Pandemia Covid 19 e terza guerra mondiale

Puo’ sembrare un’associazione senza senso. Che relazione puo’ esservi tra la pandemia di Covid 19 e la terza guerra mondiale in corso che vede sfidarsi il blocco occidentale a guida USA da una parte e quello euroasiatico dall’altra a guida sinorussa ? A prima vista nessuna. Ma se si esamina la questione in modo approfondito si capisce come la pandemia di Covid 19 sia stata propedeutica alla guerra mondiale in corso. Il che dimostra da una parte che si e’ trattato di un’epidemia artefatta. Dall’altra che essa sia stata perfettamente funzionale alle ambizione di chi l’ha ordita e decisa a tavolino. Cerchiamo di spiegare che cosa intendiamo con tali affermazioni.

PANDEMIA COVID 19 E TERZA GUERRA MONDIALE: LE FINALITA’ GEOPOLITICHE DELLA PANDEMIA DI COVID-19.

Non entriamo nel merito scientifico della (cosiddetta) pandemia di Covid-19. Al riguardo e’ gia’ stato detto tutto. Sia da parte di coloro che hanno affermato l’esistenza della stessa sia da parte di coloro che non vi hanno creduto affatto. Per noi la questione non e’ ne medica ne’ scientifica ma squisitamente geopolitica. Ed anche se puo’ sembrare strano che vi sia un nesso geopolitico con questa triste vicenda e’ certo che questo nesso c’e’ e che essa non sia maturata a caso. D’altronde essa e’ servita non solo agli interessi del grande capitale USA ed europeo ( i proprietari delle industrie farmaceutiche che hanno prodotto i vaccini anticovid sono gli stessi che controllano il capitale finanziario occidentale) che ne ha tratto enormi profitti ma anche a porre fine alla globalizzazione ed al commercio mondiale cosi come lo abbiamo conosciuto sulla scena geoeconomica mondiale che ha preso forma dopo il crollo dell’Unione Sovietica ( 1991). Questo perche’ i piani di dominio economico sul mondo perpetrati dagli USA si sono scontrati con la triste realta’ di una Cina che avanza e che ha tratto dal commercio mondiale molti piu’ benefici di quanti non ne abbiano tratti gli USA. L’espansione economica cinese e’ stata talmente forte ed impetuosa da minacciare oramai direttamente gli interessi di Washington che, a causa dell’enorme interscambio commerciale fra Europa e Cina, rischia di perdere il controllo sul suo principale e piu’ importante vassallo. Cosa che decreterebbe il declassamento degli USA da potenza egemone a potenza regionale e marginale sullo scacchiere geopolitico mondiale. La pandemia e’ stata altresi’ fondamentale per portare al potere a Washington la frangia politica piu’ estrema e propensa a portare lo scontro per il mantenimento del potere mondiale fino alle estreme conseguenze (ne vediamo oggi i risvolti con la guerra in Ucraina e con il rischio di una terza guerra mondiale). Cerchiamo di capirne il perche’.

PANDEMIA COVID 19 E TERZA GUERRA MONDIALE: IL DEEP STATE E LE DUE ANIME DEL SISTEMA POLITICO STATUNITENSE.

Forse non tutti sanno che negli USA si sono affermate due linee di pensiero distinte a livello politico nel corso degli ultimi anni. La prima e’ quella dei neoconservatori, legati al deep state (ovvero al capitale finanziario di Wall street) rappresentata oggi politicamente dal partito democratico americano. Tale corrente di pensiero e’ legata all’economia virtuale che ha nella borsa valori USA il suo pilastro. Per essa l’economia reale ha un peso inferiore rispetto a quella virtuale e la delocalizzazione dell’ industria americana non e’ di per se’ un problema. Tale corrente politica ha una visione ben precisa sul mantenimento della leadership degli USA nel mondo  ed ha nello  scontro aperto con la Russia il  perno della propria visione geostrategica ( ed i neoconservatori ci hanno di fatto portato a questo con la situazione internazionale che oggi viviamo). L’altra corrente e’ quella impersonata negli ultimi anni dalla figura dell’ex presidente Trump. Essa e’ legata molto piu’ all’economia reale ed al complesso industriale statunitense che non all’economia virtuale parassitaria di quell’enorme casino’ che e’ oggi diventata Wall street. Essa si oppone alla massiccia delocalizzazione industriale ( che ha portato negli ultimi due decenni i distretti industriali della regione dei grandi laghi e della Pensylvania al forte ridimensionamento che tutti conosciamo) che ha vissuto l’economia USA negli ultimi decenni e propone il rilancio dell’economia USA proprio con il rimpatrio del potenziale industriale statunitense. In politica estera essa e’ favorevole ad un’accordo globale con Russia e Cina che delimiti i rispettivi interessi in specifiche macroregioni del mondo. Direte quindi ? Cosa c’entra tutto cio’ con la pandemia di covid -19? Semplice. E’ servita a ribaltare il risultato elettorale nelle ultime elezioni presidenziali americane. Grazie al voto postale (decine di migliaia di persone hanno potuto votare, causa restrizioni da epidemia, solo attraverso tale modalita’ di voto) il risultato elettorale e’ stato ribaltato a favore del candidato democratico non ostante la vittoria del candidato repubblicano ai seggi. Cio’ e’ dimostrato dal fatto che in molte contee statunitensi praticamente tutto l’elettorale postale sia stato in favore di Biden mentre Trump non ha praticamente preso voti. Cio’ e’ contrario alle leggi della statistica. D’altronde in molte contee sono stati segnalati piu’ votanti dei residenti stessi e in alcuni casi risulta che abbiano votato anche persone decedute. I brogli sono stati cosi numerosi e palesi che risulta incomprensibile come sia potuto riuscire un colpo di mano cosi sfacciato. Il deep state si e’ servito della pandemia per liquidare Trump ed il suo corso politico/geopolitico ed ha cosi potuto dar vita al conflitto con le potenze antagoniste per il mantenimento del proprio ruolo egemonico nel mondo. Senza questo escamotage, dati alla mano, i neoconservatori non sarebbero riusciti a vincere le elezioni presidenziali del 2020.

PANDEMIA COVID 19 E TERZA GUERRA MONDIALE: LA GUERRA ALLA NUOVA VIA DELLA SETA CINESE.

Abbiamo gia dibattuto in questo blog degli sforzi di Pechino per la costituzione di una nuova via della seta ovvero per quell’insieme di progetti infrastrutturali finalizzati ad aumentare l’interscambio commerciale fra la Cina e L’Europa. Tutto cio’ in conseguenza di una visione strategica volta ad aumentare l’influenza di Pechino sul vecchio continente. L’iniziativa ha riscosso un certo successo ed e’ stata sottoscritta da un gran numero di paesi europei (tra cui l’Italia) interessati ad aumentare l’export verso l’immenso mercato cinese. L’entusiasmo intorno all’iniziativa ha pero’ allarmato Washington che ha visto nell’iniziativa economica e commerciale cinese una minaccia alla sua egemonia sul continente europeo. Poi, nel febbraio 2020 esplode la pandemia di Covid 19 che mette in crisi il commercio globale con una drastica riduzione di importazioni e consumi causati da lockdown intermittenti. Di fatto, con la scusa dell’epidemia, l’occidente “ha chiuso” i propri mercati all’export cinese mandando a Pechino un’avvertimento molto chiaro. In questa lettura l’epidemia si palesa come mera arma economica e geopolitica volta a contrastare l’espansionismo economico cinese sul continente europeo. Questo risultato non poteva essere raggiunto se non in questo modo (o con una guerra vera e propria). Niente di meglio quindi di un evento eccezionale, di un epidemia venuta dal nulla (anche se la sua diffusione e’ stata attribuita a Pechino), di una causa di forza maggiore attraverso cui frustrare le mire espansionistiche cinesi ed impaurire  questi ultimi con lo spettro della sovrapproduzione (la piu’ grande minaccia per una potenza commerciale e’ la chiusura, spontanea o forzata,  dei propri mercati di sbocco). 

EPIDEMIA E “STATO DI GUERRA”.

Altra finalita’ della pandemia di Covid-19 e’ stata quella di sperimentare le condizioni di un vero e proprio “stato di guerra” tra le popolazioni dei paesi occidentali (probabilmente per scenari di guerra mondiale che le elite prevedevano prendessero forma). In effetti non c’e’ dubbio che tutte le misure prese durante la pandemia (ufficialmente con lo scopo di prevenire od arrestare il contagio del virus) altro non sono che misure da stato di guerra. Il coprifuoco, i razionamenti alimentari, le limitazioni ed i controlli degli spostamenti all’interno dei vari territori nazionali altro non sono che misure da stato di guerra ed in nessun modo si sarebbero potute applicare e sperimentare se non in occasione di un evento eccezionale come quello di una “epidemia assassina” descritta dai media alla stregua della morte nera (l’epidemia di peste bubbonica del 1348, per intenderci). Tutto cio’ e’ servito a testare il grado di tolleranza di popolazioni (quelle dei paesi occidentali) non piu’ abituate a situazioni di guerra e di privazioni conseguenti. E’ stato una sorta di test per quello che si prepara in futuro. Ma come dirlo esplicitamente ? Meglio addossare tutto cio’ ad una maledetta contingenza, ad un mostro invisibile venuto dal nulla a tormentare i sogni di questa parte di mondo. A distanza di due anni dall’epidemia ,guarda caso, la guerra scoppia davvero. E proprio ai nostri confini. I piu’ pensavano che non sarebbe mai potuto succedere. Eppure e’ successo. Solo una coincidenza o tutto cio’ era deciso da tempo ? Noi crediamo nella seconda ipotesi.

PANDEMIA COVID 19 E TERZA GUERRA MONDIALE: CONCLUSIONI.

Nella speranza che quanto scritto in questo articolo non leda la sensibilita’ e le convinzioni di nessuno, ci siamo sentiti in dovere di offrire la nostra lettura  di quanto  accaduto in occidente da tre anni a questa parte. D’altronde non e’ semplice interpretare eventi come quelli della pandemia di Covi-19 in ottica prettamente geopolitica. L’emotivita’ ed il dolore di molte persone (conseguenti alla perdita di persone care a causa della malattia) spesso spingono ad attaccare chiunque offra una visione alternativa a quella dell’informazione mainstream. Purtroppo l’analisi geopolitica (cosi come quella storica) prescindono dal sentimento e dall’emotivita’. In questo ambito si analizzano la competizione ed i rapporti di forza tra le nazioni. Ed in questa dinamica non vi e’ posto, ahime’, per emozioni e sentimenti. Compito dell’analisi geopolitica (allo stesso modo dell’analisi storica) e’ l’analisi di quella che Machiavelli definiva “verita effettuale” ovvero la realtà concreta delle cose, per come esse sono e non come si vorrebbe che fossero. Cose che molto spesso possono risultare terribili ma, purtroppo, tant’e’.

 

 

 

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