Geopolitica e fanta-geopolitica: Considerazioni sulla qualita’ e sulla veridicita’ dell’analisi geopolitica

GEOPOLITICA E FANTA-GEOPOLITICA: IL PROBLEMA DELLA VERIDICITA’ DELL’INFORMAZIONE GEOPOLITICA

Molte sono le insidie che si nascondono nei “meandri” dell’analisi geopolitica. In special modo quelle che proiettano l’analista ( o sedicente tale) verso considerazioni superficiali e a dir poco discutibili (spesso “dettate” da precise motivazioni politiche). D’altronde abbiamo gia’ palesato (COS’E’ LA GEOPOLITICA, IMPORTANZA DELLA GEOPOLITICA (geopolitika.it)) come l’analisi geopolitica sia molto spesso permeata dalla propaganda e di come quest’ultima venga a sovrapporsi alla disciplina geopolitica al fine di celare realta’ scomode per il potere politico ( il quale, ovviamente, e’ il vero artefice dell’indirizzo geopolitico di una nazione in base agli interessi, vitali e non, della stessa). Il che porta, molto spesso, ad analisi che piu’ che geopolitiche sembrano di fanta-geopolitica. Ovvero tali analisi non colgono l’essenza stessa ( con annesse cause e conseguenze) dell’accaduto geopolitico ma lo inficiano con elementi “ideologici” ad esso estrinsechi e, fondamentalmente, del tutto estranei allo stesso. Tutto cio’ fa sorgere problematiche molto serie per quanto concerne la veridicita’  della gran parte delle analisi che l’informazione mainstream pone quotidianamente sotto i nostri occhi. Nell’asserire cio’ non intendiamo entrar in polemica con nessuno ma solo palesare l’inconsistenza di molta analisi geopolitica incessantemente propinataci. Tale inconsistenza pone non solo domande molto serie relativamente alle fonti delle stesse ma fa si che si palesi la natura fantastica di molta informazione. Appunto, quella che noi definiamo fanta-geopolitica. E che sembra essere la piu’ acerrima nemica della disciplina geopolitica propriamente detta ( ovvero l’analisi geopolitica “epurata” dalla propaganda). Tale dicotomia sembra essere particolarmente forte ai giorni nostri ( considerate le vicende belliche in corso la cui natura e le cui finalita’ abbiamo cercato di mettere in risalto su questo blog) e palesare un rapporto di conflittualita’ insanabile tra realta’ e dimensione fantastica. Tra la machiavellica verita’ effettuale e quella appositamente “travestita” dal vertice politico. Ma cerchiamo di spiegare, nello specifico, cosa intendiamo con tali affermazioni. Sottoporremo alla nostra analisi tre “fenomeni geopolitici” di cui , riteniamo, si e’ fatta per lo piu’ fanta-geopolitica. Offrendo un’analisi degli stessi falsata e senza dubbio poco obbiettiva.

GEOPOLITICA E FANTA-GEOPOLITICA: LO STATO ISLAMICO (ALIAS AL QAEDA, DAESH E CHE PIU’ NE HA PIU’ NE METTA)

Se qualcuno avesse capito che cosa e’ il cosiddetto “stato islamico” e’ pregato di farcelo sapere. Abbiamo sempre voglia di accrescere i nostri orizzonti nell’ambito dello scibile, ad ogni suo livello. Di tanto in tanto sentiamo che i media ci informano sulle azioni di questa misteriosa entita’ in qualche angolo del globo. Ma cos’e’ esattamente lo stato islamico ? Non c’e’ nessuno che lo sa. Persino il nome si rivela del tutto improprio dal momento che non ci risulta che tale formazione  abbia una qualche base territoriale in giro per il mondo. E se non ha una base territoriale quale sono le risorse economiche di questa misteriosa realta’ ? In che modo si finanzia, chi lo supporta ? Nessuno lo sa. Quali ne sono i componenti e da dove provengono? Anche in questo caso e’ impossibile dare una risposta. Dal momento che non vi e’ nessuna informazione al riguardo. E’ ovvio che tale entita’ non e’ altro che una creazione mediatica per giustificare interventi militari con la scusa di proteggersi da chi sa che cosa. D’altronde creare un mostro da accusare in caso di necessita’ di intervento militare ( per salvaguardare interessi economici o piu’ specificamente geopolitici) in qualche angolo del pianeta e’ cio’ che risulta perfettamente funzionale agli interessi di diversi attori geopolitici mondiali. Ed e’ quello che e’ successo, ad esempio, dopo il 2001 in seguito agli attacchi alle torri gemelle di New York. Allora andava di moda il nome “Al Qaeda”. Ma la sostanza della questione era la stessa. Alla sua guida, ci e’ stato detto, vi era Osama Bin Laden ovvero un magnate saudita gia’ attivamente impegnato al fianco degli USA nella lotta ai sovietici in Afghanistan durante gli anni ’80. Il che, neanche a dirlo, pone serie riflessioni sulla natura oscura dell’organizzazione oggetto della nostra analisi. E non ci addentriamo sulle modalita’ con cui furono attuati i famosi attacchi dell’11 settembre. I conti che non tornano sono talmente tanti che appare fin troppo evidente che dietro il mostro mediatico ,appositamente costruito, vi fossero le mani del potere mondiale e di chi aveva intenzione di scatenare una campagna militare in grande stile nella regione mediorientale ( in una fase storica in cui gli USA non avevano ancora sperimentato la rivoluzione dell’estrazione da scisto ed erano quindi ancora fortemente dipendenti dal petrolio estratto nell’area del golfo persico). L’azione del sedicente stato islamico forni’ quindi il pretesto a tali manovre e, a conti fatti, fu del tutto funzionale agli interessi dell’egemone anglosassone. In sintesi, la natura di tale entita’ ci appare del tutto mediatica e strumentale e rimaniamo incredibilmente sorpresi quando constatiamo che analisti geopolitici ne contemplino le “gesta” e ne analizzino il “profilo” senza considerare la natura fantastica dell’oggetto della propria analisi. Per i quali, evidentemente, i confini tra geopolitica e fanta-geopolitica appaiono alquanto indefiniti.

GEOPOLITICA E FANTA-GEOPOLITICA:LA MINACCIA YEMENITA DEGLI HOUTI: LONGA MANUS DI MOSCA E PECHINO

Altra questione geopolitica che viene rappresentata in modo alquanto nebuloso e poco analitico da gran parte degli analisti geopolitici, nostrani e non, e’ la situazione geopolitica che sta maturando nel mar rosso in prossimita’ dello stretto di Bab el-Mandeb ( che si trova nel bel mezzo della rotta commerciale piu’ importante del mondo, vitale per l’interscambio commerciale fra Cina ed Europa). La situazione di conflitto che si e’ venuta a creare nell’area e’ diretta conseguenza ( e ,potremmo dire,  sviluppo naturale) della guerra mondiale in corso che vede scontrarsi l’egemone anglosassone e gli aspiranti egemoni ( Russia e Cina) sul palcoscenico geopolitico mondiale. Fuorviante ricondurre l’azione dei ribelli yemeniti alla volonta’ geopolitica dell’ Iran ( di cui sono strettamente alleati) perche’ la partita che si sta giocando in quello specifico scacchiere geopolitico trascende , e di molto, i confini dello stesso. La guerra in corso nel mar rosso  rappresenta ,al tempo stesso, una minaccia mortale per la talassocrazia anglosassone ( che deve dimostrare, con la forza, di essere ancora viva e vegeta) e per il potere finanziario di Washington e Londra. Non solo perche’ pone nuove sfide per la questione del debito pubblico in occidente ( che le spese di guerra stanno facendo crescere a livello esponenziale) ma anche, e soprattutto, perche’ la minaccia alla navigazione commerciale potrebbe agire sulle dinamiche inflattive gia’ ampiamente presenti nell’economia occidentale ( a causa della stampa incontrollata di moneta da parte delle banche centrali) ed imbrigliare cosi l’azione onnipotente della “fabbrica del denaro” occidentale. Dal momento che la FED e la BCE si troverebbero in forte difficolta’ ad abbassare il costo del denaro con rischio di paralisi economica e recessione permanente. La minaccia riguarda in particolar modo il vecchio continente la cui economia appare gia’ molto provata dopo i recenti sviluppi geopolitici maturati in Europa orientale. Lungi quindi dall’essere una mera risposta all’aggressione israeliana in Palestina ( come ufficialmente dichiarato dai ribelli yemeniti e come sostenuto dalla maggior parte degli analisti geopolitici) il confronto militare nel mar rosso ha motivazioni ben piu’ profonde che non possono essere svincolate dal contesto di guerra per l’egemonia che sta maturando sullo scenario geopolitico mondiale. Cosa che, a nostro avviso, e’ solo parzialmente riportata dalla gran parte dell’informazione geopolitica dei giorni nostri che appare interessata, molto spesso, a celare la vera natura degli sviluppi geopolitici mondiali in corso.

GEOPOLITICA E FANTA-GEOPOLITICA: LA GUERRA IN UCRAINA: GUERRA TRA RUSSIA ED UCRAINA O GUERRA TRA RUSSIA E NATO?

Altra questione geopolitica su cui si e’ ampiamente omesso o falsato di proposito e’ la guerra in corso in Ucraina. La questione e’ , considerati gli interessi in ballo, di grande importanza tanto per l’occidente quanto per l’oriente. Per la comprensione della reale natura dello scontro e del perche’ il paese europeo sia di vitale importanza geopolitica rimandiamo a nostri articoli precedenti (UCRAINA IMPORTANZA ECONOMICA E GEOPOLITICA (geopolitika.it)).in cui riteniamo di aver sufficientemente chiarito la questione. Quello che ci preme in questo articolo e’ chiarire come il conflitto in atto non sia un  conflitto fra Mosca e Kiev ma sia , de facto, una guerra diretta tra l’impero anglosassone ed i suoi vassalli da una parte e Mosca e Pechino dall’altra. Anche su questo abbiamo ampiamente scritto in nostri recenti articoli (GEOPOLITICA OGGI, SCENARIO GEOPOLITICO MONDIALE (geopolitika.it)). Tale realta’, a nostra avviso, non viene messa sufficientemente in luce da buona parte dell’analisi geopolitica attuale. Capiamo quanto la questione sia delicata ma riteniamo  che la realta’ non possa essere edulcorata o travestita  a piacimento. Il ruolo puramente strumentale di Kiev nel conflitto tra le grandi potenze del pianeta non puo’ in nessun modo essere occultato. L’analista che lo fa mente a se stesso. Ed a quanti ne leggono gli articoli. L’Ucraina, intesa come nazione sovrana e delimitata da precisi confini territoriali, non esiste e non e’ mai esistita. Di questo bisognerebbe informare gli ucraini e tutti quelli che credono che la guerra in Ucraina serva a mantenere l’indipendenza e la prosperita’ della stessa. Perche’, nella sostanza, entrambe sono gia’ andate distrutte. Come pure centinaia di migliaia di vite umane coinvolte, ahime’, nella immane tragedia della guerra mondiale  in corso.

 

 

 

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