La situazione geopolitica internazionale e’ sempre piu’ cupa. E non e’ come ci raccontano

La situazione geopolitica internazionale sta diventando sempre piu’ preoccupante e le notizie che giungono dai vari scacchieri geopolitici del mondo sempre piu’ allarmanti. Siamo veramente all’alba di una guerra mondiale dagli sviluppi imprevedibili ? Difficile rispondere in modo definitivo ad una simile domanda. Ma e’ del tutto probabile che questo accada e che il mondo piombi a breve in una catastrofe bellica dagli sviluppi e dalla conseguenze del tutto imprevedibili. D’altronde e’ innegabile che le nostre previsioni, fatte poco tempo fa, relativamente alla guerra totale in Ucraina si stanno puntualmente avverando. Come si sta avverando lo scenario “napoleonico” dell’odierna campagna “occidentale” contro la Russia. Lungi dall’apparire sconfitta, Mosca sta resistendo all’urto della forza militare nemica ed ha iniziato una guerra di logoramento dell’armata avversaria che ha impedito a quest’ultima di compiere passi in avanti ( nonostante i continui proclami sull’imminente controffensiva ucraina). I droni sul Cremlino poi la dicono lunga sul reale stato dell’arte della situazione bellica. L’impressione e’ che un simile misfatto sia la conseguenza delle frustrazione delle elites occidentali circa una guerra che, si e’ capito, non solo non portera’ al collasso economico di Mosca ma neanche’ riuscira’ a ridurre il potenziale militare russo. Nel mentre la guerra prosegue con i suoi costi spaventosi. L’esercito ucraino deve essere rifornito senza sosta in uomini e mezzi e tutto cio’ ha un costo mostruoso. Fonti informali parlano di 15.000 perdite ( tra morti e feriti) nelle fila dell’esercito di Kiev solo nell’ultimo mese di aprile. E parlano anche di un aumento dei bombardamenti russi sulla logistica di quest’ultimo. In particolare sembra vengano colpite senza sosta le retrovie attraverso cui arrivano i rifornimenti in prima linea. Il tutto nella “cornice” di una informazione mainstream che ogni giorno ci avverte della “famigerata” controffensiva di Kiev. Neanche a dirlo, notiamo una scollatura sempre maggiore tra la realta’ e la propaganda dei media che , ancora una volta, getta ombre sulla reale situazione sul campo e sull’effettiva capacita’ della NATO di sconfiggere l’esercito russo in Ucraina. Nel mentre l’aumento degli aiuti militari dell’occidente impone costi sempre maggiori che, per forza di cose, dovranno presto impattare su finanze pubbliche (quelle dei paesi occidentali) gia’  di per se’ dissestate. Il tempo gioca a sfavore dell’occidente. Anche considerando la possibile apertura di altri fronti di guerra in Africa ed Asia che potrebbero impegnarci ulteriormente da un punto di vista militare. Il tempo gioca a sfavore dell’occidente e a Washington e Londra lo sanno benissimo. Sara’ per questo che si e’ arrivati al punto di inviare droni sul Cremlino ? Atti estremi e pericolosi come questi ci fanno comprendere quanto la situazione sul fronte ucraino sia drammatica per l’occidente. E quanto, evidentemente, sia priva d’uscita. 

LA SITUAZIONE GEOPOLITICA INTERNAZIONALE TRA REALTA’ E PROPAGANDA.

Allo stesso tempo che cosa sta succedendo in Sudan ? Da quando e’ stata diffusa la notizia ( con tanto di foto) della liberazione dell’ex presidente Omar Al Bashir (nemico dell’occidente e ricercato dalla corte penale internazionale) e’ calato il piu’ totale silenzio sulle vicende del paese africano, Da tutto cio e’ facile comprendere come le cose si stiano mettendo male in quel di Karthum e che, con ogni probabilita, stiano prevalendo le fazioni filorusse ( tra l’altro Mosca non ha chiuso l’ambasciata nel paese e non e’ stata costretta, diversamente dai paesi occidentali, a ritirare il proprio personale diplomatico dal paese). Il che la dice lunga sulla capacita’ del Cremlino  di agire militarmente nelle proprie zone d’influenza anche durante il conflitto ucraino. Ma siccome tutto cio’ non piace all’establishment occidentale, meglio non parlarne e non mostrare alla propria opinione pubblica che le cose non vanno affatto bene. E se la situazione militare appare critica un po’ su tutti i fronti di guerra, quella economica non va meglio, nonostante l’informazione mainstream ci fornisca dati che parlano di leggera crescita e di prospettive rosee per il futuro. Dobbiamo ancora capire come possa esserci crescita economica in una fase storica come quella che stiamo vivendo. Il livello a cui le banche centrali hanno portato il costo del denaro, la chiusura del mercato russo alle imprese occidentali,i costi delle materie prime- agricole e minerarie- generalmente alti, l’inflazione dilagante ( a causa dell’aumentato costo della materie prime ma ancor piu’ a causa dell’immensa quantita’ di denaro stampata e messa in circolazione dalle banche centrali occidentali) per noi sono incompatibili con uno scenario di crescita economica. Ma i media ci dicono il contrario e ,sinceramente, non capiamo come cio’ sia possibile. E’ ovvio che mentono anche su questo e che sono impegnati in una colossale opera di disinformazione al fine di salvaguardare il “fronte interno” ed impedire movimenti di protesta che potrebbero portare a disordini e sommosse generalizzate. 

LA SITUAZIONE GEOPOLITICA INTERNAZIONALE AL DI LA DELLA PROPAGANDA.

Visto il livello e la qualita’ dell’informazione mainstream ( nonche’ le direttive che riceve, evidentemente, dal vertice politico) e’ chiaro che risulta oggi estremamente difficile capire quale sia la reale situazione geopolitica internazionale. Viviamo in un mondo in guerra e la partita che si sta giocando e’ anche mediatica (oltreche’ bellica). Certo e’ che la prima vittima di tali circostanze e’ proprio la verita’. Quella verita’ che risulta spesso scomoda alle parti in conflitto e che puo’ suscitare sdegno ed indignazione. Quella verita’ che e’ meglio occultare quando le cose prendono una piega poco aderente alle aspettative. E che deve essere spesso celata alla grande maggioranza della popolazione. Affinche’  le cause e gli sviluppi della dinamica geopolitica mondiale non siano disvelati e non facciano cosi trapelare gli enormi interessi che dietro essa si nascondono (e per i quali, ahime’, si combatte e si muore)

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