Situazione geopolitica attuale e notizie geopolitiche. Qualcosa non torna nella narrazione ufficiale

I recenti eventi geopolitici sullo scacchiere geopolitico e geoeconomico  mondiale stanno vedendo degli sviluppi veramente importanti. Tanto importanti da far presagire un rapido cambiamento negli equilibri di potere che si sono palesati nel mondo dopo il 1945 e dopo il 1991 (rispettivamente, anno della fine della seconda guerra mondiale e della dissoluzione dell’URSS). Eppure, l’informazione mainstream pare indifferente a fatti importantissimi le cui conseguenze potrebbero essere pesantissime per determinate realta’ nell’attuale quadro geopolitico e geoeconomico mondiale. Cerchiamo di comprendere che cosa intendiamo con queste affermazioni ed in che modo tali sviluppi possano impattare sulla situazione geopolitica attuale.

SITUAZIONE GEOPOLITICA ATTUALE: PROCESSO DI DEDOLLARIZZAZIONE E DI AFFRANCAMENTO DALLA FINANZA OCCIDENTALE IN FORTE ACCELERAZIONE.

Le principali testate giornalistiche mondiali hanno recentemente ignorato una notizia dalle implicazioni geopolitiche e geoeconomiche veramente importanti. E non comprendiamo come questo possa essere successo. La Cina ed il Brasile hanno concordato che l’interscambio tra i due paesi, che ammonta a circa 150 miliardi di dollari, avvera’ solo in yuan e real ( rispettivamente, la moneta cinese e quella brasiliana) e non piu’ nella moneta statunitense (ancor oggi moneta con cui si effettua oltre il 65% degli scambi commerciali mondiali). Considerando l’entita’ dell’interscambio tra le due economie emergenti la notizia e’ veramente impressionante. E dimostra come l’establishment brasiliano abbia deciso di affrancarsi dalla moneta USA e di avallare, in tutto e per tutto, la strategia cinese di contrasto economico agli Stati Uniti d’America. Le decisioni del Brasile seguono quelle dell’Argentina che ha recentemente espresso insoddisfazione per l’estenuante trattativa con il fondo monetario internazionale per la concessione di prestiti allo stato sudamericano e per le condizioni imposte dallo stesso FMI al riguardo. L’Argentina si e’ rivolta al club BRICS chiedendo di poter far parte di tale organizzazione (ovviamente nella speranza di ottenere prestiti a condizioni piu’ vantaggiose di quelle della finanza occidentale) e ha anch’essa manifestato la volonta’ di affrancarsi dalla moneta USA per quanto riguarda il commercio internazionale. I due maggiori paesi dell’America latina (l’ex “cortile di casa degli USA”) sembrano essere sul punto di rompere in modo definitivo con l’occidente. Anche la dinamica politica in Tunisia sembra prendere una piega molto preoccupante per Washington e Bruxelles. Tunisi, e’ notizia di qualche ora fa, avrebbe respinto le condizioni dell’ FMI per nuovi prestiti al paese africano e si sarebbe rivolta al club Brics per ottenere sostegno economico e finanziario ( con ovvie conseguenze geopolitiche in Africa del nord dove l’occidente sembra essere in grande difficolta’ di fronte all’espansione dell’influenza russa).  Eppure, non ostante l’importanza di tali sviluppi, i principali media occidentali non hanno dato molto peso a queste notizie. Perche’ ? Il motivo e’ che la leadership politica occidentale ( e con essa l’informazione mainstream) cerca di minimizzare gli impatti e le conseguenze di tali circostanze che sa invece essere devastanti per l’ordine mondiale a guida USA. Il punto e’ che a Washington, Londra e Bruxelles hanno compreso perfettamente che e’ in atto in tutto il mondo un vero e proprio “movimento di liberazione ed affrancamento” dalla finanza predona occidentale, favorito ed alimentato dai rivali geopolitici dell’occidente (Russia e Cina in primis). Non rimane quindi che occultare e minimizzare tali sviluppi e fare in modo che la stampa non diffonda tali notizie in modo da rendere, ancora una volta, l’opinione pubblica europea e statunitense incapace di capire il significato dell’odierna dinamica geopolitica del mondo. Ma, e’ evidente, che non si potra’ nascondere a lungo lo sviluppo di tali eventi anche perche’ questo impattera’ a breve sulla economia e sul “potere mondiale occidentale” ovvero sull’ordine mondiale imposto dall’occidente al resto del mondo. Con possibili conseguenze economiche e finanziarie drammatiche per le popolazioni del primo mondo. Tali dinamiche ,quindi, lungi dall’essere solo dinamiche “prettamente geopolitiche” avranno un impatto significativo sullo sviluppo economico dei paesi occidentali nonche’ sulla dinamica inflattiva degli stessi ( gli USA non potranno piu’ “esportare” inflazione all’estero ma se la dovranno tenere a casa loro con tutte le conseguenze del caso). E’ ovvio che tutte le soluzioni di ingegneria finanziaria ideate ed attuate negli ultimi settant’anni impallidiscono di fronte a tali sviluppi e, di fronte ad essi, ne’ la Federal Reserve ne’ la BCE potranno fare molto.

