PROFILO STORICO DEL MEDIOEVO: ANALISI ,CAUSE E CONSEGUENZE DEL PERIODO STRICO PIU’ MISTERIOSO E CONTROVERSO DELLA STORIA. PROFILO STORICO DEL MEDIOEVO
Il medioevo e’ stato uno dei periodi piu’ oscuri ed ,allo stesso tempo, affascinanti della storia dell’umanita’. Molte le interpretazioni che ne sono state date. Ed e’ anche molto il fascino che esso ha suscitato in ambienti culturali e letterari nel corso della storia. Ma il medioevo e’ stato anche un periodo storico estremamente lungo e complesso. Al suo interno si scorgono dei processi evolutivi che non andarono di pari passo in ogni angolo d’Europa. Alcune aree conobbero uno sviluppo economico, sociale e politico che le “introdusse” al rinascimento ben prima del XV secolo. Altre rimasero ,nei fatti, nel medioevo anche ben oltre quest’ultimo secolo ( e’ il caso dell’Europa centrorientale, area germanica e Russia in primis). Altre ancora il medioevo (inteso come feudalesimo, ovvero come il sistema politico, sociale, economico e produttivo che si affermo’ nell’Europa occidentale dopo il crollo dell’impero romano d’occidente) non lo conobbero affatto. E’ il caso dell’impero bizantino (ovvero l’impero romano d’oriente, che crollo’ solo mille anni dopo quello d’occidente) e dell’Italia meridionale che fu sotto il controllo di Bisanzio da Giustiniano fino al X secolo d.c.. Qui infatti il modello politico romano e l’economia capitalistica sopravvissero in modo integrale. Preservando, de facto, il modello politico-amministrativo romano basato su un efficace accentramento del potere e su una rete di funzionari pubblici pagati dallo stato e quindi da esso dipendenti. Questo e’ importantissimo per comprendere la differenza con il sistema politico economico e sociale noto con il nome di feudalesimo (che fu dominante, in tutta l’Europa centro-occidentale. fino all’anno mille ed anche oltre). Infatti tale sistema comporto’ l’indebolimento del vertice politico (ovvero del Re) a tutto vantaggio dei suoi funzionari (vassalli). Che non potendo essere pagati da lui non ne furono piu’ ,ad un certo punto, sottomessi. Il Re, causa l’impoverimento delle finanze pubbliche in seguito al collasso dell’attivita’ economica e commerciale conseguente alle invasioni barbariche, si trovo’ nelle condizioni di affidare l’amministrazione dei possedimenti regali a dei suoi vassalli che , nel corso del tempo, diventarono dei veri e propri sovrani in tali feudi. A volte abbastanza potenti da sfidare in battaglia lo stesso Re ed a tramargli contro. Cio’ fu causa del decentramento politico-amministrativo del medioevo (spesso definito anche come anarchia feudale). Ma non fu la sola. Altri importanti fatti storici, come la riforma militare di Carlo Martello dopo Poitiers, furono condizione necessaria per la formazione ed il consolidamento del feudalesimo nel corso dell’alto medioevo.
