Africa e geopolitica mondiale. Il continente nero tra oriente ed occidente

AFRICA E GEOPOLITICA MONDIALE: IL CONTINENTE NERO TRA ORIENTE ED OCCIDENTE

I recenti avvenimenti in Sudan ci offrono l’occasione di gettare uno sguardo sull’odierno assetto geopolitico del continente nero nonche’ sulle mire geopolitiche delle grandi potenze mondiali relativamente al continente africano. Questo perche’ con ogni probabilita’ l’Africa si appresta a diventare il terreno di scontro principale nel confronto per il potere mondiale tra oriente ed occidente. Tutto cio’  non solo per le sue immense ricchezze minerarie, indispensabili tanto per l’industria cinese quanto per quella occidentale, ma anche perche’  in questo scacchiere geopolitico l’attrito tra la sfera di influenza occidentale e quella sinorussa sembra non rendere possibile un modus vivendi tra oriente ed occidente. Cerchiamo di capire che cosa intendiamo con tali affermazioni.

L’ESPANSIONE SINORUSSA IN AFRICA HA RIDIMENSIONATO IL PESO GEOPOLITICO DELL’OCCIDENTE.

Negli ultimi anni l’espansione economica e militare della Cina e della Russia nel continente nero ha fortemente ridimensionato l’influenza occidentale un po’ in tutta l’Africa , fatta eccezione per gran parte dell’ex impero coloniale francese che rimane in buona parte sotto l’influenza di Parigi e dell’Unione Europea. Ma anche in quest’area l’aggressivita’ di Mosca negli ultimi anni ha portato alcune ex colonie francesi sotto il controllo russo (nello specifico il Mali, la Repubblica Centrafricana ed il Burkina Faso). Tutti i paesi dell’ex impero coloniale francese potrebbero presto “cambiare casacca” ed allearsi con Mosca e Pechino dal momento che in quest’area e’ presente un fortissimo movimento anticoloniale che , se ben diretto, potrebbe facilmente avere la meglio sui governi lealisti filofrancesi. E questa e’ una minaccia esistenziale per tutto l’occidente dal momento che quest’ultimo rischia di essere tagliato fuori dallo sfruttamento delle enormi risorse di tale macroregione. Cosa che appare oggi tanto grave se si tiene conto che Washington e Bruxelles potrebbero presto perdere il controllo anche delle risorse ucraine se la Russia uscira’ vincitrice nella guerra in corso contro Kiev. Se si guarda al continente nero nella sua interezza si osserva come esso sia ,per almeno tra quarti, sotto l’influenza russa e cinese. I russi sono molto presenti nel nord e nella parte orientale del continente, i cinesi nell’Africa centromeridionale ove hanno il quasi totale  controllo delle miniere e dell’estrazione mineraria dell’area. La penetrazione economica russa e’ stata in gran parte favorita dalla dipendenza che buona parte dei paesi africani ha nei confronti di Mosca per quanto riguarda il proprio fabbisogno alimentare (in special modo l’Egitto ed i paesi del corno d’Africa e zone limitrofe). Quella di Pechino dalla penetrazione del capitale cinese sotto forma di finanziamenti ai paesi africani e a progetti infrastrutturali di grandi dimensioni (costruzione di autostrade ,porti, ponti, ferrovie ecc.) per l’ammodernamento infrastrutturale dei paesi africani e per favorire il trasporto delle materie prime che vengono esportate in larga misura proprio verso l’impero di mezzo. ( la Cina e’ proprietaria di circa il 70% delle miniere dell’Africa centrale e meridionale). Da qui il recente “attivismo” dell’occidente per non retrocedere ulteriormente di fronte all’ aggressiva espansione di Mosca e Pechino. E per impedire che la Russia installi basi militari dall’alto valore strategico che possano rafforzare e rendere preminente la posizione del Cremlino sul continente nero. La base militare  che dovrebbe sorgere sul mar rosso sudanese non solo garantirebbe il controllo di Mosca sul transito militare e commerciale lungo il mar rosso ma renderebbe la presenza dell’aeronautica militare russa in tale area pressoche ‘ costante. Anche in sostegno degli stati e delle fazioni amiche nella regione. Ed e’ chiaro che cio’ altererebbe gli equilibri militari nell’area in favore del Cremlino anche in virtu’ delle ben note dinamiche geopolitiche saudite che stanno portando il grande paese islamico fuori dall’orbita anglosassone e sempre piu’ vicino a Mosca e Pechino. E’ questo il vero motivo degli scontri in atto nel  paese arabo e cio’ testimonia come l’occidente abbia iniziato a  contrastare l’avanzata sinorussa nel continente nero anche manu militari. D’altronde voci non confermate parlano dell’incontro di emissari israeliani con i dirigenti sudanesi  nello scorso febbraio attraverso il quale Tel Aviv avrebbe espresso tutto il suo dissenso per un’eventuale placet di Khartum alla costruzione della base russa. E, con ogni probabilita’, la dirigenza israeliana ha anche avvertito le autorita’ sudanesi delle conseguenze militari che si sarebbero verificate nel caso avesse approvato la costruzione della base. E dopo l’ok di Khartum in merito puntuali sono iniziati gli scontri. Che temiamo essere solo i primi di una lunga serie che insanguinera’ il continente nero nei prossimi anni.

