OCCIDENTE CONTRO ORIENTE, MARE CONTRO TERRA: LA VERA NATURA DEL CONFLITTO MONDIALE IN CORSO
Abbiamo gia’ avuto modo di notare come gli sviluppi geopolitici odierni abbiano portato, de facto, ad un nuovo tentativo egemonico di potenze emergenti ( Cina e Russia) contro quelle che detengono ancor oggi il potere mondiale ovvero gli USA e la Gran Bretagna (TALASSOCRAZIA ANGLOSASSONE, ASCESA DELLA CINA (geopolitika.it)). In atto vi e’ un confronto quindi molto diverso da quello maturato durante la guerra fredda ( la quale fu il risultato di equilibri geopolitici maturati dopo l’ultimo tentativo egemonico tedesco durante la seconda guerra mondiale). Nel periodo della guerra fredda il confronto ideologico, geopolitico e geostrategico non degenero’ mai in guerra aperta. Ne l’URSS rappresento’ mai un rivale economico e geopolitico veramente temibile. Troppo fragile era il suo sistema economico (anche se, per certi versi, piu’ giusto di quello occidentale basato, nella sua versione piu’ evoluta ovvero quella USA, su una sorta di darwinismo sociale che, di fatto, premiava i piu’ forti ed abbandonava a se stessi i soggetti piu’ deboli della societa’). E troppo poca la ricchezza da esso prodotta. Se poi si aggiunge la dipendenza dell’economia sovietica dalle esportazioni di materie prime si evince come economicamente l’URSS, intesa come entita’ geopolitica, fosse troppo fragile per lanciare un vero e proprio tentativo egemonico contro l’occidente. In un confronto a lungo termine con Washington e Londra l’Unione Sovietica non aveva nessuna possibilita’ di uscire vincitrice contro l’impero anglosassone. Questo anche perche’ con l’ordine economico mondiale deciso nel 1944 a Bretton Woods ( da cui il blocco sovietico rimase fuori) l’oligarchia finanziaria anglosassone creo’ un modello formidabile per assoggettare mezzo mondo e per finanziarsi all’infinito ( ovvero per attingere a risorse altrui e finanziarsi e prosperare tramite di esse). Questo fu possibile grazie al ruolo del dollaro come valuta di riserva ( a copertura aurea fino al 1971 quando De Gaulle pretese il rientro in Francia dell’oro francese “detenuto” negli USA) grazie al quale i paesi del terzo mondo incassavano in dollari i proventi derivanti dalla vendita delle loro materie prime e investivano tali proventi in titoli di stato USA (finanziando in questo modo la macchina bellica e statale degli USA). In piu’ si crearono il fondo monetario internazionale e la banca mondiale. Istituzioni che finanziavano e finanziano tuttora progetti in mezzo mondo ( a condizione che l’indirizzo politico e geopolitico dei paesi coinvolti sia aderente e funzionale alle volonta’ dell’establishment anglosassone) con programmi di rientro del debito contratto dai vari paesi che spesso i debitori non riescono a soddisfare ( divenendo quindi di fatto dipendenti e vassalli dei paesi occidentali). Tale sistema economico e’ rimasto inalterato fino al primo decennio del XXI secolo allorche’ a Mosca e Pechino ha preso forma un progetto alternativo a quello proposto ed imposto dall’occidente dal lontano 1944. Ergo, si e’ deciso un superamento dell’ordine mondiale emerso dopo il secondo conflitto mondiale e quindi si e’ posta in essere la questione del superamento del dominio anglosassone sul mondo. Tale prospettiva geopolitica e geoeconomca e’ molto diversa da quella dell’URSS e della Cina di Mao. Che prospettavano un mondo diverso in cui la ricchezza venisse distribuita in modo piu’ giusto. Ed in cui il modello capitalistico fosse profondamente riformato in base a tale aspettative. Mai pero’ l’URSS e la Cina popolare furono in grado di minacciare lo status del dollaro come valuta di scambio del commercio mondiale e mai furono in grado di costituire delle istituzioni finanziare che minacciassero il ruolo della banca mondiale e dell’ FMI (ovvero il cuore del potere economico anglosassone). Oggi invece lo stanno facendo ponendo una sfida potenzialmente mortale per l’egemonia anglosassone sul mondo. Lo stanno facendo favorendo attivamente l’uso delle loro monete nazionali nell’interscambio con i propri partner commerciali e favorendo la nascita di istituzioni analoghe e corrispettive all’ FMI ed alla banca mondiale. A questo scopo e’ stata infatti creata la nuova banca di sviluppo con la specifica volonta’ di finanziare progetti economico-infrastrutturali non solo nei paesi BRICS ma anche nei paesi del sud del mondo che ne facciano richiesta ( e che si troverebbero, quindi, nella condizione di non dover piu’ attingere alle risorse occidentali con tutte le conseguenze che queste comportano). Se si pensa poi ai vari cartelli che vanno prendendo forma nell’ambito del mercato delle materie prime ( si pensi all’Arabia Saudita che si e’ sempre piu’ avvicinata alla Russia negli ultimi anni al fine di mantenere artificialmente alto il prezzo del petrolio) ed alla sfida che Mosca e Pechino stanno lanciando sui mari del mondo ( e quindi sul controllo delle rotte marittime commerciali piu’ importanti del pianeta) con la costruzione di di una potente flotta marittima ( quella cinese) e sottomarina ( quella russa) ci si rende conto di quanto ormai Cina e Russia siano sul punti di ridefinire gli equilibri geopolitici e geoeconomici nel mondo intero. In sintesi, stanno attaccando al cuore il potere economico e militare dell’impero anglosassone. Proprio come la Germania nella prima meta’ del XX secolo. E’ un attacco a tutto campo. E se riuscisse sarebbe fatale per Washington e Londra. Cio’ spiega lo stato dell’arte degli sviluppi geopolitici mondiali ( che sono tutti ricollegabili a tali dinamiche).
MARE CONTRO TERRA. IL BLOCCO CONTINENTALE SINORUSSO CONTRO LA TALASSOCRAZIA ANGLOSASSONE.
Nella guerra mondiale in corso ravvisiamo degli stereotipi gia’ ampiamente sperimentati nel corso della storia, passata e recente. Certo, lo sviluppo tecnologico ha oggi reso le varie parti del mondo molto piu’ vicine di quanto non fossero in passato. E per quanto la ricchezza dell’impero anglosassone sia oggi piu’ finanziaria ( e parassitaria) che non puramente commerciale, come in passato, essa ha ancor oggi il suo perno nel possedere la flotta militare piu’ potente del mondo ( e che gli garantisce una proiezione di potenza in ogni angolo del globo). Nello scontro attuale ravvisiamo, ancora una volta, uno conflitto tra il mare e la terra, tra potenze marine e potenze terrestri. Come gia’ avvenne tra Atene e Sparta, Roma e Cartagine, l’Inghilterra contro la neonata Germania nella prima meta’ del XX secolo. Certo, lo sviluppo tecnologico ha oggi permesso a Pechino e Mosca un’espansione economica e militare molto maggiore che in passato e molto oltre i propri “confini regionali” ( decretandone, de facto, un ruolo mondiale e non piu’ regionale e continentale). Lo sviluppo di una potente flotta di superficie e sottomarina ha poi non solo allarmato l’establishment anglosassone ma ha anche posto la questione di quanto sia effettivo il dominio anglosassone sui mari del mondo. Considerato anche lo sviluppo tecnologico missilistico russo basato sulla rivoluzionaria tecnologia ipersonica che ha portato alla creazione di missili “aircraft carriers killers” contro i quali, al momento, non vi sono contromisure in campo. Il confronto quindi, anche sui mari, potrebbe essere molto problematico per la flotta anglosassone e mai come oggi il potere delle potenze talassocratiche e quello delle potenze “terrestri” si sono “compenetrati” in modo cosi forte. Tanto da rimandare ad un confronto diretto per capire quanto l’impero anglosassone sia ancora effettivamente talassocratico e quanto la potenza sinorussa sia ancora una potenza esclusivamente terrestre e continentale. Quello che e’ certo e’ che i due poteri oggi appaiono molto piu’ indefiniti e “compenetrati” del passato anche grazie ad uno sviluppo tecnologico militare che pone questioni importanti nell’ambito degli equilibri geopolitici e geostrategici in divenire nel mondo. Solo in base allo sviluppo di quest’ultimi si potra’ dare una risposta piu’ esaustiva relativamente a tale questione.
OCCIDENTE CONTRO ORIENTE, MARE CONTRO TERRA: QUELLO IN CORSO E’ QUINDI UN VERO E PROPRIO TENTATIVO EGEMONICO.
La data del 24 febbraio 2022 non e’ solo la data dell’inizio della guerra in Ucraina. Piu’ che altro essa ha rappresentato il posizionamento di Mosca ( e, conseguentemente, di Pechino) al di fuori dell’ordine mondiale a guida anglosassone. In sintesi, contravvenendo ai desiderata ed ai dettami di Washington e Londra, la Russia ha mandato al diavolo l’ordine mondiale che le era stato brutalmente imposto dopo la bancarotta dell’URSS e che, in definitiva, le era andato sempre stretto. Questa e’ la realta’ dei fatti. Ed a questa realta’ vanno ricondotti anche i conflitti africani e mediorientali in corso. E quelli, del tutto probabili, che potrebbero a breve prendere forma in estremo oriente. Il confronto bellico fra oriente ed occidente e’ il vero dramma con cui tutta la dinamica geopolitica mondiale deve e dovra’ confrontarsi nei prossimi anni. Non sara’ una passeggiata. Piuttosto sara’ una sorta di guerra dei mondi ( o, se volete, di civilta’) che risucchiera’ al suo interno l’intero pianeta. Non e’ possibile pensare che un tale scontro non produca sconvolgimenti epocali e drammi sociali di vasta portata. La portata storica dell’evento e’ molto significativa e potremmo compararla con quella della seconda guerra mondiale. C’e’ da augurarsi solo che lo scontro in atto continui ad essere confinato all’interno di “regole cavalleresche” che stanno riproponendo startegie militari e modalita’ di combattimento molto datate ( come nel caso dell’Ucraina). Altrimenti non vi saranno vincitori ne vinti. Ma solo cenere sulla cenere.