CAUSE E CONSEGUENZE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE: IMMAGINARIO COLLETTIVO E RIVOLUZIONE FRANCESE
Nell’immaginario collettivo delle popolazioni occidentali ( e non solo) quella grande “cesura storica” nota con il nome di rivoluzione francese gode ancora di grande ammirazione e considerazione. Anche se i piu’ ignorano le vere cause della stessa nonche’ le sue conseguenze ( che risultano poco aderenti agli ideali che a tale evento storico normalmente si associano), e’ indubbio che la gente veda nella grande rivoluzione del 1789 il trionfo e la riscossa del popolo nei confronti della classe dominante del tempo (la nobilta’). Tale visione della rivoluzione francese e’ piu’ idealistica che realistica e rispecchia solo parzialmente la vera natura degli eventi che maturarono e scaturirono negli anni del periodo rivoluzionario (1789-1795). E che “sfociarono” ,di li a poco, nell’impero napoleonico. E’ opportuno quindi soffermarsi non solo sulla natura e la fattispecie degli eventi rivoluzionari ma anche sulle cause che li permisero e sulle conseguenze che essi provocarono. Cerchiamo quindi di mettere in luce questi aspetti ancor oggi poco chiari e poco conosciuti.
CAUSE E CONSEGUENZE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE: TRATTI E LINEAMENTI DELLA RIVOLUZIONE CHE, LETTERALMENTE, DIVORO’ I SUOI FIGLI
La rivoluzione francese rappresento’ la fine del cosiddetto “Ancien Regime”. Essa rappresenta quindi un passaggio storico molto importante nel contesto politico della nazione francese ma anche dell’intera Europa. Con essa si completo’ lo scardinamento del sistema economico-sociale di stampo medievale, che aveva nel ruolo dominante del primo (il clero) e secondo (la nobilta’) stato il suo pilastro imprescindibile. Attraverso la rivoluzione francese il terzo stato ( la borghesia) si sostitui’ alla vecchia classe dominante. Cio’ rappresento’ un passo molto importante verso l’evoluzione politica e sociale del contesto geografico francese ed amplio’ il fronte delle nazioni alla cui guida vi era la classe detentrice della ricchezza mobiliare (i capitali, derivanti dall’attivita’ commerciale) e non piu’ la vecchia classe politica di estrazione nobiliare che campava di rendita e produceva poco o niente. La borghesia coinvolse anche il popolo ( corrispondente alla enorme massa di contadini che, formalmente appartenenti al terzo stato, si distinguevano dalla classe borghese per attivita’ e livello di ricchezza) nel processo rivoluzionario e porra’ le basi per importanti cambiamenti nel contesto sociale francese ( si pensi all’arruolamento di massa che caratterizzo’ il periodo postrivoluzionario e che consenti’ la formazione di un esercito in grado di respingere ogni tentativo di invasione esterna da parte delle forze reazionarie provenienti dall’Austria, dalla Prussia e dalla Russia). La sua importanza storica non e’ quindi legata solo allo scardinamento del vecchio sistema economico-sociale di impronta medievale ma anche alla geopolitica del vecchio continente visto che in conseguenza della rivoluzione francese scoppiarono una serie di guerre che si trascinarono fino all’avvento di Napoleone ed anche oltre ( se si considera la fase napoleonica come appendice della fase rivoluzionaria). Gli ideali rivoluzionari servirono da impronta ideologica alle campagne belliche di Napoleone che vennero giustificate con l’intenzione di esportare la rivoluzione oltre i confini della Francia. In realta’ il Bonaparte ripropose un tentativo egemonico con l’intenzione di vendicare gli smacchi geopolitici subiti dall’ dell’Inghilterra nel corso del XVIII secolo e che avevano avuto drammatiche ripercussioni economiche dopo la guerra dei sette anni ( che era costata alla Francia la perdita della “Nuova Francia” -ovvero gli immensi territori occupati nell’ America settentrionale- nonche’ degli insediamenti francesi in India). E’ in questa fase storica ed in questa cornice geopolitica (la lotta per il dominio sui mari e per il potere mondiale tra Francia ed Inghilterra) che vanno ricercate le vere cause e motivazioni della rivoluzione francese. Senza capire le quali risulta impossibile comprendere appieno il significato di tale evento storico.
