Siamo alla fine di un’epoca. Analisi della realta’ geopolitica mondiale oltre le apparenze

SIAMO ALLA FINE DI UN’EPOCA: LA REALTA’ OLTRE LE APPARENZE

Siamo realmente alla fine di un’epoca. Se c’e’ una cosa che abbiamo cercato di mettere bene in luce su questo blog e’ la natura del conflitto mondiale in atto tra l’impero anglosassone da una parte ed il blocco sinorusso dall’altra ( con al seguito relativi stati satelliti). Lo scontro in atto tra l’egemone anglosassone ed il contropotere euroasiatico ha tutti i tratti distintivi di una guerra mondiale finalizzata a decidere chi debba prendere ( o mantenere) le redini del potere mondiale. Quasi tutti i conflitti in atto sul pianeta sono riconducibili a tale dinamica e sarebbe un grande errore considerarli separatamente ( senza inserirli nel contesto di guerra mondiale in corso). Dal momento che sono delle mere “appendici” di un unico contesto e di una unica guerra mondiale. Gli sviluppi bellici in atto sono il frutto di decisioni maturati negli establishment dei principali attori geopolitici mondiali ( USA, UK, Russia e Cina) gia’ molti anni fa. Potremmo dire che gli sviluppi bellici in corso sono la naturale conseguenza dell’espansione economica e militare di Mosca e Pechino e della reazione di Washington e Londra  alla stessa. La guerra era semplicemente inevitabile dal momento che l’espansione economica, il potere e la ricchezza del blocco sinorusso sono arrivati a minacciare direttamente l’egemonia anglosassone. Lo scenario di guerra mondiale era gia’ apparso molto chiaro nel momento in cui la Russia, nel 2013, intervenne militarmente in Siria per impedire il rovesciamento di Assad deciso dall’occidente ( sulla scia di quanto gia’ accaduto in Libia con Gheddafi). La risolutezza di Putin fece si che Washington e Londra si vendicassero ordendo un colpo di stato a Kiev nel tentativo di sottrarre a Mosca il suo piu’ importante vassallo e metterglielo contro (anche militarmente). Dalla riuscita del piano l’occidente non ha fatto altro che armare l’esercito ucraino e fortificare i territori dell’est del paese in vista di una guerra con la Russia. La quale, ben consapevole di tali dinamiche, si e’ preparata, nello stesso periodo di tempo, per il conflitto che, era evidente, sarebbe prima o poi scoppiato. La stessa strategia e’ stata messa in piedi con il riarmo ed il sostegno incondizionato dell’occidente a Taiwan. Che portera’, inevitabilmente, ad un conflitto nel mar cinese meridionale. Espandendo ulteriormente il teatro della guerra mondiale in corso. Tutto cio’ dovrebbe far riflettere i piu’  su quanto siano drammatici gli sviluppi geopolitici contemporanei e su cio’ che ci  aspetta nel prossimo futuro. Sara’ un futuro di guerre, di depressione economica ( al di la dei dati fittizzi che ci vengono propinati  quotidianamente) di probabile mobilitazione generale e di sconvolgimenti che solo i conflitti planetari sanno produrre. Qualcosa di molto simile a quanto gia’ accaduto nelle due guerre mondiali del XX secolo. E’ il prezzo da pagare per lo storico reset del potere mondiale e per l’ascesa geopolitica dei due ex colossi rossi. Divenuti, a pochi anni dall’abbandono del modello economico comunistico, dei player fondamentali sul palcoscenico geopolitico mondiale. Tutto cio’ dovrebbe renderci consapevoli che siamo alla fine di un’epoca. L’epoca della pax americana e del benessere da essa prodotto ( in occidente piu’ che altrove). L’epoca in cui il primo mondo ha potuto prosperare e vivere al di sopra dei propri mezzi ( grazie al sistema finanziario occidentale basato sul debito ma anche grazie allo sfruttamento delle risorse di mezzo mondo). L’epoca che ha talmente inorgoglito l’establishment occidentale da illuderlo sulla sua presunta natura messianica e sulle sue irrinunciabili prerogative sul mondo intero.

