THE GEOPOLITICS OF THE USA AND THE ANGLO-SAXON EMPIRE: FIVE CENTURIES OF WORLD POWER
In our previous articles we have tried to highlight the characteristics of Anglo-Saxon geopolitics as well as its synergy with the Russian empire in the hegemonic attempts that have materialized in the last two hundred years of European and world history. We also underlined how, however, this time the Anglo-Saxon empire and the Russian empire find themselves in geostrategic opposition in the ongoing world conflict. A new fact full of geopolitical and geostrategic consequences. Since the role played by the Russian empire in destroying the enemies of the Anglo-Saxon empire in the last three assaults (that of Napoleon, that of William II and that of Hitler) on the world power of London and Washington was decisive and fundamental for its conservation. Furthermore, the ongoing hegemonic attempt reveals a completely new aspect of contemporary geopolitical dynamics. The challenger (China) is outside the European continent and has no historical roots in Europe (which is truly exceptional if you consider that, in the last five hundred years of world history, the struggle for world power has been an “internal question” to the Western world). Which raises not only reflections on the role of the West in the world but also on the new “geopolitical era” that we are experiencing nowadays. Beyond this, however, we would like to underline the objective that the United States and Great Britain seem to be following in the ongoing Ukrainian conflict and why they went so far as to wage, de facto, war on Russia.
GEOPOLITICS OF THE USA AND THE ANGLO-SAXON EMPIRE IN THE LAST TWO HUNDRED YEARS OF WORLD HISTORY
We have already tried to clarify the features of US geopolitics and the Anglo-Saxon empire in the last five hundred years of European history (https://www.geopolitika.it/en/england-and-the-british-empire-analysis-and-historical-notes/) but in this article we are above all interested in explaining the consequences of the hegemonic attempts prior to the ongoing one in the attempt to understand the purposes that guided Washington and London in the war against contemporary Russia. We have already had the opportunity to write on this site about Napoleon’s hegemonic attempt and the French geopolitical dynamics. If only to clarify how France was, after the last attempt to challenge Anglo-Saxon power (that of Napoleon), “absorbed” into it and in fact subjected to the wishes of the Anglo-Saxon political elites (https://www.geopolitika.it/en/the-geopolitics-of-france-and-the-french-empire-analysis-and-historical-notes/). We still see the consequences today. Paris does not enjoy effective independence and freedom of action with respect to what is decided in Washington and London. The same applies to Germany (which on the two occasions mentioned above attempted to subvert the Anglo-Saxon-led world order) which, once defeated in the Second World War, was “assimilated” within the Anglo-Saxon empire and made vassal surrender.La geopolitica della Germania odierna rispecchia questo stato di cose e la mancanza di indipendenza appare evidente nel momento in cui ,scoppiata la guerra in Ucraina, Berlino e’ stata costretta a gettare alle ortiche tutte le sinergie economiche che era stata in grado di creare per il proprio sviluppo economico con i rivali geopolitici dell’impero anglosassone (ovvero la Russia ma c’e’ il rischio che debba presto recidere i rapporti economici anche con Pechino). Il che e’ indicativo del livello di sottomissione e subordinazione dell’establishment tedesco rispetto a quello anglosassone. Gli obbiettivi della guerra alla Russia (attraverso l’Ucraina) sono i medesimi delle guerre dei tre precedenti ed hanno come finalita’ quello di sconfiggere Mosca e condurla sotto l’egida della geopolitica occidentale e fare quindi in modo che il Cremlino non possa piu’ godere di autonomia d’azione rispetto a Washington e Londra e non possa piu’ opporvisi come rivale geopolitico e geostrategico. Tale operazione e’ stata gia’ tentata piu’ volte negli anni scorsi ed ha riguardato il profilo economico del colosso euroasiatico. I vari attacchi valutari orditi negli ultimi anni dalla finanza occidentale ( finalizzati a deprezzare il rublo e a generare una spirale inflattiva che minasse il benessere del popolo russo) non hanno pero’ avuto esito. Come non lo hanno avuto i vari crolli del prezzo del petrolio (memorabili quelli del 2015 e del 2020) studiati a tavolino con gli alleati sauditi ( riproponendo lo stesso copione del crollo del greggio del 1985 che fu poi causa della bancarotta dell’URSS). E, probabilmente, e’ proprio dopo aver constatato l’impossibilita’ della vittoria in una guerra economica contro la Russia che si e’ deciso “l’impossibile”. Fino al punto da spingere la leadership politica anglosassone ad arrischiarsi in una guerra per procura con Mosca. Guerra che presenta ( e presentera’) tutte le criticita’ incontrate da tutti coloro che hanno azzardato fare guerra al Cremlino. Ma e’ evidente che non vi era alternativa. L’espansione economica e militare sinorussa nel mondo sta minando le basi del potere anglosassone cosi come sta facendo il processo di dedollarizzazione nell’economia mondiale favorito proprio dai due ex colossi rossi. E’ ovvio che si doveva intervenire subito per fermare tali dinamiche. O, almeno, per provare a farlo. Nessun impero ha mai accettato il proprio declino senza opporvisi attivamente. L’obbiettivo del conflitto in corso, nella visione geopolitica anglosassone, e’ quello di sfinire Mosca in una guerra convenzionale lunga e sanguinosa, far crollare il fronte interno russo e causare un regime change che ponga la Russia sotto il controllo dell’occidente e ne faccia quello che in passato e’ stato fatto di tutti i rivali geopolitici di Londra e Washington. Dei vassalli che accettino di essere inglobati nell’impero e non si oppongano piu’ ad esso attivamente. Noi abbiamo gia’ espresso la nostra opinione rispetto a tali mire geopolitiche (https://www.geopolitika.it/en/the-us-empire-and-the-ukrainian-trap-considerations-on-the-current-global-geopolitical-situation/) ma non vi e’ dubbio che, nonostante la visione dell’establishment occidentale ci appaia irrealistica, siano queste le reali intenzioni di Washington e Londra.