La dinamica geopolitica che si e’ sviluppata nel mondo successivamente all’invasione russa dell’Ucraina, vede l’Europa giocare un ruolo attivo al fianco e sotto l’egida degli Stati Uniti d’America che sembrano aver imposto al loro alleato ( vassallo ?) europeo la propria visione geopolitica. Il fatto e’ che la guerra ucraina risponde a precisi interessi di Washington ma appare in contrasto con quelli europei. Come e’ possibile che il vecchio continente si sia invischiato in una partita in cui ha tutto da perdere e nulla da guadagnare ? Mosca era, prima dell’invasione, il maggior fornitore di materie prime (a basso costo) di Bruxelles ed era nell’interesse economico e geopolitico dell’Europa mantenere buone relazioni col Cremlino. Ma questo non era funzionale ai piani degli USA che invece, vista la crescente dipendenza dell’industria europea dalle materie prime russe, ha deciso di recidere i rapporti economici fra Mosca e Bruxelles cosi da allontanare il suo piu’ importante vassallo dal suo piu’ grande rivale geopolitico. Tutto cio’ pone dei seri interrogativi sull’odierno ruolo geopolitico del vecchio continente. Ruolo che ormai appare, in tutto e per tutto, subalterno a quello degli USA. Ma come e’ possibile che l’Europa, “centro del mondo” e continente egemone fino alla prima parte del XX secolo, si sia ridotta ad essere poco piu’ che una “succursale geopolitica” degli Stati Uniti d’America ed ad agire in favore degli stessi anche contro i propri interessi vitali ? La risposta e’ nella storia. O,meglio, nella dinamica geopolitica che nel corso degli ultimi cinque secoli ha caratterizzato (e lacerato al tempo stesso) la geopolitica del vecchio continente fino al punto di ridurre quest’ultimo a mero strumento di finalita’ geopolitiche altrui. Ma cerchiamo di capire che cosa intendiamo con tali affermazioni.
FORMAZIONE DEGLI STATI EUROPEI E DINAMICA STORICA DELLA GEOPOLITICA EUROPEA.
L’Europa moderna, geopoliticamente intesa, nasce nel medio evo. La creazione dei moderni stati europei ha origine nella formazione dei cosiddetti regni romano-barbarici conseguenti alle invasioni barbariche che determinarono il collasso e la fine dell’impero romano d’occidente (quello d’oriente durera’ quasi mille anni in piu’ di quello d’occidente che collassera’ definitivamente nel 476 d.c.). Dalla formazione di tali entita’ geopolitiche prenderanno forma i vari stati, con nascita e modalita’ diverse tra nazione e nazione, presenti ancor oggi sullo scenario geopolitico europeo. Di particolare importanza fu il regno franco dalle cui due costole (i franchi salii e ed i franchi ripuari) nacquero da una parte la Francia e dall’altra, dopo un tormentato e travagliato percorso storico, la Germania. L’Inghilterra, come bene dice il nome (letteralmente: ” terra degli Angli”), dal regno che angli e sassoni (popolazioni germaniche che invasero la Gran Bretagna nel corso del V secolo d.c.) costituirono in Gran Bretagna ove fu poi l’elemento normanno, in conseguenza dell’invasione dell’isola da parte di Guglielmo I il conquistatore (1066), ad apportare delle peculiarita’ specifiche alla nazione inglese. Nella penisola iberica fu il regno visigoto (da non confondere con quello ostrogoto che si costitui’ nella penisola italica) ha gettare le basi per quella che sara’ poi la realta’ geopolitica spagnola anche se il regno visigoto fu sopraffatto, per un periodo di circa quattro secoli, dall’invasione dei mori. La lotta contro i quali determinara’ poi, fino all’epoca rinascimentale, il potente spirito religioso della monarchia spagnola (la Spagna nasce ufficialmente come nazione nel 1469 con l’unione di Aragona e di Castiglia in virtu’ del matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona) che rendera’ la Spagna uno stato quasi confessionale. La penisola italiana conobbe invece un percorso geopolitico molto piu’ complesso che ne frammento’ la realta’ geopolitica in modo insanabile sino alla storia contemporanea (l’unita’ d’Italia avverra’ solo nel 1861) e determinera’ non solo scorrerie di eserciti sul suolo italico (quello bizantino di Giustiniano prima e quelle dei Longobardi poi) ma anche una lotta secolare tra il Papa e l’imperatore del sacro romano impero (corrispondente, grosso modo, all’odierna Germania) la cui lotta caratterizzera’ l’evoluzione geopolitica della penisola italiana almeno fino a Bonifacio VIII ovvero fino agli inizi del 1300.
IL SISTEMA DEGLI STATI EUROPEO
La formazione degli stati europei, cosi come li conosciamo oggi, ha conosciuto un percorso molto diverso da nazione a nazione anche in rapporto all’evoluzione politica e sociale degli stessi. Ovvero in rapporto al ruolo storico che la borghesia ( e, con essa ,l’attivita’ economica, il commercio e la ricchezza) esercito’ al proprio interno in base alla rapidita’ con cui ascese al potere politico. Tale processo si paleso’ dopo l’anno mille in conseguenza del progressivo scardinamento dell’economia feudale conseguente alla nascita’ delle citta’ e delle realta’ comunali, della formazione della classe sociale borghese e della successiva ripresa del commercio e della circolazione monetaria quasi del tutto assente nell’alto medio evo. Il “superamento” del medio evo, economicamente e politicamente inteso, e’ stato un processo ovunque molto lungo e “doloroso” nel senso che ha prodotto delle lacerazioni sociali piu’ o meno profonde a seconda della resistenza opposta dalla nobilta’ all’evoluzione sociale tardomedievale. Per questo ogni realta’ nazionale europea presenta delle peculiarita’ specifiche in base alle modalita’ ed ai tempi con cui l’evoluzione politico-sociale caratterizzo’ gli stessi. Le realta’ geopolitiche che presero forma in Europa durante il periodo tardo medievale furono : Lo stato francese, quello inglese, lo stato spagnolo, il sistema di stati della penisola italiana (stato della chiesa, repubblica di Venezia, Repubblica fiorentina, il ducato di Milano la repubblica di Genova ed il Regno di Napoli), il sistema di stati presente nella regione germanica (definiamo cosi l’area corrispondente all’attuale Germania, sistema di stati formalmente uniti nel Sacro romano impero) ed i territori sotto il controllo degli Asburgo (comprendenti grosso modo il territorio dell’Austria e dintorni) da cui prendera’ poi forma l’ Impero Austriaco. Nell’Europa orientale si formano due grosse realta’ geopolitiche: Quella del regno di polonia (che non avra’ vita lunga e comprendente ,oltre al territorio dell’odierna polonia anche ampie zone dell’odierna ucraina e della bielorussia ) e l’impero turco che ,dopo la presa di Costantinopoli nel 1453, si espanse in Europa fino ad occupare per intero la regione dei Balcani. Soprattutto quest’ultimo avra’ un ruolo nel primo tentativo egemonico di Carlo V sul continente europeo dacche’ fu coinvolto dal Re di Francia Francesco I primo in qualita’ di contrappeso alla preponderanza della potenza spagnola in Europa. Si inizia quindi ,in questa particolare fase storica, quella geopolitica del coinvolgimento degli spazi esterni o (laterali) al territorio europeo al fine di ridimensionare le aspirazioni e le facolta’ della potenza aspirante egemone (in questa fase storica sara’ la potenza spagnola ad ambire all’egemonia in Europa anche in conseguenza delle enormi ricchezze in metalli preziosi a cui attingeva dai territori colonizzati in sud America) che caratterizzera’ ,con modalita’ diverse, la dinamica geopolitica europea fino al XX secolo.
IL SISTEMA DI STATI EUROPEO E QUELLO DELLA GRECIA ANTICA
Il sistema di stati europeo, cosi come prese forma a partire dall’eta’ rinascimentale, vide quindi una profonda divisione e competizione fra gli stessi che li lacero’ in guerre continue ed in sistemi di alleanze fra stati che non portarono mai all’affermazione di una nazione o di una coalizione sull’altra. Questa dinamica ricorda molto quella che caratterizzo’ il sistema delle citta’ stato greche a partire dal VI secolo a.c..Il sistema di citta’-stato greche comprendeva non solo le celeberrime citta’ di Sparta ed Atene ( il conflitto delle quali fu descritto da Tucidide nella sua opera piu’ celebre ovvero “La guerra del Peloponneso”) ma anche Corinto, Tebe, Argo ed altre ancora. Tutte queste realta’ geopolitiche non trovarono mai un modus vivendi duraturo che permettesse un’assetto stabile della penisola greca e si esaurirono nello scontro continuo che le vide l’una contro l’altra fino a che, dopo la guerra del Peloponneso (che fu la piu’ cruenta e feroce di tutte e che porto’ alla distruzione della potenza ateniese) caddero tutte in mano straniera. Nello specifico caddero sotto il dominio della Macedonia. Un paese culturalmente molto piu’ arretrato di esse. Il sistema di stati europeo conobbe uno sviluppo molto simile a quello sia delle poleis greche sia a quello del sistema di stati italiano del periodo tardo medievale e rinascimentale ( che porto’ all’assoggettamento della penisola italiana alla Spagna ed alla Francia). Gli stati europei si lacerarono in 400 anni di guerre intestine in cui presero forma ben sei tentativi egemonici (quelli spagnoli di Carlo V e Filippo II, quelli francesi di Luigi XIV e Napoleone e quelli tedeschi di Guglielmo II ed Hitler) contro la potenza egemone del tempo, l’Inghilterra. Tentativi che rimasero tali ma che esaurirono il potenziale economico e militare degli stati coinvolti. Anche della stessa nazione egemone che nell’ultimo tentativo egemonico, quello della Germania di Hitler, pote’ resistere al terribile impeto del nemico solo grazie al poderoso sforzo bellico degli alleati. Tale contributo non fu pero’ gratuito e l’Inghilterra stessa dovette cedere il potere mondiale alle due superpotenze (USA ed URSS) che le avevano permesso di sconfiggere il terribile rivale. In effetti dal 1945 l’Europa non e’ piu’ il centro del mondo ed il suo ruolo geopolitico e’ stato quindi pesantemente ridimensionato. Dopo la seconda guerra mondiale essa e’ stata per meta’ colonia dell’URSS (fino alla dissoluzione dell’Unione sovietica avvenuta nel 1991) e per meta’ colonia degli USA. Dal 1991 in poi gli Stati Uniti d’America hanno progressivamente preso il controllo anche dei paesi dell’Europa orientale facenti parte del patto di Varsavia ( i paesi satelliti dell’URSS, per intenderci) ed hanno riunito tutto il continente sotto il proprio dominio.Il destino geopolitico dell’Europa e’ stato quindi del tutto simile al sistema di stati delle poleis greche ed a quello del contesto geopolitico italiano del periodo tardo medievale. Dopo anni di lotte intestine il vecchio continente e’ stato costretto a cedere lo scettro del potere a quegli “spazi laterali” (nello specifico l’ex colonia nordamericana e la Russia) il cui contributo fu sempre fondamentale ,dal ‘500 fino alla prima meta’ del XX secolo, per impedire che i rivali prendessero il sopravvento in Europa.
EUROPA, QUALI PROSPETTIVE ?
Gli attuali sviluppi geopolitici mondiali ci mostrano chiaramente che l’Europa non ha un ruolo geopolitico attivo ma solo puramente passivo. Essa e’ diventata la principale preda cui ambiscono le grandi potenze mondiali. Questo per la sua importanza economica (essa rappresenta ancor oggi il piu’ grande mercato del mondo in termini di consumi) e geostrategica (la sua natura geografica la rende un’appendice del continente asiatico). Il punto e’ che la guerra in corso, cui e’ stata costretta a partecipare al fianco degli Stati Uniti d’America, la sta lacerando a tal punto da renderla non solo piu’ debole geopoliticamente ma anche economicamente. L’Europa era, prima dell’invasione russa dell’Ucraina, il piu’ grande partner commerciale di Mosca ed aveva accesso a risorse minerarie a basso costo che ora, in conseguenza della rottura dei rapporti commerciali tra Mosca e Bruxelles voluta da Washington, sono a disposizione dei suoi rivali industriali (Cina in primis). E’ ovvio che tutto cio’ comportera’ presto ricadute pesanti sul sistema industriale europeo e sulla stabilita’ sociale dei vari paesi del vecchio continente. L’Europa rischia quindi di cadere nel baratro e di perdere ulteriormente importanza sullo scenario geopolitico internazionale. Quanto tempo passera’ prima che i politici europei si rendano conto del disastro incombente ? Nessuno puo’ dirlo con certezza. L’unica cosa certa e’ che il vecchio continente appare oggi piu’ “piccolo” che mai. Trasformato in preda da predatore che era, in un mondo che cambia e che resetta gli equilibri del potere, il suo ruolo sembra ridursi a quello di mero spettatore oltreche’ a quello di puro strumento di mire geopolitiche altrui.