PROFILO STORICO DEL MEDIOEVO: ANALISI ,CAUSE E CONSEGUENZE DEL PERIODO STORICO PIU’ MISTERIOSO E CONTROVERSO DELLA STORIA.I VERI MOTIVI DELL’AVVENTO DEL FEUDALESIMO E DELLE SUE SPECIFICITA’
Prima di parlare della riforma militare di Carlo Martello e della nascita della cavalleria ,e quindi della nobilta’ come classe sociale e casta militare, e’ opportuno considerare le vere cause che provocarono l’avvento del sistema feudale (sistema politico, sociale ed economico) e tutte le sue implicazioni (tra cui l’economia agricola di quasi sussistenza tipica di questo periodo storico, la quasi completa cessazione della circolazione monetaria e l’impoverimento generale della societa’ e del potere politico rispetto al periodo romano). Si puo’ dire che due circostanze storiche furono la vera causa dell’avvento del sistema feudale nel medioevo (sistema che, per sua stessa natura, ha nella ricchezza immobiliare la sua conditio sine qua non). La prima e’ rappresentata dalle invasioni barbariche e dalle loro conseguenze sulla popolazione europea nonche’ sulla deurbanizzazione che ne segui’. Lo spopolamento delle citta’ e la ruralizzazione della popolazione comporto’ profondi cambiamenti nella struttura economica preesistente all’avvento del feudalesimo (sostanzialmente basata sul commercio e sulle citta’ intese come mercati su cui vendere la produzione agricola delle campagne). Tale processo non pote’ essere arginato dall’esportazione all’estero (pensiamo a Bisanzio ed all’impero bizantino, ai tempi il piu’ grande mercato di sbocco esistente) perche’ un’altra grande invasione , quella dell’Islam, avvenuta in maniera subitanea ed imprevista nel corso del VII secolo d.c., rese il mediterraneo un mare insicuro ed infestato dalla pirateria saracena. Cio’ privo’ la produzione agricola dell’Europa occidentale di importanti mercati di sbocco che avrebbero potuto sopperire, almeno in parte, alla difficilissima situazione del mercato interno, non piu’ in grado di assorbirne la produzione. Tutto cio’ ebbe conseguenze anche per le monarchie del tempo. I vari Re d’Europa non poterono piu’ attingere alle tasse sulle attivita’ commerciali (che divennero quasi inesistenti nell’alto medioevo) e si impoverirono di conseguenza. Al punto da non poter neanche piu’ pagare i propri funzionari e tutti i loro sottoposti. E quindi furono costretti, per gestire ed amministrare i propri possedimenti, a delegare dei propri vassalli a tale scopo. Che ,non essendo pagati da loro, attingevano alle risorse in natura del territorio affidatogli e, a poco a poco, ne presero possesso. Da tale stato di cose deriva quella che e’ generalmente definita “anarchia feudale” e l’insubordinazione dei vassalli al proprio sovrano. Il quale, in questa particolare cornice storica, era talmente debole, economicamente e militarmente, da non poter imporsi con la forza sui suoi vassalli ( alcuni dei quali, riuscendosi ad affermare in battaglia su altri vassalli, divennero dei veri e propri Principi a capo di vasti e potenti stati). C’e’ da aggiungere poi che questi vassalli, in base alla gia’ citata riforma militare di Carlo Martello, erano in maggior parte cavalieri. Ovvero nobili. La nobilta’ (da non confondersi con la classe dei possidenti terrieri, l’aristocrazia) nacque, proprio nella cornice storica altomedievale, come casta guerriera. L’espansione araba (che ebbe proprio a Poitiers, nel 732, il suo ultimo colpo di coda) impose la costituzione di una casta guerriera (la nobilta’ o cavalleria, che dir si voglia) che potesse intervenire in modo rapido ed efficace contro la minaccia saracena. Per far questo bisognava garantire ai nobili dei possedimenti di terreno che gli consentissero il necessario sostentamento e l’acquisto dell’armatura necessaria. Il nobile doveva dedicarsi solo all’arte militare (mentre al proprio sostentamento badavano i contadini suoi sudditi che lavoravano la terra per il proprio sostentamento e per quello del loro signore). Il che, nell’ottica di Carlo, doveva provvedere a creare una forza di intervento rapido contro ulteriori scorrerie dei Mori sul continente europeo. Sta di fatto che cio’ contribui’ in modo fondamentale alla struttura economica e sociale del medioevo suddivisa in tre distinte classi sociali. Molto diverse fra loro in quanto a prestigio, potere e condizione economica (dopo il mille nascera’ poi una nuova classe sociale, la borghesia, che sara’ fondamentale per scardinare il sistema feudale in quanto riattivera’ l’attivita’ commerciale e la circolazione monetaria inaugurando quel processo di modernizzazione sociale, politica ed economica che verra’ ad intaccare progressivamente l’ordine feudale). La prima e’ rappresentata dal clero ( la quale e’ definita anche la classe sociale degli oratores o primo stato). La seconda dalla nobilta’ (definita anche classe dei bellatores o secondo stato). E poi la classe piu’ numerosa ma sostanzialmente senza diritti giuridici: La classe dei laboratores (definita anche terzo stato) a cui apparteneva l’enorme massa di contadini che lavoravano la terra per i propri signori e per il proprio sostentamento. Un tale tipo di struttura sociale, sostanzialmente statica e priva di mobilita’, determino’ una concezione d’esistenza in cui il ruolo della Chiesa, del trascendente e del giudizio universale era preponderante e mai veramente messo in discussione. Un tale stato di cose era determinato anche da un’economia estremamente debole e da condizioni di esistenza effettivamente molto precarie. Almeno fino all’anno 1000. Ovvero fino all’inizio del basso medioevo. Solo dopo questa data ,infatti, la struttura sociale, economica e politica del medioevo iniziera’ ad essere modificata, pian piano, dal fermento economico e commerciale animato dall’attivita’ economica della borghesia. Cio’, anche in conseguenza dell’annientamento della pirateria musulmana nel Mar Mediterraneo e della ripresa dei commerci con Bisanzio. Un tale “rinascimento economico” determino’ la formazione dei primi grandi capitali del mondo moderno, la nascita della realta’ comunale e dell’espansione urbana ( e le citta’ tornarono ad essere dei grandi mercati di sbocco per la produzione agricola della campagna che si attivo’ di conseguenza in questo senso) ed una nuova concezione d’esistenza: Meno incline a sopportare il rigore del dogma religioso. Tale cambiamenti non avvennero pero’ in modo uniforme in tutta Europa. Alcune aree furono piu’ dinamiche da questo punto di vista. Altre molto meno. Ma certamente ,dopo l’anno mille, la struttura feudale dell’economia e della societa’ feudale inizio’ a subire tutta una serie di “intaccature” che ne scardinarono, a poco a poco, la sua rigida impalcatura.
PROFILO STORICO DEL MEDIOEVO: ANALISI ,CAUSE E CONSEGUENZE DEL PERIODO STRICO PIU’ MISTERIOSO E CONTROVERSO DELLA STORIA. CONSEGUENZE E LASCITI DEL MEDIOEVO
La struttura politica, sociale ed economica che prese forma nell’alto medioevo (476-1000 d.c) e che si conservo’, in modo piu’ o meno integrale, fino al XIV secolo (e nell’Europa centro-orientale ben oltre) ebbe quindi la sua ragion d’essere nelle grandi invasioni che sconvolsero l’Europa dal VI al VII secolo d.c. ( quelle germaniche e quella musulmana) e nelle loro nefaste conseguenze politiche (indebolimento della figura della corona a causa dell’impoverimento delle casse statali), sociali (ruralizzazione e deurbanizzazione della popolazione con conseguente avvento di un’economia di sussistenza) ed economico-commerciali (passaggio da un’economia di mercato capitalistica ad una agricola di sussistenza in conseguenza della perdita di reali mercati di sbocco , all’epoca rappresentati sostanzialmente dalle citta’ e dall’impero Bizantino). Non si puo’ spiegare altrimenti. La fine di tale sistema politico, economico e sociale va invece ricercata nella rimozione delle cause che ne favorirono l’avvento. Ovvero nel processo di nuova urbanizzazione che si materializzo’ dopo l’anno 1000, dalla ripresa dell’attivita’ commerciale in grande stile in conseguenza della sconfitta della pirateria musulmana nel mediterraneo e nell’avvento politico e sociale della borghesia nella nuova realta’ comunale che verra’ a rafforzarsi in modo sempre piu’ vigoroso e deciso nel corso del basso medioevo. Eventi ,questi, che non solo permetteranno la formazione di grandi capitali (e quindi la creazione di una reale ricchezza mobiliare di fatto inesistente nell’alto medioevo) ma che garantiranno anche la riscossa delle varie corone nei confronti dei propri vassalli ( cosa che permettera’ al Re, ovvero al potere centrale, di riacquisire le proprie prerogative a danno dei propri vassalli, dal momento che, grazie ai proventi derivanti dalle tasse sulle attivita’ commerciali, i Re verranno a ricostituire una classe di propri funzionari, alle loro dirette dipendenze, di estrazione sociale borghese e non nobile). E che quindi, anche se in modo non sincronico e non uniforme, getteranno le basi per la nascita dello stato moderno ( basato sull’accentramento del potere) e dell’era moderna. In cui la concezione edonistica della vita prende il sopravvento sull’abnegazione di impronta ascetica ed in cui tutte le certezze, di matrice trascendente, onnipresenti nella coscienza dell’uomo medievale, vengono inevitabilmente meno di fronte ad una visione aperta e problematica dell’esistenza umana.
a