LA GEOPOLITICA DI ISRAELE IN UN MEDIO ORIENTE IN PROFONDO CAMBIAMENTO
I profondi mutamenti che stanno interessando lo scenario geopolitico mondiale in conseguenza del conflitto militare in Ucraina non riguardano solo il contesto geopolitico europeo ma potrebbero presto avere delle serie ripercussioni anche in un’altra regione, notoriamente “calda” da un punto di vista geopolitico e geostrategico, ovvero il medio oriente. Questo perche’ anche in quest’area e’ in corso una vera e propria rivoluzione degli assetti geopolitici cosi’ come avevano preso forma dal 1945 fino ai giorni nostri. Il recente accordo fra Iran ed Arabia saudita per il ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due paesi islamici pone delle questioni molto serie in merito alla sicurezza di Israele nella regione ed al ruolo militare che Tel Aviv ha esercitato fino ai giorni nostri. L’accordo stravolge l’equilibrio geopolitico e geostrategico presente nella macroregione e pone minacce molto serie per le ambizioni egemoniche israeliane sull’intero medio oriente. Il piccolo stato ebraico e’ altresi’ scosso da proteste interne e da una deriva politica poco chiara ed anche poco democratica. Questo sembra aggravare la situazione dello stato sionista che ora si trova ad affrontare anche possibili scossoni sul fronte interno oltre che su quello, notoriamente caldo, del fronte esterno. Il paese e’ diviso tra frange estremiste ( che godono di ampio consenso a livello politico) che vorrebbero scatenare un attacco all’Iran e ristabilire il dominio di Tel Aviv sulla regione e coloro che sono favorevoli ad una distensione dei rapporti con i rivali geopolitici dell’area (Iran e Siria in primis). Non e’ chiaro quale orientamento prevarra’ nell’esatblishment israeliano ma ,considerando il peso dell’esercito e delle frange politiche ad esso associate all’interno della nazione, non e’ escluso che si decida per la guerra a tutto campo in medio oriente contro i nemici storici di Israele. D’altronde larga parte della popolazione israeliana sembra non accettare i recenti sviluppi geopolitici nell’area ed appare favorevole a sovvertire il corso degli eventi con una decisa azione di forza.
LA GEOPOLITICA DI ISRAELE: EVOLUZIONE DEL QUADRO GEOPOLITICO MEDIO ORIENTALE E L’ISOLAMENTO DI ISRAELE.
La posizione di Israele nella regione medio orientale appare oggi piu’ debole che mai. Fatta eccezione per la Giordania, Tel Aviv non ha piu’ veri alleati nella regione. Al punto che ha dovuto far piu’ volte ricorso al territorio dell’ Azerbaijan per realizzare attacchi sul territorio iraniano. Tali attacchi (aerei o missilistici) rivelano un conflitto strisciante fra Teheran e Tel Aviv che pur non formalizzandosi in una guerra dichiarata e’ ,pero’, di fatto, uno scontro militare reale e continuo tra i due paesi. Israele da anni ha in programma il bombardamento delle infrastrutture vitali del paese persiano volto anche ad impedire che Teheran riesca a dotarsi della bomba atomica ( a cui sembra molto vicina). Il fatto e’ che l’allontanamento dell’ Arabia Saudita dalla sfera di influenza USA e il suo riavvicinamento all’Iran rendono velleitari tali progetti. Una simile operazione infatti dovrebbe ottenere l’approvazione di Riyad dal momento che per la riuscita della stessa c’e’ bisogno dello spazio aereo saudita ma questo difficilmente sara’ concesso a tale scopo ora che i sauditi e gli iraniani si stanno “riavvicinando”. Tutto questo complica il quadro geostrategico (oltre che geopolitico) della regione e ridimensiona profondamente la possibilita’ che il paese sionista possa davvero attaccare l’Iran ed indebolirne le capacita’ economiche e militari. Tanto piu’ oggi che il muro contro muro fra la Russia ed i paesi della NATO ha schierato Mosca in modo ancora piu’ deciso al fianco del suo alleato persiano, anche con forniture di armi moderne e di aerei di quarta generazione in grado di contrastare efficacemente gli F 15 ed F 16 israeliani ( nonche’ i piu’ moderni F 35) e rendere quindi estremamente difficile qualsiasi attacco su suolo iraniano. Bisognera’ vedere se la leadership politica israeliana riuscira’ ad accettare i profondi mutamenti dello scenario geopolitico e geostrategico medio orientale o se invece decidera’ di opporvisi manu militari. Certo e’ che Tel Aviv non sembra avere piu’ i numeri per avviare una guerra in Asia occidentale dal momento che tutto cio’ richiederebbe un intervento attivo e massiccio della flotta USA ( e forse di quella inglese) che solo in parte potrebbe colmare il “vantaggio territoriale” che attualmente Teheran puo’ vantare su Israele. In effetti l’asse sciita formatosi nella regione ( che vede al fianco dell’Iran l’Iraq, la Siria ed il Libano) potrebbe minacciare direttamente il territorio israeliano e riproporre uno scenario molto simile a quello del 2006 (anno della guerra israelo-libanese) che potrebbe rivelarsi poco favorevole allo stato sionista. Quindi sarebbe meglio un negoziato che , su basi di realpolitik e dei nuovi rapporti di forza venutisi a creare nella regione, concordi un “armistizio” che ponga fine alla conflittualita’ decennale tra lo stato ebraico e quello persiano. C’e’ solo da capire se l’establishment israeliano accettara’ un nuovo ruolo nella regione o invece decida di scagliarsi contro i profondi cambiamenti geopolitici in fieri. Noi confidiamo nella prima ipotesi anche perche’ riteniamo, numeri alla mano, che Tel Aviv non abbia , al momento, nessuna possibilita’ di imporsi militarmente nella regione medio orientale.
LA GEOPOLITICA DI ISRAELE: CONCLUSIONI.
La dinamica geopolitica del medio oriente riflette inesorabilmente i profondi cambiamenti che si stanno verificando sul palcoscenico geopolitico globale. L’accordo da poco raggiunto tra Riyad e Teheran per “ricominciare a parlarsi” e’ l’espressione lampante di tali cambiamenti e di come essi stiano impattando sull’ordine mondiale cosi come lo avevamo conosciuto fino a oggi. Esso rappresenta un rifiuto ormai palese della strategia del divide et impera che ha permesso all’impero anglosassone di soggiogare l’intera area medio orientale. E rappresenta altresi’ il nuovo ruolo che Russia e Cina stanno esercitando nella regione ormai da diversi anni ( l’intesa e’ stata favorita e supportata da Mosca e Pechino) e di come tale ruolo abbia compromesso il sistema di potere stabilito in passato da Washington e Tel Aviv nella regione. In virtu’ di tali sviluppi Israele sembra ritrovarsi sempre piu’ sola e senza veri alleati in medio oriente (fatta eccezione, forse, per la Giordania). E sempre piu’ impossibilita a ristabilire l’ordine geopolitico preesistente con la forza delle armi. Siamo di fronte ad uno scenario impensabile anche solo dieci anni fa. Il mondo si avvia a grandi passi verso riforme strutturali del sistema di potere geopolitico e geoeconomico cosi come hanno preso forma dalla fine della seconda guerra mondiale. A tutto cio’ consegue un indebolimento della prospettiva geostrategica occidentale che dovra’ ,inesorabilmente, “ridimensionare i propri orizzonti” in proporzione alla perdita di potenza economica e geopolitica che va riscontrando.