PERCHE’ SIAMO ALLA FINE DI UN’EPOCA O, PIU’ SEMPLICEMENTE, DI UNA PARTICOLARE FASE STORICA

Ma, al di la delle visioni messianiche che ogni egemone ha sempre coltivato, la realta’ geopolitica attuale sembra invece essere solo il naturale sbocco di un particolare periodo della storia dell’umanita’. Uno sviluppo quasi obbligato dopo i grandi cambiamenti politici che coinvolsero la Russia e la Cina alla fine del XX secolo (GEOPOLITICA MONDIALE E CROLLO DELL’URSS (geopolitika.it)). Il superamento dei modelli economici comunistici adottati dai due paesi “conteneva” gia’, in nuce, gli sviluppi geopolitici attuali. E non poteva essere diversamente, considerata la mole economica, militare e demografica dei due ex colossi rossi. Tale processo, favorito se non determinato dall’occidente, si e’ rivelato un vero e proprio boomerang per Washington e Londra ed un errore storico gravissimo se considerato nell’ottica del potere  e dell’egemonia mondiale. Una sorta di vittoria di Pirro che ha illuso la leadership politica anglosassone di poter dominare sine fine lo scenario geopolitico mondiale. La quale oggi ripropone una vasta coalizione internazionale contro chi ne minaccia il potere. Nella speranza di poter contrastare quelle grandissime energie  che esso stesso ha contribuito a liberare e che sono alla base del potere dei suoi acerrimi antagonisti. L’occidente e’ persino riuscito ad immischiarsi in una guerra diretta con Mosca anche se ben consapevole delle problematiche di tale iniziativa geostrategica. E di quanto possa essere distruttivo un simile confronto. Se non altro dopo l’esperienze storiche di Hitler e Napoleone che, lanciandosi nell’impresa, avevano fatto un grandissimo regalo geopolitico e geostrategico alla perfida Albione ( che proprio grazie all’alleanza con Mosca pote’ distruggere i suoi nemici mortali) andando inesorabilmente distrutti nel tentativo di piegare l’impero russo alle proprie volonta’. Tutto cio’ nel tentativo disperato di rovesciare l’attuale establishment russo e rompere l’alleanza tra Mosca e Pechino che risulta mortale per gli interessi geopolitici e l’egemonia di Washington e Londra (DIVIDE ET IMPERA, GEOPOLITICA DELL’OCCIDENTE (geopolitika.it)). Obbiettivo che fallira’, ovviamente, se il confronto in Ucraina non andra’ come sperato. E considerato che  la NATO, non ostante un coinvolgimento diretto nel conflitto ed un immensa fornitura di armi, non riesce a prevalere sul campo e’ facile comprendere quanto sia grave la situazione e quanto questa appaia  come un campanello d’allarme per l’establishment anglosassone. Come il gap tecnologico che il confronto militare diretto sta palesando in modo chiarissimo. E che pone serie riflessioni sull’opportunita’ di un budget militare, quello occidentale, che appare impressionante ed inutile al tempo stesso.

SIAMO ALLA FINE DI UN’EPOCA: COME IMPATTERA’ LA SITUAZIONE BELLICA E GEOPOLITICA SULLA QUALITA’ DELLA VITA IN OCCIDENTE

Lo scenario appena descritto ci fornisce indicazioni su un mondo in divenire  che invoca profondi cambiamenti negli assetti geopolitici e geoeconomici del mondo. Con cio’ non vogliamo dire che l’occidente sara’ sconfitto nel confronto militare in corso con l’oriente. Non sappiamo come il conflitto evolvera’ e chi potra’ prevalere. Quello che e’ certo e’ che alla fine di quest’ultimo il mondo non sara’ piu’ lo stesso. Allo stesso modo la ricchezza mondiale, con ogni probabilita’, sara’ distribuita in modo molto diverso rispetto al passato ed in modo meno favorevole per l’occidente. Che dovra’ fare i conti con i nuovi assetti degli equilibri di potere nel mondo e con nuove realta’ geopolitiche non inclini ad un ruolo subalterno (si pensi all’India od al Brasile) nel contesto geopolitico mondiale. L’occidente sara’ si, ancora una parte importante nel mondo ma non la sola (come ancora sembra credere la leadership politica anglosassone). Il suo peso demografico, economico e geopolitico andra’ incontro ad un profondo ridimensionamento. Sara’ questo il prezzo da pagare per i cambiamenti planetari che l’incessante divenire storico imporra’ inesorabilmente a tutti noi. Che piaccia o no ad egemoni ed aspiranti egemoni.

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