SITUAZIONE GEOPOLITICA ATTUALE: LA MISSIONE DIPLOMATICA EUROPEA A PECHINO.

L’informazione ufficiale non ha parlato molto della visita del presidente francese e della presidente della commisione europea a Pechino di qualche giorno fa. O, meglio, ne ha parlato abbastanza prima che avvenisse, poco quando quando e’ avvenuta e pochissimo alla sua conclusione. Perche’ ? E’ evidente che la missione diplomatica e’ stata un autentico fallimento se e’ vero che i politici europei non era ancora atterrati negli aeroporti europei che gia’ i cinesi muovevano la flotta e l’esercito contro Taiwan in modo particolarmente aggressivo. I media ci hanno riferito di un’intesa di intenti su una soluzione diplomatica del conflitto ucraino e dell’appoggio che il presidente cinese avrebbe dato ad una non meglio specificata soluzione che il presidente francese gli avrebbe sottoposto. In verita’ e’ molto piu’ probabile che gli europei abbiano minacciato ,senza troppe formalita’, l’establishment cinese di conseguenze economiche e commerciali qualora prosegua nella sua alleanza con Mosca. La mossa su Taiwan sarebbe la risposta a tali minacce, almeno nella interpretazione che ne diamo noi. Ma i media non forniscono “letture” al riguardo. Per loro e’ tutto occasionale. Tutto frutto del caso. I cinesi lanciano manovre militari aggressive e minacciose contro Taiwan subito dopo l’incontro diplomatico con la leadership politica europea ma non vi e’ nesso tra le due cose. O ,meglio, non vi e’ nessun interesse a palesarlo alle proprie opinioni pubbliche. Va tutto bene. Anche se siamo, con ogni probabilita’, alla vigilia di un conflitto mondiale di cui la guerra in Ucraina non e’ che l’antipasto. E’ tutto sotto controllo. Anche se il mondo non occidentale si sta letteralmente rivoltando contro il dominio dell’occidente sul mondo e sara’ estremamente difficile “riportarlo all’ordine”. 

SITUAZIONE GEOPOLITICA ATTUALE: CONCLUSIONI.

L’approccio dell’informazione mainstream ai profondi cambiamenti nel quadro geopolitico mondiale e negli assetti di potere globali e’ alquanto discutibile.  E’ evidente che essa mente ed omette il piu’ possibile in base a precise disposizioni provenienti dal vertice politico. Ci troviamo spesso di fronte ad un’informazione che informazione non e’ .Piuttosto e’ disinformazione e propaganda. D’altronde vista la partita che si sta giocando (le cui peculiarita’ abbiamo avuto modo di mettere in luce negli articoli precedenti) sul palcoscenico geopolitico mondiale e’ ovvio che accada tutto questo (come e’ sempre accaduto in circostanze storiche geopoliticamente similari). Voglia il cielo che  rimanga qualcosa della libera informazione!!! Voglia il cielo che il “vero” non muoia a vantaggio del “falso”!!!.

 

 

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