AFRICA E GEOPOLITICA MONDIALE: L’IMPORTANZA ECONOMICA E GEOPOLITICA DEL CONTINENTE AFRICANO.

Il continente nero e’, ad oggi,  uno dei continenti piu’ ricchi di materie prime al mondo ( petrolio, rame, cobalto, coltan, terre rare, oro, diamanti ecc).Tali risorse risultano indispensabili per le potenze industriali del pianeta. Per l’occidente e per l’Europa in particolare, dal momento che quest’ultima non ne possiede in quantita’ tali da risultare autosufficiente. Il controllo delle risorse minerarie industriali ( si pensi al rame, al coltan, al cobalto ecc.) e’ fondamentale per la sicurezza strategica dell’occidente. Se tali risorse dovessero  essere controllate dai nemici geopolitici di Washington e Bruxelles quest’ultime ne dipenderebbero. E sarebbero condizionate a seguire i diktat dei propri avversari geopolitici e a perdere cio’ che resta della propria egemonia nel mondo. La centralita’ dell’Africa nelle considerazioni geopolitiche del blocco anglosassone e di quello euroasiatico e’ quindi conseguente all’interesse per le enormi risorse minerarie del continente nero. Dal controllo delle quali dipendera’ il futuro assetto geopolitico del mondo. Soprattutto oggi che le potenze che stanno sfidando l’egemonia mondiale anglosassone  espandono la loro influenza in Asia ed in Sud America minacciando i secolari interessi che l’impero anglosassone ha in queste aree geografiche. E soprattutto oggi che la Russia potrebbe sottrarre manu militari il controllo delle immense risorse minerarie ucraine a Washington e Bruxelles con tutte le conseguenze che questo comporterebbe. La lotta per le risorse minerarie ed economiche dell’Africa si inserisce quindi nello scontro per il potere mondiale tra oriente ed occidente ed e’ del tutto probabile che il continente nero diventi uno dei principali  terreni di scontro fra l’impero anglosassone e il blocco euroasiatico. Del quale il recente conflitto in Sudan non sarebbe che un “antipasto”.

AFRICA E GEOPOLITICA MONDIALE: CONCLUSIONI.

La centralita’ dell’ Africa nella visione geopolitica delle principali potenze mondiali e’ espressione della lotta per il controllo delle risorse minerarie indispensabile per i loro giganteschi apparati industriali. Le enormi ricchezze del continente nero fanno gola tanto a Washington e Bruxelles quanto a Mosca e Pechino. L’espansione russa e cinese ha, negli ultimi venti anni, ridimensionato il potere e l’influenza dell’occidente sul continente nero. Questo anche in conseguenza dell’odio anticoloniale molto diffuso in Africa dopo secoli di sfruttamento coloniale e neocoloniale da parte degli USA, della Gran Bretagna e della Francia. Ma anche in conseguenza del ruolo che la finanza occidentale ha avuto nell’affamare le popolazioni africane e nello strangolamento economico operato da FMI  e banca mondiale ai danni dell’economia del continente nero ( e non solo, basta vedere come la situazione dell’America latina sia speculare a quella africana). Ma, se fino adesso  la Russia e la Cina sembrano avere avuto gioco facile nel sovvertire equilibri di potere consolidati nel corso di decenni di sfruttamento coloniale occidentale sul suolo africano, oggi l’occidente sembra intenzionato ad agire per riprendere il controllo di gran parte di quello che ha perso negli ultimi anni. Che ne abbia la forza, e’ tutto da vedere. Ma certamente mostra di averne l’intenzione. E questo non e’ un buon segnale per il continente nero. Che potrebbe essere la principale vittima di questo terribile scontro di potere. 

 

 

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