CAUSE E CONSEGUENZE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE
Definire le vere cause e motivazioni della rivoluzione francese risulta fondamentale per comprendere appieno la vera natura di questo particolare evento storico. Tali cause vanno ricercate nella dinamica geopolitica della Francia del XVIII secolo e nelle guerre che presero forma a partire dal regno di Luigi XIV ( il Re Sole) che “svenarono” le finanze della corona sino a creare le condizioni opportune per una rivolta sociale di immani proporzioni contro una classe politica inetta ed un sistema poltico e socioeconomico che era un vero e proprio lascito del medioevo ( e ,come tale, non risultava piu’ aderente ai reali rapporti di forza all’interno della dinamica sociale e politica francese) ed appariva ormai del tutto anacronistico. Il dissesto finanziario che segui’ alla guerra dei sette anni (combattuta nel periodo 1756-1763) ed alla guerra anglo-francese ( combattuta tra il 1778 ed il 1783) aggravo’ ulteriormente la situazione lasciata dalle innumerevoli campagne militari del Re Sole e condussero lo stato francese sull’orlo della bancarotta. Cio’ in conseguenza della perdita delle colonie nordamericane ed indiane dopo la guerra dei sette anni ( con tutte le relative risorse che passarono sotto il controllo dell’ Inghilterra) e delle ingenti spese sostenute nel coinvolgimento diretto nel conflitto tra l’Inghilterra e le sue tredici colonie in nord America ( coinvolgimento che non produsse nessun reale vantaggio geopolitico se non quello di indebolire Londra in seguito all’indipendenza dei possedimenti inglesi d’oltreoceano con la conseguente nascita degli Stati uniti d’America). La partecipazione in quest’ultimo conflitto rappresento’ solo una sorta di vendetta di Parigi per i danni arrecati da Londra agli interessi commerciali e geopolitici di Parigi dopo la guerra dei sette anni. Ma il dissesto finanziario che ne segui’ creo’ le condizioni per la rivolta sociale che sfocio’ nella rivoluzione e che infranse, in modo totale e definitivo, il modello politico, sociale ed economico esistito sino ad allora (e noto con il nome di “ancien regime”). Vi fu quindi uno storico avvicendamento al potere. E la borghesia si sostitui’ al clero ed alla nobilta’ alla guida della nazione. E nel far questo divenne presto una forza reazionaria. Opponendosi alla partecipazione del popolo all’esercizio del potere e combattendo le inclinazioni piu’ o meno comunistiche che andavano maturando all’interno del dibattito politico francese ( incarnate, gia’ nel pieno della fase rivoluzionaria, dalla fazione giacobina e da quella dei sanculotti). E’ per questo che la rivoluzione francese fu, de facto, una rivoluzione borghese con precise finalita’ storiche (quelle ,appunto, di sovvertire l’ordine politico, sociale ed economico dell’ancien regime e di sostituirlo con uno di stampo liberale alla cui guida vi era la classe che deteneva la ricchezza mobiliare del paese (ovvero i capitali, i soldi liquidi derivanti per lo piu’ dall’attivita’ commerciale). Imponendo quindi un modello politico-economico sostanzialmente plutocratico ed insensibile alle esigenze delle classi meno abbienti ( che pure furono coinvolte nel processo rivoluzionario ed che furono determinanti per il successo della rivoluzione). Il fatto poi che l’abolizione della monarchia, decisa dal governo rivoluzionario in favore della repubblica, “approdo”, di li a qualche anno, all’impero napoleonico e quindi ad una forma di governo sostanzialmente autocratica ( anche se portavoce, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, degli ideali rivoluzionari) la dice lunga su quanto tale fenomeno storico sia stato malamente “interpretato” da larga parte dell’opinione pubblica europea nonche’ dalla storiografia tradizionale. Perche’ se, indiscutibilmente, la portata storica dell’evento e’ stata senz’altro eccezionale, altrettanto eccezionale appare la sua genesi ( riconducibile alla dinamica geopolitica della nazione francese del XVIII secolo ed allo sfacelo economico-finanziario che ne consegui’) nonche’ le sue conseguenze identificabilli con il superamento della realta’ socio-economica preesistente, l’affermazione dell’autocrazia napoleonica ( che, pur accogliendo gli ideali rivoluzionari, nella sostanza poco differiva dalla monarchia che proprio la rivoluzione aveva rimosso) e la riproposta di un tentativo egemonico ( anche questo giustificato con la necessita’ di “esportare” gli ideali rivoluzionari) che rinnovava, ancora una volta, il confronto con Londra per il potere mondiale. In questa cornice e’ quindi evidente come l’immagine della rivoluzione francese differisca dalla sua vera natura. Le sue origini hanno radici nel disastro geopolitico che la nazione francese subi’ nel suo acerrimo confronto con Londra per il controllo del commercio mondiale e della ricchezza che ne derivava nel corso del XVIII secolo. Le sue conseguenze geopolitche furono la riproposta di tale confronto sotto la guida di un autocrate che nei fatti ( se non nelle parole) nego’ gli ideali rivoluzionari piu’ di molti controrivoluzionari. I veri cambiamenti avvennero a livello socio-economico con la conquista del potere politico da parte della borghesia .Tali cambiamenti diedero un grande contributo allo sviluppo successivo dell’economia francese ed alla struttura economica della stessa ( non piu’ basata principalmente sulla rendita fondiaria ma sull’attivita’ commerciale). Il che pero’ escluse la gran parte del popolo dall’esercizio del potere. Che rimaneva prerogativa esclusiva dei piu’ facoltosi. Anche sotto questo profilo quindi la rivoluzione produsse un qualcosa di molto differente da quanto credono i piu’. Cosa che palesa la natura marcatamente borghese di questa fenomeno storico. E la sua natura fondamentalmente elitaria. Consentendo la sostituzione al potere della vecchia classe dominante ( la nobilta’, detentrice della ricchezza immobiliare ovvero della grande proprieta’ fondiaria e delle relative rendite) con una nuova ( la borghesia, detentrice della ricchezza mobiliare ovvero dei capitali derivanti per lo piu’ dall’attivita’ commerciale). Il popolo, pur coinvolto attivamente nella fase rivoluzionaria, fu presto “rimesso al suo posto” dalla nuova classe egemone. La quale, una volta al potere , si spoglio’ velocemente degli abiti rivoluzionari per indossare quelli tipici dei grandi conservatori. Potremmo quindi dire che la rivoluzione francese non solo divoro’, letteralmente, i suoi figli. Ma li inganno’ anche. Con un collage di false aspettative che vennero, una dopo l’altra, puntualmente disilluse.