La fine di Hitler e l’ultima missione dell’ U-234

LA FINE DI HITLER E L’ULTIMA MISSIONE DELL’ U-234: LA TESI UFFICIALE SULLA MORTE DI HITLER

Una questione irrisolta della storiografia tradizionale e’ che cosa ne sia stato di Hitler dopo la fine della seconda guerra mondiale. La versione ufficiale, non supportata pero’ da prove inconfutabili, vuole che il Fuhrer sia morto suicida a Berlino il 30 aprile del 1945. Tale tesi ha avuto a suo supporto diversi elementi. Primi fra tutti i resti di un corpo carbonizzato rinvenuto nel giardino del Bunker della cancelleria i cui resti, a dire dei russi ( i primi che penetrarono nell’area del bunker alla fine dell’aprile 1945), erano proprio quelli di Adolf Hitler. In verita’ i russi cambiarono versione piu’ volte. Sostennero ,per un periodo, addirittura che il Fuhrer fosse riuscito a fuggire in Spagna negli ultimi giorni della seconda guerra mondiale. Ma alla fine asserirono che, grazie all’analisi delle protesi dentarie realizzate dal suo dentista di fiducia ( che le riconobbe e sostenne che quello fosse inconfutabilmente il cadavere del dittatore tedesco) ritrovarono il cadavere di Hitler. Per anni tale versione fu accreditata come verita’ ufficiale e ritenuta tale ma negli anni ’90 del XX secolo arrivo’ da Mosca (non piu’ capitale dell’URSS, ormai dissoltasi, ma della neonata Federazione Russa), una notizia semplicemente sconvolgente. Il cranio col foro di proiettile che si riteneva fosse stato quello di Hitler era in verita’ il cranio di una donna di eta’ compresa tra i venti ed i trenta anni. Tutto cio’ fece riemergere tesi alternative riguardo alla morte del Fuhrer. Anche considerando che le versioni date dai suoi stretti collaboratori, che dissero di averne visto il cadavere subito dopo il suicidio (in particolare Otto Gunsche, sua guardia del corpo, ed Artur Axmann, capo della gioventu’ hitleriana, che per primi sarebbero entrati nella stanza personale di Hitler all’interno del Bunker della cancelleria constatando la morte dello statista tedesco e di Eva Braun), potrebbero essere state fornite di proposito, proprio per favorire ed occultare un’eventuale fuga del Fuhrer. Ma come avrebbe fatto Hitler a fuggire, nell’aprile del 1945, da una Berlino completamente circondata dall’armata rossa e sotto il pieno controllo aereo dell’aviazione angloamericana ? Domanda da un milione di dollari. Certo e’ che se cio’ e’ avvenuto e’ certamente avvenuto con la complicita’ degli alleati od almeno di una una parte di essi. Cerchiamo di capire cosa intendiamo con tali affermazioni. 

LA FINE DI HITLER E L’ULTIMA MISSIONE  DELL’ U-234. GLI AVVISTAMENTI POSTBELLICI E LO SVILUPPO TECNOLOGICO TEDESCO

Nel secondo dopoguerra furono molte le segnalazioni di avvistamenti di Hitler e di noti esponenti del regime nazionalsocialista in America Latina. In particolare in Brasile ed in Argentina. Soprattutto in quest’ultimo paese la presenza di fuggiaschi della Wehrmacht e del partito nazionalsocialista fu molto forte anche considerando la posizione filonazista di Buenos Aires nel corso della seconda guerra mondiale. Ci sono testimonianze credibili di avvistamenti di Hitler ed Eva Braun ,nel corso degli anni ’50, in una localita’ ai piedi delle Ande, in Argentina, cosi come di Martin Bormann, Mengele ed altre figure di rilievo del regime nazionalsocialista. La sopravvivenza di Hitler alla fine della seconda guerra mondiale e’ senz’altro credibile considerando che il suo cadavere non e’ mai stato ritrovato. E considerando anche la tecnologia militare che l’avanzatissima ricerca scientifica tedesca gli aveva messo tra le mani. Non stiamo parlando di cose da poco. Ma di progetti ( molti dei quali effettivamente realizzati entro l’aprile del 1945) molto avanzati ed unici al mondo. Tanto i russi quanto gli americani erano desiderosi di mettere le mani, il prima possibile, sui missili balistici tedeschi (V2), sulla tecnologia atomica tedesca (molto piu’ avanzata di quella occidentale), sui modernissimi ed imprendibili aerei a reazione tedeschi (ME 262), sulla tecnologia dei veicoli antigravitazionali (V7), su quella dei proiettili all’uranio impoverito e molto altro ancora. Se pur incapace di contrastare sul campo le gigantesche armate nemiche la piccola Germania, tra il finire del 1944 e l’inizio del 1945 mise a punto una serie di gioielli tecnologici nella speranza di poter invertire il corso degli eventi bellici che la condannavano ad una totale sconfitta sul campo. Testimonianze attendibili ci informano che in questo periodo Berlino stava attivamente sperimentando l’arma atomica e che , effettivamente, riusci’ a realizzare e testare un ordigno nucleare (la cosiddetta bomba di deflagrazione secondo la denominazione “teutonica”). Al riguardo sono molto interessanti le testimonianze dell’italiano Luigi Romersa (che fu testimone di un test atomico sull’isola di Rugen nell’ottobre del 1944) e quelle di diversi abitanti della Turingia che nel marzo del 1945 assistettero ad un test di una bomba eccezionalmente potente che produsse “un’esplosione a forma di albero”.

LA FINE DI HITLER E l’ULTIMA MISSIONE DELL’ U-234: IL VALORE GEOPOLITICO E GEOSTRATEGICO DELLA TECNOLOGIA MILITARE TEDESCA

Da quanto scritto sinora si evince che la versione ufficiale sulla morte di Hitler e sulla realizzazione della bomba atomica da parte del team di Oppenaimher e’ stata probabilmente montata ad arte da una storiografia faziosa e scritta dai vincitori della seconda guerra mondiale. L’U- 234 ( ed il suo inestimabile  carico di tecnologia militare ) fu alla base di un patto tra la leadership politica tedesca e quella occidentale? O meglio. La tecnologia militare tedesca fu ceduta in cambio dell’incolumita’ del  Fuhrer e parte del suo entourage ? E’ probabile che non si potra’ mai rispondere in modo definitivo a questa domanda. Ma l’ipotesi e’ storicamente verosimile. Considerando le implicazioni geopolitiche e geostrategiche che il possesso della tecnologia militare tedesca avrebbe comportato sullo scenario bellico e postbellico dell’epoca. Chi ne fosse entrato in possesso avrebbe avuto la facolta’ di sviluppare tecnologie militari rivoluzionarie e di acquisire un vantaggio competitivo, in termini geostrategici, veramente formidabile. Se poi l’ U- 234 fosse riuscito a consegnare, come originariamente previsto, il suo carico al Giappone nel corso del 1945 c’e’ da credere che l’evoluzione degli eventi bellici nel Pacifico avrebbe potuto essere molto diversa da quella che conosciamo. Non solo perche’ , in base alla nostra ricostruzione, gli USA non sarebbero stati in grado di costruire la bomba atomica (che probabilmente, invece, sarebbe stata costruita dai giapponesi) ma anche perche’ gli aviogetti che sarebbero stati messi a punto dal Sol Levante sul modello degli ME-262 avrebbero reso la strategia degli attacchi kamikaze molto piu’ letale di quanto non fu con i caccia Zero giapponesi ( troppo lenti e facilmente neutralizzabili dalla marina USA). Il che avrebbe reso il costo umano e materiale della guerra probabilmente insostenibile per la coalizione occidentale. La quale, inoltre,  non avrebbe potuto contrastare anche la minaccia missilistica delle V2 che, una volta prodotte in serie, avrebbero fatto strage nelle principali basi navali USA nell’oceano pacifico.

LA FINE DI HITLER E l’ULTIMA MISSIONE DELL’ U-234: CONCLUSIONI

La  fine di Hitler e l’ultima missione dell’U-234 sembrano quindi essere due eventi correlati tra loro e l’enorme importanza del carico del sottomarino tedesco giustificherebbe la tesi di uno scambio tra il vertice politico tedesco e quello anglosassone. L’incolumita’ del Fuhrer in cambio dei segreti della tecnologia militare tedesca (all’epoca la piu’ avanzata del mondo) con tutte le conseguenze belliche e geostrategiche che questo comporto’ tanto sul teatro bellico orientale (ove ancora si combatteva contro un Giappone la cui natura insulare rendeva un’invasione del Sol Levante un’operazione dagli enormi costi umani e materiali) quanto sull’assetto geostrategico che prese forma dopo la fine della guerra. L’ipotesi e’ del tutto credibile e verosimile considerando, come detto, l’importanza della tecnologia militare tedesca dell’epoca. Tecnologia militare su cui anche Stalin era impaziente di mettere le mani. All’arrivo a Peenemunde i russi sequestrarono una V2 ed i progetti per la costruzione delle V5 (missili V2 a piu’ stadi con cui i tedeschi avrebbero bombardato New York e le citta’ della costa orientale degli Stati uniti se non fossero finite le ostilita’ nel maggio 1945). Cio’ lancio’ il progetto spaziale sovietico che  tanta fortuna ebbe negli anni ’50 del XX secolo. Da tutto cio’ si evince come la partita per l’acquisizione della tecnologia militare tedesca sia stata spietatamente combattuta, ancora nel corso del seconda guerra mondiale, tra USA e URSS (formalmente alleati contro il Giappone e la Germania). E di come tale partita potrebbe essersi conclusa con un accordo segreto che garantisse l’incolumita’ di Hitler in cambio del fior fiore della tecnologia atomica e militare della Germania nazionalsocialista. 

 

 

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