La geopolitica della Russia. Analisi ed aspetti geostrategici

GEOPOLITICA DELLA RUSSIA: ANALISI E PROSPETTIVE

Comprendere la dinamica geopolitica dello stato russo risulta oggi molto importante. Questo non solo perche’ la Russia di oggi e’ un attore geopolitico cruciale nell’attuale quadro delle relazioni internazionali ma anche perche’ esso e’ direttamente coinvolto in uno scontro di “potere mondiale” di cui l’ Ucraina non e’ che il “teatro” principale . Siamo in guerra. L’occidente e’ in guerra contro i suoi rivali geopolitici. E’ in guerra contro Russia e Cina che ne minacciano il dominio mondiale e la cui espansione deve essere necessariamente fermata per mantenere l’ordine mondiale cosi come e’ stato costituito dopo il crollo dell’URSS. A nostro avviso sbagliano coloro che credono che la guerra in Ucraina sia una reazione di Mosca all’espansione della NATO verso est ( e quindi verso i confini russi). L’espansione della NATO e’ avvenuta negli ultimi trenta anni ed ha posto a diretto contatto l’alleanza atlantica con il paese euroasiatico grazie all’annessione dei paesi baltici la cui distanza da Mosca e’ piu’ o meno la stessa di quella esistente dai confini ucraini ( per quelli che ragionano in termini di minaccia missilistica diretta nei confronti della Russia da parte dei missili della NATO). La verita’ e’ che l’espansione e l’assorbimento nella NATO dei paesi dell’ex patto di Varsavia  non costituisce ( ne ha costituito nel recente passato) un vero vantaggio geopolitico per Washington e Bruxelles che hanno assorbito paesi irrilevanti tanto per quanto riguarda l’allargamento del mercato interno dell’UE quanto per un valore strettamente geostrategico in funzione antirussa. In effetti questi paesi hanno avuto ,dalla seconda guerra mondiale, il ruolo di stati di protezione dello spazio sovietico in caso di attacco da occidente (e quindi dalla NATO). Ovvero essi avrebbero sostenuto il primo urto delle forze nemiche dando a Mosca tutto il tempo per agire contro gli aggressori. Ma la moderna tecnologia militare (ed in particolare le nuove armi offensive come i missili ipersonici rendono superato il ruolo degli “stati cuscinetto”) ha reso del tutto superata una simile visione geostrategica. La strategia militare si e’ evoluta in rapporto allo sviluppo tecnologico e alla presenza di armi sempre piu’ micidiali in grado di colpire il nemico a migliaia di km di distanza senza neanche poter essere intercettate ( parliamo dei missili ipersonici in dotazione alle forze russe con velocita’ fino a mach 10 e traiettorie di volo complesse e variabili). Si capisce perche’ Mosca (la Russia e’ l’unica nazione al mondo, al momento, a possedere tali armi) non sia piu’ di tanto interessata all’allargamento della NATO verso est ed il suo interesse per l’Ucraina sia di natura principalmente economica (si legga ,al riguardo,il seguente articolo: https://www.geopolitika.it/ucraina-cui-prodest/.). E’ il controllo delle immense risorse, agricole ed industriali, di Kiev ad interessare Mosca e non il suo presunto ruolo geostrategico, sbandierato da molti analisti geopolitici. Il fatto che l’establishment russo abbia lasciato correre di fronte alla rivoluzione colorata del 2014 si spiega non solo con il suo intervento militare in Siria che impegnava Mosca massicciamente in medio oriente ma anche con la perdita di rilevanza geostrategica dell’Ucraina nella visione di Mosca. Cerchiamo di capire il perche’ di tali considerazioni.

GEOPOLITICA DELLA RUSSIA: VISIONE GEOPOLITICA E GEOSTRATEGICA DELLA RUSSIA DI PUTIN

Oggi la visione geopolitica dell’establishment russo guarda, come sempre, verso sud ed i mari caldi. Mosca sta favorendo la sua espansione nel mediterraneo del sud (e nell’Africa subsahariana), nel mar rosso, nel medio oriente e nell’oceano indiano. E, ad oggi, tale strategia e’ stata coronata da un pieno successo. L’influenza russa nel continente africano e’ oggi addirittura superiore a quella che aveva l’URSS e oggi Mosca sta minacciando direttamente gli interessi della Francia (e dell’unione europea) nell’ ex Africa coloniale francese (dove sta attivamente favorendo dei regime change) con tutte le conseguenze che questo comporta per Parigi e Bruxelles. Il Cremlino sta anche cementando i suoi rapporti con la leadership saudita ( i due paesi sono di gran lunga i piu’ importanti all’interno dell’OPEC+ in quanto  maggiori produttori ed esportatori di petrolio all’interno dell’organizzazione) in modo da non permettere piu’ una manipolazioni dei prezzi del petrolio che in passato e’ risultata molto dannosa per le finanze russe ( il crollo economico dell’URSS fu provocato proprio dal crollo del prezzo del petrolio concordato a tavolino nel 1985 fra Washington e Riyad). Allo stesso tempo Mosca ha rafforzato negli ultimi anni la sua alleanza con l’Iran e la sua cooperazione economica e militare con l’India che ne rafforzano la presenza nell’area dell’oceano indiano. La cooperazione con l’India ha subito un forte impulso dopo l’invasione russa dell’Ucraina e fa di Mosca un partner strategico per New Delhi. Cio’ .allo stesso tempo, pone il Cremlino in una posizione di privilegio in quella che e’ l’economia a maggior crescita nel mondo nonche’ il mercato piu’ grande del pianeta. La piovra russa ha quindi saputo allungare i suoi tentacoli in modo formidabile ed estendere la sua influenza a livello globale. Al tempo stesso la Russia ha saputo stringere rapporti privilegiati con la Turchia di Erdogan ( che controlla lo stretto sul Bosforo ed alleato infido degli USA) e con la realta’ piu’ dinamica e potente nell’odierna geoeconomia mondiale: La Cina. Mosca e’ diventata il principale partner militare di Pechino oltreche’ un suo partner economico di primo livello. Questo ancor piu’ dopo il 24 febbraio del 2022 quando l’occidente ha deciso di recidere i propri rapporti economici col Cremlino a causa dell’invasione dell’Ucraina. Tutto cio’ mostra chiaramente come oggi la Russia abbia espanso la propria influenza in modo veramente poderoso e come abbia accresciuto il suo “peso” geopolitico nel mondo. Ed e’ in conseguenza di cio’ che l’occidente oggi tenta di contenere il Cremlino e di frustrarne le mire geopolitiche.

GEOPOLITICA DELLA RUSSIA: SVILUPPO MILITARE DELLA RUSSIA ODIERNA E CAMBIAMENTO DELLA PROSPETTIVA GEOSTRATEGICA..

Come scritto sopra la Russia di oggi ha profondamente cambiato le proprie considerazioni geopolitiche e geostrategiche in conseguenza dei profondi mutamenti che l’alta tecnologia militare dei nostri giorni ha portato nelle odierne tecniche di guerra. Non dimentichiamo che il paese euroasiatico dispone oggi della migliore tecnologia militare del mondo e di armi uniche ( i missili ipersonici, i sistemi di difesa antiaerea ed antimissile S 400 ed S 500, i modernissimi missili intercontinentali SATAN 2 ) che non hanno eguali al mondo. Oggi la Russia potrebbe lanciare un attacco missilistico contro l’occidente senza neanche essere contrastata perche’ l’occidente non ha ancora sviluppato armi efficaci contro i piu’ avanzati missili russi. Anche un attacco preventivo da parte della NATO contro Mosca non sarebbe risolutivo e non impedirebbe un attacco nucleare di ritorsione che distruggerebbe anche l’intero occidente in virtu’ di un sistema di rappresaglia centralizzato e computerizzato che farebbe partire contromisure nucleari anche in caso di distruzione dei centri decisionali russi ( si guardi, al riguardo, cos’e’ il sistema “perimetro” altrimenti detto “mano morta”). Da cio’ si evince come siano cambiate le dinamiche geostrategiche nel mondo. E di come la tecnologia militare piu’ recente abbia cambiato la scienza geostrategica odierna. Questo spiega perche’ Mosca negli ultimi anni si sia lanciata in un’espansione globale mentre la NATO si avvicinava sempre piu’ ai propri confini seguendo la cosiddetta “strategia dell’anaconda” ovvero quella strategia che comporta l’accerchiamento e lo “stritolamento” dell’avversario. Il che farebbe acquisire un vantaggio geostrategico essenziale a Washington e Bruxelles nel caso potessero impedire un’attacco missilistico russo in occidente. Ma dal momento che la tecnologia occidentale non regge il passo con quella russa tutto cio’ si e’ rivelato completamente inutile ( in verita’ tale strategia e’ comunque effimera dal momento che il dislocamento della flotta di sottomarini russi con capacita’ nucleari non e’ comunque localizzabile con precisione e qust’ultima non potrebbe essere distrutta da un attacco preventivo occidentale). Allo stesso modo delle sanzioni economiche del febbraio 2022. Sanzioni che avrebbero dovuto distruggere l’economia russa in poche settimane e che invece non sono servite a nulla. Il che la dice lunga sulla forza odierna della nazione russa e sul suo futuro ruolo nel mondo.

CONCLUSIONI.

Da tutto cio’ si evince come la visione geopolitica russa sia cambiata in base ai profondi cambiamenti del quadro geostrategico globale. Cambiamenti conseguenti all’evoluzione tecnologico-militare che rendono del tutto obsolete le mire geopolitiche e geostrategiche dell’occidente e della NATO. La cui espansione e’ arrivata si ai confini russi ma senza che vi sia possibilita’ di un invasione del territorio russo senza scatenare una reazione militare che porterebbe alla distruzione totale dell’occidente stesso nell’arco di qualche ora. Washington e Bruxelles sembrano non reggere il confronto con Mosca non solo relativamente alla tecnologia militare ma anche per quanto riguarda la propria visione geopolitica e geostrategica in senso stretto. Che appare al giorno nostro del tutto datata, puramente anacronistica. D’altronde, visti i profondi e velocissimi cambiamenti nel quadro geopolitico mondiale, l’establishment occidentale sembra si sia mosso in questo senso perche’ non poteva stare fermo di fronte al rischio che i suoi antagonisti gli rubassero lo scettro del potere. Ci si e’ mossi nella speranza che potesse succedere qualcosa. Come un colpo di stato in Russia che portasse al potere una persona piu’ accomodante nei confronti del potere occidentale (di quanto non lo sia Putin). Ma anche questo, sinceramente, non ci sembra realistico. Piuttosto appare come un’extrema ratio di Washington e Bruxelles, spaesate di fronte a cambiamenti epocali di cui stentano a comprendere appieno la portata.

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