La geopolitica dell’Europa e il declino del vecchio continente

LA GEOPOLITICA DELL’EUROPA: CONTRADDIZIONI E PROBLEMI DELL’INDIRIZZO GEOPOLITICO DI BRUXELLES

I recenti sviluppi bellici in terra d’Ucraina ci avvertono che qualcosa sta realmente cambiando sul teatro di guerra dell’Europa orientale. Mosca ha recentemente aumentato la potenza degli attacchi all’esercito di Kiev colpendo le postazioni ucraine sull’intera linea del fronte. Si registra un largo uso di ordigni termobarici e bombe a vuoto nonche’ di bombe convenzionali dall’altissimo potenziale esplosivo e dagli effetti distruttivi terrificanti ( FAB 500, FAB 1500). Il che e’ ben documentato da numerosi filmati video che mostrano quanto sta realmente accadendo sul fronte orientale. Allo stesso tempo l’esercito ucraino, dopo l’exploit dei droni inviati sul Cremlino, ha iniziato a lanciare droni su infrastrutture industriali in territorio russo nel tentativo di colpire per lo piu’ centrali elettriche e impianti di raffinazione del petrolio. In sintesi, come avevamo avuto modo di chiarire in un nostro precedente articolo ( GUERRA TOTALE IN UCRAINA (geopolitika.it)) lo scontro, lungi dal trovare una soluzione diplomatica, va radicalizzandosi sempre piu’. E pone ormai l’occidente in totale rotta di collisione con l’oriente emergente. La maggior vittima di tale dinamica geopolitica e’ proprio l’ Europa. Non solo  perche’ essa e’ l’entita’ geopolitica che ha tutto da perdere in uno scenario di guerra totale come quello che si sta materializzando ma anche perche’ si e’ ridotta ad essere un mero “scudo” degli Stati Uniti d’America. E sta conducendo una guerra contro i propri stessi interessi economici, geopolitici e geostrategici. Rischiando, oltretutto, di essere incenerita da un attacco nucleare prima di qualsiasi altra parte del globo. 

LA GEOPOLITICA DELL’EUROPA E IL CUL DE SAC UCRAINO.

Il presidente Ungherese Viktor Orban ha recentemente dichiarato:” Pensare che i russi si siederanno a guardare la sconfitta del loro esercito, la distruzione del proprio sistema politico, l’assassinio del proprio presidente, la distruzione della loro capitale attaccata dai droni, e’ semplicemente irrealistico. E’ uno scenario che puo’ avverarsi solo nelle fiabe”. E e’ proprio nelle fiabe che sembrano vivere i politici europei  dal momento che sembrano aver perso ogni contatto con la realta’. Non vi e’ piu’ una dichiarazione che parli della necessita’ di un’azione diplomatica o di una qualsivoglia iniziativa finalizzata al raggiungimento di una pace duratura in Europa orientale. Si parla, invece, della necessita’ di inviare piu’ armi, delle risorse per la ricostruzione post bellum ( anche se non si sa ancora come la guerra andra’ a finire) e, udite udite, di ipotetiche spartizioni del territorio russo una volta che Mosca sara’ definitivamente sconfitta. Noi, sinceramente, non sappiamo piu’ che scrivere al riguardo. Dal momento che la nostra analisi e’ rivolta al mondo della realta’ e non a quello della propaganda e della fantasia. Anche perche’ i documenti video che ci giungono ogni giorno da fonti alternative a quelle ufficiali, ci mostrano un quadro bellico drammatico per l’esercito ucraino. Certo, e’ innegabile che quest’ultimo e’ stato ottimamente preparato a tattiche di guerriglia efficaci in contesti urbani come quello di Bakmut, ad esempio. Ed e’ stato anche efficacemente armato per resistere all’onda d’urto dell’esercito russo. Ma tutto questo non sara’ sufficiente a piegare l'”armata rossa”. Tanto piu’ oggi che quest’ultima ha iniziato ad usare armi micidiali per demolire le posizioni dell’esercito di Kiev. Perche’ allora i politici nostrani continuano a parlare di una controffensiva che non ci sara’ ? E di una vittoria che, ugualmente, non avverra’ ? Secondo noi stanno solo cercando di coprire con le parole una drammatica realta’ bellica e geopolitica da cui non si uscira’ se non con una terribile sconfitta militare e con un riassetto generale degli equilibri di potere nel mondo. Rimane incomprensibile come la leadership politica europea possa essersi arroccata su posizioni non solo geopoliticamente ed economicamente controproducenti ma anche del tutto irrealistiche. Basta aprire i libri di storia e “ripercorrere” la storia russa degli ultimi duecento anni per comprendere che non prevarremo. Ma , evidentemente, a Washington, Londra e Bruxelles hanno altro da leggere. Ed altre analisi da fare.

LA GEOPOLITICA DELL’EUROPA NON PIU’ ADERENTE  ALLA REALTA’

A nostro avviso, il problema vero e proprio dell’establishment europeo (ed occidentale in genere) e’ quello di aver perso il senso della realta’ . I politici del vecchio continente sembrano essersi rinchiusi in un’alta torre d’avorio da cui non riescono piu’ a discernere il vero dal falso. E dalla quale non riescono piu’ a comprendere gli inesorabili sviluppi di un mondo in eterno divenire. Assuefatti da mezzo millennio di potere incontrastato, sembrano persi e disorientati, nelle stanze del potere, per quanto accade nel mondo reale. Ed elaborano mappe, ordinano armi, muovono armate, su carte geografiche simili a quelle del Risiko. Ma la guerra che abbiamo intrapreso non e’ fantastica. E’ reale. Ed il nemico che abbiamo di fronte e’ vero e piu’ forte e determinato che mai. Primo o poi la realta’ irrompera’ , per forza di cose, nel mondo della fantasia e riportera’ la leadership europea  nel mondo terreno. E solo allora sara’ chiara l’entita’ del disastro che si palesera’ di fronte ai nostri occhi. 

LA GEOPOLITICA DELL’EUROPA ED IL SUO RUOLO NEL CONFLITTO UCRAINO.

Alla luce di quanto scritto sinora appare chiaro quanto sia delicata la particolare fase storica che stiamo vivendo. E quanto appaiono irresponsabili, oltreche’ quasi incomprensibili, le decisioni e le prese di posizione della leadership politica europea. Il cui ruolo sembra essere quello della torre di un occidente in arrocco (Il Re impersona, ovviamente, gli USA). A questo sembrano averci ridotto. Ad un ruolo puramente strumentale finalizzato a salvaguardare l’egemonia USA  nel mondo. E cosi ci hanno condotto a riproporre le gesta di Hitler e Napoleone senza considerare l’esito di quelle imprese. E, evidentemente, senza considerarne le conseguenze. Eppure chi ben conosce la storia si sta accorgendo di come le cose stiano andando proprio come in passato. Purtroppo crediamo che le leaderships politiche occidentali siano indifferenti a qualsiasi analisi geopolitica. A loro non interessa piu’ niente di quelle che saranno gli effetti e le conseguenze del cammino intrapreso. Vogliono solo conservare il proprio potere. Tutto, integralmente. Senza se e senza ma. E, se questo e’ il solo parametro attraverso cui ogni decisione viene presa, e’ evidente che non valgono considerazioni geopolitiche, non valgono analisi di sorta. 

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