L’importanza del mare nella geopolitica mondiale

IMPORTANZA DEL MARE NELLA GEOPOLITICA MONDIALE: PERCHE’ IL DOMINIO SUI MARI E’ COSI IMPORTANTE

In molti ancor oggi si chiedono perche’ la potenza egemone odierna, l’impero anglosassone, sia di fatto una potenza talassocratica e perche’ quest’ultimo investa enormi risorse nella costruzione e nel mantenimento di una possente flotta militare per controllare i mari e gli stretti del mondo. Tutto cio’ ha a che fare con l’enorme importanza che il mare ha (ed ha sempre avuto) nella geopolitica e nella geoeconomia mondiale dal momento che e’ nel mare che avviene la gran parte del transito delle merci mondiali (oltre l’ 80% del totale). Ed e’ quindi nel mare che si genera la gran parte della ricchezza del mondo. Controllare il mare significa controllare il flusso delle merci in transito tra i vari continenti e quindi la produzione di ricchezza dei vari attori geopolitici mondiali.  Avere il controllo del mare e degli stretti significa garantire la propria ricchezza ed avere la facolta’ di determinare, al contrario, il deterioramento delle condizioni economiche di una potenza ostile qualora questa venga in conflitto con la potenza egemone talassocratica. Cio’ puo’ essere fatto con un blocco navale che imponga l’isolamento commerciale di una nazione o con la chiusura forzata di rotte commerciale importanti che di fatto precludono  l’esportazione di merci nei propri mercati di sbocco. Determinando un impatto significativo sullo sviluppo e sul benessere della nazione ribelle. Il mare ha quindi un’ enorme importanza geopolitica oltreche’ economica. Ed e’ per questo che l’ egemonia, oggi piu’ che mai, non puo’ prescindere dal controllo e dal dominio del mare (talassocrazia). Attraverso il quale si controlla, determina e si decide lo sviluppo delle varie entita’ geopolitiche del mondo intero. Tanto piu’ oggi considerando il livello di globalizzazione raggiunto dall’economia mondiale ed i livelli di ricchezza prodotti da questo fenomeno. E considerando che nessuna nazione puo’ permettersi di isolarsi o di praticare l’autarchia ( a meno che non voglia condannarsi allo sfacelo economico). Da cio’ si evince come , non ostante gli enormi costi di gestione e manutenzione, possedere una flotta militare che assicuri il controllo dei mari sia comunque un ottimo investimento per l’impero egemone considerato l’enorme potere che cio’ gli conferisce. Anzi, potremmo dire che la sua egemonia, oggi piu’ che mai, non puo’ prescindere da questo. 

MARE E GEOPOLITICA MONDIALE: PASSATO E PRESENTE

Per comprendere quanto sia grande l’importanza del mare nella geopolitica mondiale basta vedere come il controllo dello stesso sia stato causa di guerre feroci e sanguinose. La costruzione di una potente flotta militare tedesca all’inizio del XX SECOLO fu la causa principale della prima guerra mondiale. E porto’ gli interessi di Berlino ( che nella negli ultimi due decenni dell’ottocento aveva iniziato la “costruzione” di un’esteso impero coloniale esteso tra l’Africa, l’Asia e l’Oceania) a confliggere in modo insanabile con quelli di Londra che non poteva permettere alla nascente potenza tedesca di minacciare gli enormi interessi commerciali che aveva sui mari di mezzo mondo ( e da cui derivava la sua enorme ricchezza). La questione venne risolta con la prima guerra mondiale e con l’imposizione, a guerra conclusa, di un forte ridimensionamento della flotta e dell’esercito tedesco ad opera dei vincitori. Un altro conflitto emblematico per il controllo dei mari e del commercio mondiale fu la guerra dei sette anni. Tale guerra ( considerata da molti la prima vera guerra mondiale della storia dell’umanita’ dal momento che fu combattuta in Asia ed in Amarica oltreche’ in Europa) rappresento’ la resa dei conti fra Francia ed Inghilterra proprio per il dominio dei mari e del commercio mondiale e la sua importanza fu talmente grande per gli interessi dei due contendenti che ebbe il carattere di  guerra totale ( in cui vennero quindi impegnate tutte le risorse economiche e militari dei due antagonisti). La sconfitta della Francia in tale conflitto  ebbe come conseguenza il dominio incontrastato dell’Inghilterra sui mari del mondo ( e sul commercio mondiale) nonche’ l’acquisizione di immensi territori in nord America ed in India che la Parigi fu costretta a cedere. La perdita delle colonie e del commercio con le stesse ebbe drammatiche ripercussioni economiche sulle finanze francesi e spianarono la strada alla rivoluzione francese ed all’insurrezione popolare che ne segui’. E nonostante un nuovo assalto al potere mondiale di li a poco messo in piedi da Napoleone la Francia non riusci’ piu’ a rivaleggiare con l’impero inglese per il controllo dei mari e del commercio mondiale. Cosa che decreto’ la fine dei sogni di gloria e di egemonia per la nazione francese. Oggi stiamo ravvisando uno scenario simile a quelli appena citati dal momento che, come abbiamo gia’ avuto modo di mettere in risalto, la nascente potenza cinese sta creando una flotta militare in grado di competere con quella della potenza egemone (TALASSOCRAZIA ANGLOSASSONE, ASCESA DELLA CINA (geopolitika.it)) minacciando il dominio dei mari di quest’ultima. Tutto cio’ sta dando vita ad un conflitto mondiale di cui siamo, con ogni probabilita’, solo alle prime fasi ma di cui ravvisiamo tutti i caratteri distintivi dei conflitti precedenti. Pechino infatti procede a grandi passi non solo al controllo dei mari adiacenti le proprie coste ( e per far questo le e’ fondamentale risolvere la questione di Taiwan:SCONTRO E GUERRA FRA CINA E TAIWAN (geopolitika.it) ) ma anche a quelli di massima importanza per i propri commerci ( in particolar modo l’oceano indiano ma anche l’atlantico ed il pacifico) e nel far questo si sta scontrando con gli interessi dell’impero anglosassone. Che sta al momento minacciando per via indiretta  attraverso l’azione degli Houti yemeniti ed alla pirateria somala le cui azioni di sabotaggio per le flotte mercantili dell’area rappresentano una grande sfida per la flotta inglese e quella USA. Washington e Londra non possono assolutamente tirarsi indietro e tutto cio’ sembra riprorre lo stesso scenario che porto’ al primo conflitto mondiale ed alla guerra dei sette anni. L’importanza del mare ( e del commercio mondiale) e’ troppo importante perche’ vi si possa rinunciare. Senza di esso non puo’ esservi vero potere. Non puo’ esservi egemonia. La storia ce lo ha insegnato. E ci lascia ora intendere che sta maturando un terrificante scontro di potere a livello planetario. Che per dimensioni e ferocia non dovrebbe essere da meno rispetto a quelli gia’ concretizzatisi in passato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *