Cause e conseguenze della prima guerra mondiale: Analisi della piu’ grande guerra di logoramento nella storia dell’umanita’

CAUSE E CONSEGUENZE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: ANTEFATTO STORICO

La questione delle cause e delle conseguenze della prima guerra mondiale e’ ancor oggi molto dibattuta ma e’ innegabile che essa fu il frutto degli sviluppi geopolitici che maturarono in Europa nella seconda meta dell’800 e che sovvertirono gli equilibri di potere allora esistenti. In particolare l’ascesa della Prussia ,nel periodo appena considerato, come grande potenza pose le basi per l’unificazione tedesca (UNIFICAZIONE TEDESCA: ORIGINI, CAUSE E CONSEGUENZE (geopolitika.it)) e per la nascita quindi di una realta’ geopolitica talmente potente, quella tedesca, da minacciare gli interessi dell’Inghilterra non solo sul continente europeo ma ben presto anche sui mari del mondo (grazie alla creazione di una potente flotta marittima e commerciale nonche’ di un vasto impero coloniale). La minaccia tedesca non si presento’ quindi come una semplice minaccia continentale (ovvero una minaccia per gli assetti geopolitici sul continente europeo) ma anche come una diretta minaccia alla talassocrazia inglese che, di fatto, garantiva a Londra immensi profitti (grazie al commercio con le colonie ed i principali mercati del mondo) ed era la vera origine della sua immane ricchezza. La Germania guglielmina rappresento’ altresi’ anche una minaccia economica diretta dal momento che la poderosa produzione industriale tedesca venne a competere direttamente con l’output industriale inglese facendo di Berlino un temibile competitor sui mercati di mezzo mondo. Tale situazione ando’ peggiorando all’inizio del XX secolo dal momento che la crescita esponenziale dell’industria tedesca rese sempre piu’ aspro il confronto economico e commerciale fra la Gran Bretagna e la Germania ed impose un confronto militare per decidere quale delle due realta’ geopolitiche dovesse prevalere sull’altra. La rivalita’ tra Berlino e Londra fu, senza ombra di dubbio, di gran lunga il motivo principale che porto’ allo scoppio del conflitto. Il quale ebbe degli antefatti che la dicono lunga sull’entita’ dello scontro militare e navale tra la Germania da una parte e l’Inghilterra (e la Francia) dall’altra. Le due crisi marocchine del 1905 e del 1911, sebbene risolte in favore di Londra e Parigi, rivelarono quanto fosse ormai aspro lo scontro tra Londra  Berlino e, soprattutto, quanto la Germania fosse diventata minacciosa sui mari del mondo. Nell’intento di contrastare la talassocrazia inglese e tutto cio’ che da essa derivava (controllo degli stretti, delle principali rotte marittime commerciali e , a conti fatti, del commercio mondiale). Il che poneva serie sfide per l’egemonia britannica dal momento che quest’ultima aveva la sua ragion d’essere proprio nell’immensa ricchezza che le attivita’ commerciali gli garantivano.

CAUSE E CONSEGUENZE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: LE FORZE IN CAMPO E GLI INTERESSI GEOPOLITICI DELLE VARIE NAZIONI IN GUERRA

La prima guerra mondiale fu una guerra totale. Ovvero le nazioni coinvolte nel conflitto (ed in particolar modo l’Inghilterra e la Germania che combatterono per il dominio sui mari e per il potere mondiale) impegnarono ogni risorsa disponibile per la macchina bellica. Al fianco dell’Inghilterra vi furono la Francia, gli Stati Uniti d’America, l’Italia (dal 1915, in base a quanto stabilito dal celeberrimo patto di Londra)  e l’impero russo fino alla rivoluzione d’ottobre (1917). Gli interessi di tutti questi paesi convergevano con quelli della Gran Bretagna, in base agli specifici interessi regionali economici e territoriali degli stessi. Parigi voleva riscattarsi dall’umiliazione subita nella guerra franco-prussiana del 1870-71, riconquistare i territori che era stata costretta a cedere al nascente impero tedesco (Alsazia-Lorena) e ridimensionare il potere della Germania guglielmina sul vecchio continente. Washington entro’ in guerra (1917) in soccorso di Londra per interessi economicI e commerciali con la Gran Bretagna che una vittoria tedesca avrebbe seriamente compromesso e lo fece nel momento in cui gli sviluppi della rivoluzione comunista in Russia portarono alla fine delle ostilita’ sul fronte orientale. Roma partecipo’ alle ostilita’ per dare pieno compimento alle aspirazioni territoriali e geopolitiche (liberazione del trentino e dei territori della penisola italiana ancora sotto occupazione austriaca) di cui il risorgimento italiano si era fatto portavoce (c’e’ chi considera la prima guerra mondiale come la quarta guerra di indipendenza) in contrasto con la potenza Asburgica (la cui ingerenza negli affari della penisola italiana aumento’ in modo esponenziale dopo il Congresso di Vienna). Mosca entro’ in guerra contro l’Austria non solo per solidarieta’ con la Serbia (di cui era stretta alleata) ma anche per contrastare i piani di espansione di Vienna nei balcani e per estendere la sua influenza sull’area del Bosforo a danno del perituro impero ottomano (schierato a fianco degli imperi centrali). Gli interessi della potenza asburgica, stretta alleata della Germania guglielmina, erano relegati al contesto geografico dell’Europa centro-orientale ed erano volti a rafforzare la posizione dell’impero Austro-Ungarico in quest’area a danno dell’impero russo e dell’impero ottomano.

CAUSE E CONSEGUENZE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: CARATTERISTICHE DELLA GUERRA E SUE CONCLUSIONI

La prima guerra mondiale fu sostanzialmente una guerra di posizione e logoramento. Tranne infatti le prime fasi della guerra che videro il tentativo delle truppe tedesche di sfondare le linee difensive anglofrancesi e penetrare in territorio francese verso Parigi, il conflitto’ si cristallizzo’ in una guerra di trincea con pochissimi mutamenti territoriali. Solo sul fronte orientale ,dove si fronteggiavano le truppe austro-tedesche da una parte e quelle russe dall’altra, si pote’ assistere a fasi di guerra di manovra con avanzate piu’ o meno ampie su tutta la linea del fronte. Ma i vari successi che l’esercito tedesco riusci’ ad ottenere sul campo non comportarono una vittoria decisiva sull’esercito russo. Almeno fino a quando scoppiarono i moti insurrezionali della rivoluzione sovietica. La “grande guerra” fu quindi vinta da chi seppe resistere di piu’ avendo a disposizione risorse economiche, finanziarie e materiali maggiori rispetto all’avversario. Un ruolo determinate fu giocato dal cosiddetto “fronte interno” (ovvero il ruolo svolto dalla societa’ civile dei vari paesi in guerra, non direttamente coinvolta nel conflitto ma che in qualche modo ne subiva le conseguenze) in tutti gli stati belligeranti. Infatti nel momento in cui le risorse alimentari (e materiali in genere) iniziarono a scarseggiare in conseguenza dello sforzo bellico, i malumori della popolazione scoppiarono in sommosse che minarono ,dall’interno, la capacita’ di resilienza dello sforzo bellico. Cio’ accadde soprattutto negli imperi centrali a partire dai primi mesi del 1918. In Germania per il progressivo esaurimento delle risorse economiche del paese e nell’ impero Austro-Ungarico anche per le rivendicazioni nazionaliste delle varie etnie del paese. La guerra fu vinta quindi dalle nazioni piu’ ricche e con piu’ risorse a disposizione. Fu questo il vantaggio competitivo decisivo delle cosiddette democrazie occidentali.

CAUSE E CONSEGUENZE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE: LA FINE DELLA GUERRA E LE SUE REALI RIPERCUSSIONI GEOPOLITICHE

La vittoria dell’Inghilterra e dei suoi alleati nella prima guerra mondiale ebbe come prima conseguenza il mantenimento dell’egemonia inglese sui mari del mondo. Ma lo sforzo bellico decisivo degli USA fece si che il peso di questi ultimi aumento’ a dismisura sullo scenario geopolitico mondiale. Lo sforzo industriale  e materiale statunitense fu in effetti decisivo per la vittoria di Londra (in particolar modo dopo il crollo dell’esercito zarista in conseguenza della rivoluzione d’ottobre). Il che fece si gli USA iniziarono ad affiancarsi all’Inghilterra, di fatto, alla guida del mondo. Il riflesso di tali sviluppi fu l’espansione del capitale finanziario USA nel mondo, l’affermazione del dollaro come moneta di scambio globale (insieme alla  sterlina), ed un peso geopolitico sempre maggiore nel mondo. Cio’ fu palese anche nei trattati di pace postbellici dove la visione geopolitica della leadership politica degli USA fu preponderante rispetto a quella dei loro alleati. Wilson impose infatti la nascita della societa’ delle nazioni (che si trasformera’ poi nell’ONU) come strumento sovranazionale con la formale finalita’ di risolvere pacificamente le controversie geopolitiche (in verita’, lo vediamo ancora oggi, uno mero strumento per l’egemonia USA nel mondo). Impose anche il cosiddetto principio dell’autodeterminazione dei popoli in base al quale ogni popolo sarebbe dovuto essere libero di decidere del proprio futuro. Per il resto la Francia rioccupo’ l’Alsazia-Lorena ed ottenne a Versailles la possibilita’ di occupare i distretti industriali tedeschi a garanzia di enormi risarcimenti di guerra che il trattato imponeva alla Germania. Il potere della quale apparve del tutto ridimensionato dopo la fine delle ostilita’. Non tanto per le perdite territoriali (inerenti piu’ che altro alla separazione della Prussia orientale dal resto del Reich tedesco a causa del cosiddetto corridoio di Danzica) ma anche per il ridimensionamento dell’esercito e della flotta che le imponevano i trattati di pace. Il potenziale produttivo del paese fu anche molto ridimensionato e posto sotto il controllo parziale delle forze di occupazione anglofrancesi nei bacini industriali della Ruhr e della Saar. L’impero Austro-Ungarico cesso’ di esistere ed al suo posto nacquero le diverse realta’ geopolitiche dell’Europa centrale che ancora oggi conosciamo (la nazione austriaca, l’Ungheria, la Romania, la Repubblica Ceca, la Slovacchia e la Polonia). Anche l’impero ottomano crollo’ sotto il peso della guerra e venne smembrato in diverse entita’ geopolitiche ancora oggi vive e vegete ( la Turchia, la Siria, il Libano, l’Iraq e l’Egitto). L’Italia ottenne il trentino e l’alto Adige ma non riusci’ ad avere tutto cio’ che gli era stato promesso con la stipula del patto di Londra (da qui la nascita del mito della cosiddetta “vittoria mutilata”). La Russia, divenuto a guerra conclusa il primo paese comunista del mondo in seguito alla rivoluzione d’ottobre, dovette fronteggiare un tentativo di invasione occidentale del proprio territorio in conseguenza del progressivo annientamento delle armate zariste da parte della neocostituita armata rossa. Tentativo che falli’ ma che la dice lunga su quanto l’affermazione del comunismo nel paese euroasiatico sia stato una delle conseguenze piu’ osteggiate dall’establishment anglosassone nel corso di tutta la prima guerra mondiale.

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