata tradita, mentre l’Occidente sostiene di non aver mai firmato alcun impegno formale. Questa frattura continua a ostacolare il dialogo su sicurezza e controllo degli armamenti.

4.3 Il Dilemma della Sicurezza in Europa Orientale

Per i Paesi dell’Europa orientale, entrare nella NATO significava sicurezza. Per Mosca, significava minaccia. Questo ha generato una classica security dilemma: ogni mossa difensiva dell’una parte è percepita come offensiva dall’altra.


5. Cronologia dei Principali Eventi

  • 31 gennaio 1990: Dichiarazione di Genscher contro l’espansione della NATO verso est.

  • 9 febbraio 1990: Incontro Baker–Gorbaciov con la famosa frase “not one inch eastward”.

  • 12 settembre 1990: Firma del Trattato “Due più Quattro” sulla riunificazione tedesca.

  • 1999: Primo allargamento NATO a Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca.

  • 2004: Seconda ondata di allargamento ai Paesi baltici.

  • 2007: Discorso di Putin a Monaco.

  • 2022: Invasione russa dell’Ucraina e richiesta di Mosca di fermare ogni ulteriore espansione della NATO.


6. Le Garanzie Furono Ignorate?

6.1 L’Argomento del “Tradimento”

Chi sostiene la tesi della promessa infranta cita documenti declassificati e testimonianze di leader dell’epoca per dimostrare che Gorbaciov ricevette assicurazioni precise sul non allargamento della NATO.

6.2 La Replica Occidentale

Gli Stati Uniti e la NATO ribadiscono che nessuna promessa ufficiale fu mai fatta. L’allargamento, sostengono, è stato il risultato della libera scelta dei Paesi interessati e del nuovo ordine post-sovietico.

6.3 Spirito contro Lettera

La controversia si gioca tra spirito e lettera: l’Occidente rispettò formalmente gli accordi scritti, ma non lo “spirito” delle promesse percepite da Mosca.


7. Le Conseguenze nel XXI Secolo

7.1 Ucraina e il Fronte Orientale

La guerra in Ucraina ha riacceso il dibattito sulle promesse del 1990. La Russia chiede oggi garanzie scritte che Ucraina e Georgia non entreranno mai nella NATO — rivendicando una continuità con le “assicurazioni” di trent’anni fa.

7.2 Sicurezza Europea e Nuovi Equilibri

La mancanza di fiducia nata negli anni ’90 continua a condizionare la sicurezza europea. Le tensioni NATO-Russia, la crisi dei trattati sugli armamenti e la militarizzazione dei confini ne sono le conseguenze dirette.


8. Conclusione: Promessa Infranta o Malinteso Storico?

In sintesi:

  • Nel 1990 furono fatte dichiarazioni che sembravano escludere un’espansione della NATO verso est, almeno in relazione alla Germania Est.

  • Non esiste però alcun trattato che vietasse l’allargamento dell’Alleanza Atlantica.

  • La Russia ha interpretato l’espansione come un tradimento; l’Occidente come un processo legittimo.

  • La divergenza tra percezione e realtà ha avuto effetti duraturi sulle relazioni internazionali e sulla sicurezza europea.

Questa vicenda resta una lezione diplomatica cruciale: le assicurazioni verbali, se non formalizzate, possono trasformarsi in fraintendimenti storici con conseguenze geopolitiche profonde.


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Analisi approfondita sulle promesse fatte dall’Occidente a Mikhail Gorbaciov nel 1990 riguardo all’espansione della NATO verso est: cosa fu realmente promesso, cosa venne attuato e come queste divergenze hanno plasmato la tensione geopolitica tra Russia e Occidente fino alla guerra in Ucraina.


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