Geopolitica mondiale. Il crollo dell’Urss e il capitalismo cinese: Analisi e cenni storici.

Il mondo del XXI secolo appare molto diverso da quello del secolo scorso. E specialmente questo secondo decennio del XXI secolo si sta rivelando foriero di cambiamenti epocali sul quadro geopolitico e geoeconomico mondiale. Lo dimostrano le relazioni fra gli USA ed il resto del mondo. Cosi come lo dimostra l’enorme aumento di influenza dei suoi antagonisti geopolitici sullo scacchiere geopolitico internazionale. “Tutto scorre” asseriva Eraclito che con questa espressione metteva in risalto il continuo “divenire” del mondo, il suo cambiare incessantemente. Il mondo lungi dall’essere un “tutto statico” come voleva Parmenide e’ invece in continuo, inesorabile movimento. Persino l’acqua di un fiume cambia continuamente e se si beve due volte in un fiume in uno stesso giorno, il fiume si, e’ lo stesso, ma non l’acqua che si beve dal momento che scorre e cambia in continuazione. Il perenne divenire del mondo riguarda anche la dinamica geopolitica del pianeta, i rapporti di forza fra i vari stati del globo. E tale incessante continuo mutamento sta portando al collasso dell’equilibrio che si e’ creato negli ultimi trent’anni di storia mondiale. In special modo oggi assistiamo ad una sorta di ribellione del sud del mondo e dei paesi in via di sviluppo allo strapotere americano nel mondo. Questo e’ un dato inconfutabile. E non e’ un fatto da poco. Soprattutto perche’ a guidare questa “sommossa” geopolitica sono le due potenze che aspirano ad un profondo cambiamento negli equilibri di potere mondiale: La Russia e la Cina. E soprattutto perche’ Mosca e Pechino mostrano di aver tutti i requisiti nel riuscire in tale impresa. Cerchiamo di capire il perche’ di tali affermazioni anche analizzando la dinamica storica e geopolitica dei due ex colossi rossi.

IL MODELLO ECONOMICO COMUNISTA A CONFRONTO CON QUELLO CAPITALISTICO DELL’OCCIDENTE.

Un aspetto fondamentale che bisogna comprendere per capire la dinamica geopolitica del periodo della guerra fredda (il periodo successivo alla seconda guerra mondiale) e’ che il modello economico dei paesi antagonisti dell’occidente, la Russia e la Cina, era un sistema economico sostanzialmente sterile ( non diciamo se piu’ giusto o sbagliato di quello capitalistico occidentale). L’economia pianificata dei paesi comunisti non permetteva la creazione di ricchezza. E l’accumulo di grandi capitali che avrebbero potuto favorire investimenti nei settori chiave dell’economia. Da tutto cio’ si evince come i paesi ad economia pianificata non potessero competere contro l’occidente dove lo sviluppo capitalistico favoriva investimenti nel campo dell’innovazione tecnologica che nei paesi comunisti avvenne quasi esclusivamente a livello militare e per opera dello stato. I paesi comunisti, in sintesi , furono dei rivali geopolitici e geostrategici dell’impero anglosassone ma non poterono mai competere con esso per quanto riguardava l’economia e la creazione di ricchezza. E se tennero il passo ( in special modo l’ Unione Sovietica) relativamente agli armamenti ed alla tecnologia militare non poterono mai competere con l’economia e la finanza occidentale che mantenne ,tra l’altro, il controllo dei prezzi delle materie prime ( il cui prezzo e’ stabilito ancor oggi a New York e Chicago) da cui, per altro, Mosca dipendeva .Inoltre .il fatto di possedere la valuta di riserva mondiale e di riferimento per l’acquisto delle materie prime nel mondo ha fatto si che che praticamente tutti i paesi del mondo detenessero riserve in dollari e che investissero una parte di queste nel debito pubblico USA (finanziando ,di fatto, gli Stati Uniti d’America.). E’ evidente ,quindi, come di fatto il secondo mondo ( ovvero i paesi comunisti ad economia pianificata) non potesse reggere il confronto con il primo mondo che vinse facilmente la sfida con l’Unione sovietica e la Cina di Mao. Oggi, pero’ le cose sono molto diverse in entrambi gli ex colossi rossi e di fatto, avendo adottato lo stello modello economico dell’occidente, essi hanno prodotto un incredibile livello di ricchezza  e di sviluppo economico e tecnologico. Ed e’ proprio questo prodigioso slancio economico che ha permesso a Mosca e Pechino di rivendicare un cambio delle “regole del gioco” nella geopolitica mondiale. Che rifletta il peso demografico, economico e militare delle nuove realta’ statali la cui ascesa sembra oggi inarrestabile. E per arrivare a cio’ chiedono una rinegoziazione dell’ “architettura geopolitica e geoeconomica” del mondo che implica, ovviamente, un maggior loro peso sulla dinamica delle relazioni internazionali e ,conseguentemente, un minor peso dell’occidente. Non vogliono piu’ negoziare merci in dollari, anzitutto. Quindi vogliono togliere agli USA la possibilita’ di rifinanziare all’infinito un debito ormai impagabile e su cui si fonda, a conti fatti, il potere economico statunitense . Vogliono creare delle piazze finanziarie per determinare il prezzo delle materie prime svincolando il controllo di tali dinamiche ai mercati di New York e Londra. Vogliono inoltre controllare le principali rotte commerciali marittime del mondo contrastando attivamente il ruolo svolto dalla talassocrazia anglosassone negli ultimi 500 anni di storia. E vogliono avere mano libera nel proprio sviluppo commerciale anche a danno di interessi consolidati in zone da secoli sotto il controllo economico dell’occidente. E’ ovvio che tutto cio’ rappresenta una vera e propria rivoluzione Kopernicana della geopolitica mondiale che a Washington e Londra vedono come vero e proprio fumo negli occhi. E’ per questo che si e’ scatenata la guerra in Ucraina ed e’ per questo che oriente ed occidente non si intendono piu’ su nessun dossier geopolitico di rilievo. Ed e’ per questo che, con ogni probabilita’, la guerra durera’ ancora negli anni a venire.

DINAMICA GEOPOLITICA MONDIALE E TRANSLATIO IMPERII

L’impegno ed il giubilo con cui l’occidente ha favorito ed accolto il crollo dell’Unione Sovietica si e’ rivelata la piu’ grande illusione che Washington e Londra abbiano mai coltivato. Infatti, se da una parte il crollo dell’URSS  ha rappresentato la vittoria dell’impero anglosassone su quello sovietico alla fine della guerra fredda, dall’altra ha anche liberato la Russia da un sistema economico improduttivo e sostanzialmente sterile in termini di produzione di capitale e di ricchezza. Il crollo dell’URSS ,nonostante il grande dissesto sociale ed economico da esso provocato, ha permesso a Mosca di adottare il sistema economico occidentale e di liberare dai vincoli dello stato socialista il suo immenso potenziale economico. Allo stesso tempo la “rivoluzione” dell’economia cinese in atto negli anni ’90 del XX secolo ha portato la Repubblica Popolare ad adottare i principi dell’economia capitalistica ( anche se sotto le vesti di quella socialista) ed a creare quindi le basi per l’immenso sviluppo economico a cui abbiamo assistito negli ultimi trent’anni (tale processo e’ stato attivamente favorito dagli USA desiderosi di espandersi commercialmente nell’immenso mercato cinese). Tutto cio’ ha consentito ai due ex colossi rossi di diventare quello che sono oggi. Ovvero due nazioni dal potenziale economico e geopolitico semplicemente spaventoso. E che, giustamente, rivendicano un ruolo nel mondo proporzionato al loro peso economico e militare. E’ questo il motivo per cui si e’ arrivati allo scontro militare di cui l’Ucraina e’ solo il teatro piu’ celebre. Ed e’ questa la causa del dramma geopolitico che vivremo nei prossimi anni. Perche’ una tale dinamica non puo’ essere risolta in un solo anno. E non puo’ essere determinata da una sola guerra. Quella che stiamo vivendo e’ per definizione una vero propria translatio imperii. Ovvero una fase storica in cui il potere emigra da una parte ad un’altra del mondo. Ma simili processi non sono mai veloci. E sono sempre particolarmente turbolenti e caratterizzati da guerre molto cruente e devastanti. Quello che stiamo vivendo oggi non rappresenta nulla di nuovo ed e’ stato gia’ vissuto dall’umanita’ nella prima meta’ del secolo scorso in occasione delle due guerre mondiali. Nell’era napoleonica a ancor prima molte volte nel corso della storia  Oggi non vi e’ nulla di diverso se non la tecnologia bellica ed il deterrente nucleare. Ma di, fatto, stiamo vivendo un tentativo egemonico  come, storicamente, ve ne sono sempre stati . Tutto scorre in un  mondo in perenne divenire. Nulla e’ per sempre su questa terra. La dinamica geopolitica non puo’ derogare a tale legge “cosmica”. 

CONCLUSIONI

In questo articolo abbiamo voluto mettere in risalto un aspetto storico molto rilevante. Il crollo dell’URSS e la vittoria dell’occidente in quel particolare frangente storico che e’ passato alla storia con il nome di guerra fredda. In special modo ci tenevamo a chiarire che la vittoria di Washington e Londra su Mosca fu una vittoria effimera dal momento che ha permesso alla Russia di creare un modello economico molto piu’ forte e dinamico e quindi molto piu’ pericoloso per l’occidente di quanto non fosse il modello comunista dell’URSS ( che di fatto rendeva l’Unione Sovietica economicamente non competitiva rispetto ad Europa e Stati Uniti d’America). Ecco perche’ per il “potere mondiale” occidentale era molto piu’ funzionale l’Unione Sovietica che non la Russia di oggi. Allo stesso modo l’abbraccio di Pechino al modello capitalistico avvenuto nell’ultimo decennio del XX secolo sta sovvertendo tutti gli equilibri geoeconomici che avevano preso forma dal 1945 fino all’inizio del XXI secolo. Anche in questo caso al potere anglosassone sarebbe convenuta piu’ la Cina di Mao che non quella di oggi. Che ne sfida il potere e ne minaccia la supremazia. A conti fatti, tanto la bancarotta dell’URSS (ordita dagli USA) quanto la trasformazione del modello economico cinese si sono rivelati due fattori controproducenti per l’egemonia anglosassone sul mondo. E ,dati alla mano ,l’aver lavorato per l’una e per l’altra si e’ rivelato uno dei peggiori errori geopolitici e geoeconomici che l’occidente  abbia mai fatto.

 

 

 

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