Verso un nuovo medioevo. Ovvero, il medioevo geopolitico che ci attende

VERSO UN NUOVO MEDIOEVO: PROFILO STORICO DEL MEDIOEVO

Con il termine medioevo si designa, storiograficamente, il ben noto periodo storico che, convenzionalmente, si fa partire dal 476 d.c. ( anno della caduta e della fine dell’impero romano d’occidente) e terminare nel 1492 (anno in cui fu scoperto il nuovo mondo). Sia chiaro, tali delimitazioni temporali sono puramente arbitrarie. Sono cioe’ state decise dalla storiografia tradizionale per delimitare un periodo storico lunghissimo ( circa mille anni) ed anche molto eterogeneo nelle sue varie fasi. Generalmente tale periodo storico si distingue in due periodi ben definiti. L’alto medioevo che inizia nel 476 e termina nell’anno 1000 ed il basso medioevo che parte dall’anno 1000 fino alla scoperta delle Americhe. I “due medioevi” rappresentano due periodi storici molto differenti tra loro. Il primo, adorato dai letterati romantici, e’ il periodo della cavalleria, dell’involuzione economica che porto’ all’economia curtense ed alla quasi assenza della circolazione monetaria, della rigida tripartizione sociale che distinse la societa’ dell’epoca in tre diversi “stati” o classi sociali ( oratores, bellatores, e laboratores), ai rapporti gerarchici propriamente feudali che implicavano l’estinzione di apparati burocratici retribuiti dai vari Re e Signori (impoveriti anch’essi dalla possibilita’ di attingere alla tassa sul commercio portato al collasso dall’invasione musulmana che fa del mediterraneo un mare insicuro ed  infestato dalla pirateria saracena) e la sostituzione di questi ultimi con i rapporti di vassallaggio che porteranno col tempo, de facto, all’insubordinazione ed alla ribellione di molti sottoposti e quindi ad un problematico decentramento politico-amministrativo che indebolira’ moltissimo le varie monarchie dell’epoca. Il secondo e’ un periodo di rinascita economica grazie alla rivitalizzazione del commercio (in conseguenza del respingimento dei saraceni verso sud e verso est, all’annientamento della pirateria musulmana nel mar mediterraneo, alla progressiva ripresa dei commerci con l’oriente ed alla creazione di capitali che permisero investimenti in innovazione tecnologica, la nascita di una classe sociale (borghesia) di commercianti ( svincolata dal sistema produttivo agricolo feudale) con un forte spirito imprenditoriale, la nascita delle citta’ e dei comuni che iniziarono a scardinare il sistema feudale cosi come aveva preso forma dal VI e VII secolo d.c.. Parallelo a tale sviluppi fu il progressivo rafforzamento delle monarchie dell’epoca che, grazie alla rivitalizzazione del commercio, poterono di nuovo permettersi di creare un apparato burocratico alle loro dirette dipendenze ( perche’ pagato e stipendiato dal sovrano). Tale processo consenti’ di avviare in tutta Europa un lento ma inesorabile processo di accentramento politico-amministrativo da parte dei sovrani dell’epoca e quindi il superamento dell’economia curtense che aveva dominato nell’alto medioevo.

VERSO UN NUOVO MEDIOEVO: UN MEDIOEVO, TANTI MEDIOEVI.

Il medioevo o evo medio significa letteralmente “eta’ di mezzo” e designa un periodo intermedio  fra due periodi di splendore economico e di generale sviluppo e progresso. Posto che il giudizio al riguardo, come abbiamo avuto di notare, non e’ univoco ed anche quella  che viene ritenuta la  parte piu’ buia di tale periodo storico ha avuto ( ed ha tuttora) dei grandi estimatori e’ innegabile che l’eta’ di mezzo e’ considerata una grande parentesi nella storia del mondo e dell’occidente in particolare. Una parentesi di involuzione e regresso economico, politico e sociale che fece piombare gran parte del mondo in una dinamica oscurantistica che risulta ancora oggi di non facile interpretazione. C’e’ da precisare che quello che definiamo comunemente medioevo non e’ l’unico medioevo della storia dell’umanita’. Vi e’ almeno un altro medio presente nella storiografia tradizionale: Il medioevo ellenico. Trasposto nel contesto storico e geografico del sud della penisola balcanica il suo “significato” e’ analogo a quello del “nostro” medioevo ( nel senso che rappresento’ un periodo di involuzione e regresso nel bel mezzo di due “fiorenti” periodi storici). Con il termine medioevo ellenico si designia il periodo compreso fra l’invasione dei dori ( ovvero gli spartani, provenienti dall’Europa centrosettentrionale) che comporto’ la distruzione della civilta’ micenea e la formazione del sistema delle poleis greche. Cronologicamente tale periodo e’ compreso, in linea di massima, tra il 1200 ac e l’800 ac. Il periodo tra il crollo della civilta’ che aveva la citta’ di Micene come proprio fulcro e la nascita del sistema delle Poleis greche che sara’ caratterizzato dallo sviluppo economico, dalla fioritura delle arti, dalla nascita del pensiero filosofico ecc. proprio del periodo della storia greca che va, all’incirca, tra il VII ed IV secolo avanti cristo. Nelle cause, nei fatti e nella dinamica “evolutiva” i due periodo sono quasi identici. Un’invasione di popolazioni esterne che riesce a sopraffare militarmente una feconda civilta’ evoluta ed un periodo successivo di grande instabilita’ caratterizzato da una profonda involuzione politica, economica e sociale fino alla fioritura’ di una nuova fase di sviluppo e progresso ad ogni livello. In questa cornice appare evidente come la funzione storica dell’eta’ di mezzo sembra essere stata quella di “intramezzo temporale”, di “spartiacque” tra due diverse fiorenti civilta’. Quasi una sorta di reset dopo i fasti e gli eccessi che abbondano in special modo nelle fasi terminali di fiorenti civilta’ allorche’ il lusso, il benessere e l’affettazione dei modi e del vivere illudono i suoi governanti di aver raggiunto una sorta di “dimensione celestiale”. In questa cornice la fase storica dei periodi comunemente definiti “medioevo” sarebbe necessaria in una visione ciclica della storia umana e delle civilta’ per la quale ogni civilta’ ha un proprio ciclo vitale ( che ricalca quello di ogni organismo vivente sulla terra) che la porta a nascere, poi a svilupparsi, quindi a raggiungere un apogeo economico, sociale, politico e geopolitico ed infine ad invecchiare e degenerare fino alla sua rovina. Ogni civilta’ della storia umana ha subito tale sviluppo e tale destino. Non crediamo che la nostra possa fare eccezione. Anche se di discorsi sull’esclusivita’ ed eccezionalita’ della civilta’ occidentale ne sentiamo ogni giorno. 

VERSO UN NUOVO MEDIOEVO: L’IMPOSSIBILITA’ DI DELINEARE CON PRECISIONE IL PERCORSO DEL NUOVO MEDIOEVO.

Se e’ altamente probabile che il mondo stia entrando in un nuovo medioevo non e’ facile capire quali ne saranno i tratti da un punto di vista economico, sociale, politico e geopolitico. Cio’ perche’ non e’ chiaro come evolvera’ la guerra mondiale in corso e come sara’ vinta da una delle parti in conflitto. Soltanto lo sviluppo della dinamica bellica potra’ illuminarci su cio’ che accadra’ e come i nuovi assetti politici e geopolitici verranno a prendere forma. Noi, a differenza di molti analisti geopolitici ( o sedicenti tali), facciamo analisi e non propaganda. Come si e’ ripetutamente fatto in occidente da due anni a questa parte ( ipotizzando futuri assetti post bellum come la spartizione della Russia in diverse macroregioni o la frammentazione dell’Unione europea). Soltanto i vincitori potranno dare un nuovo assetto geopolitico che rifletta i rapporti di forza esistenti a conflitto concluso. Come fecero, in modo piu’ o meno ordinato, le popolazioni barbariche che invasero l’impero romano ed i dori nel contesto geografico del sud dei balcani nel corso del XII secolo a.c.. L’unica cosa certa e’ che si sta aprendo una fase della storia mondiale che ci avvia ad una transizione da un’epoca ad un altra. Anche se le modalita’ di sviluppo di tale nuova fase medievale della storia dell’umanita’ rimangono, al momento, ancora oscure.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *