Washington, abbiamo un problema…….

WASHINGTON, ABBIAMO UN PROBLEMA……LO STATO DELL’ARTE DEL CONFLITTO MONDIALE IN CORSO

A due anni dall’inizio delle ostilita’ in Ucraina appare sempre piu’ chiaro che il tentativo dell’occidente di annichilire la Russia con la forza bruta (la forza delle armi) non ha avuto esito positivo. La drammaticita’ delle circostanze belliche e’ palesata da innumerevoli documenti video che ci mostrano, ogni giorno, come la guerra in Ucraina sia diventata una vera e propria mattanza paragonabile, per modalita’ di combattimento ed entita’ delle perdite, alla prima guerra mondiale. Il che richiede che tali risorse vadano rimpiazzate di continuo con un livello di costi che e’ difficile anche solo immaginare. La richiesta poi di aumentare ulteriormente l’assistenza militare  a Kiev, maturata di recente in Europa, ci fa riflettere sulla natura e sulle reali finalita’ di questo conflitto (che va inserito in un contesto piu’ ampio di guerra mondiale per l’egemonia tra l’impero anglosassone ed il blocco sinorusso). Che abbiamo cercato di chiarire, ad nauseam, su questo blog. La verita’ e’ che Mosca non solo sta tenendo testa ad una coalizione mondiale composta da oltre 40 stati del mondo ma sta anche vincendo la guerra sfinendo cio’ che rimane delle varie armate NATO-ucraine messe in piedi da due anni a questa parte. Sta vincendo la sfida tecnologica dal momento che la sua tecnologia militare si e’ rivelata ,sul campo, superiore a quella dei paesi occidentali (cosa gravissima .per Washington e Londra se si considera il budget messo a disposizione della difesa). Le modalita’ di condotta della guerra da parte di Mosca poi ricordano le strategie gia’ messe in piedi dall’esercito russo in altre circostanze storiche.  La guerra di attrito e logoramento, associata alle particolari condizioni climatico-ambientali delle pianure sarmatiche, sta di fatto sfinendo quel che rimane dell’esercito avversario. La visione geopolitica e geostrategica dell’occidente (DIVIDE ET IMPERA, GEOPOLITICA DELL’OCCIDENTE (geopolitika.it)) inizia a scricchiolare ed una disfatta in Ucraina renderebbe veramente l’occidente impotente contro le nuove realta’ geopolitiche che avanzano. Anche perche’ raddoppiare o triplicare lo sforzo per sconfiggere la Russia sul campo non farebbe altro che impantanare l’occidente nelle sabbie mobili dell’Europa orientale ed accelerarne l’implosione del sistema economico-finanziario gia’ di fatto in totale bancarotta. Da un punto di vista squisitamente geostrategico ,oltretutto, tale situazione sbilancerebbe lo sforzo militare  dell’impero anglosassone in Europa lasciando scoperto lo scacchiere dell’estremo oriente dove gli sarebbe impossibile affrontare Pechino in un confronto militare che appare prossimo e di fatto inevitabile.

WASHINGTON, ABBIAMO UN PROBLEMA……NATO IN GUERRA?

Gli sviluppi della situazione militare mettono ,senza ombra di dubbio, l’occidente in una situazione molto delicata. E minacciano la solidita’ della visione geopolitica e geostrategica di Washington e Londra, posta di fronte a sfide esistenziali. Perche’ dal confronto in atto dipende il mantenimento dell’egemonia, economica e militare, che l’impero anglosassone vanta sul mondo intero da mezzo millennio. Ma e’ ovvio che se la guerra nell’Europa orientale e’  fondamentale nella visione geopolitica e geostrategica anglosassone (per impedire un riavvicinamento tra Mosca e Bruxelles e per contenere l’espansione economica e militare del colosso euroasiatico) riteniamo improbabile che l’occidente molli la presa sull’ Ucraina. Il che non fara’ che infilarlo sempre di piu’ nella trappola mortale che rappresenta questo conflitto. Senza che vi sia una minima speranza di vittoria sul campo. E senza che l’establishment occidentale comprenda che cosi facendo fa il gioco di Pechino che ha tutto l’interesse a far esaurire l’occidente nella “macina russa”. Niente di piu’ funzionale agli interessi geopolitici e geostrategici cinesi, mentre in occidente ancora si discute di come sia possibile sconfiggere militarmente Putin e ricondurre la Russia nell’ordine mondiale a guida anglosassone, facendone quindi un vassallo dell’impero anglosassone da convogliare nella guerra contro Pechino (di cui e’ ora alleata). Discussione vuota e puramente strumentale perche’ le truppe NATO sono presenti sul territorio ucraino dall’inizio delle ostilita’ (come ben documentato da moltissimi filmati girati sul teatro di guerra) sotto copertura (ovvero in uniforme ucraina). L’invio di soldati in uniforme NATO non cambierebbe nulla. Ufficializzerebbe solo la guerra NATO-Russia con le ben potenziali conseguenze che tutti conosciamo.

WASHINGTON, ABBIAMO UN PROBLEMA……SVILUPPI ECONOMICI E GEOPOLITICI MONDIALI

Di fronte a tali prospettive ci auguriamo che qualcuno si rivolga all’establishment anglosassone lamentando: Washington, abbiamo un problema! Chiedendo conto delle reali considerazioni della leadership politica anglosassone in conseguenza della situazione sul campo in Ucraina. Washington e Londra si getteranno a capofitto nella mischia e quindi in un totale suicidio geopolitico e geostrategico? E come risponderanno alle guerre asimmetriche, militari ed economiche, mosse da Mosca e Pechino nel Mar Rosso, in Africa ed in Asia? Chi reggera’ l’urto del confronto con l’esercito cinese nella futura guerra con Taiwan ? Speriamo forse che possano farlo i vassalli in loco e che quindi la Corea del sud, il Giappone e le Filippine entrerebbero in guerra contro il Dragone per Taiwan? Come si fara’ fronte alla recessione economica praticamente certa nell’economia reale prossima ventura? L’establishment puntera’ sempre piu’ su quella virtuale (ovvero sui mercati finanziari che non hanno piu’ nessuna attinenza’ con il sottostante economico di cui dovrebbero essere il riflesso) creando una bolla finanziaria mai vista nella storia dell’umanita’? Le banche centrali saranno in grado di abbassare il costo del denaro per dar impulso ad una certa crescita economica nel contesto di guerra economica  e commerciale in atto(SFIDA ALL’OCCIDENTE NEL MAR ROSSO (geopolitika.it))? La transizione energetica dara’ davvero i risultati sperati e ci rendera’ liberi dagli idrocarburi russi e del Golfo Persico? Domande a cui e’ bene che si inizi a dare una risposta. Perche’ e’ dal responso alle stesse che dipende il futuro dell’occidente nel suo complesso. 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *